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Originariamente scritto da
jakob1965
C'è un articolo (purtroppo tradotto in tedesco) di un certo Nelson Pass (...)
In effetti proprio la Pass Labs commercializza una meravigliosa serie di finali che funziona in classe A nella prima parte e poi passa automaticamente in classe A/B. Sul frontale riportano uno splendido monocolo con indicatore ad ago piuttosto utile...
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LA MIA OPINIONE:
Se io cerco un sistema HI-fi che mi avvicini alla mia esperienza di ascolto di un evento reale allora assume importanza di quale evento reale parlo:
a) se (purtroppo non spessissimo) ascolto eventi dal vivo tipo concerti sinfonici, operistici e strumenti solisti -- questi eventi non sono amplificati e per-cui giocoforza sono (qui forzo) in classe A
b) se invece ascolto eventi dal vivo dove c'è di mezzo una amplificazione allora lì la classe A non c'è più
Questo è per me (ripeto è una opinione) il mio discriminante ma non dimentico che confronto il mio impianto con il ricordo di un evento reale.
E' forse per questo che quanto ascolto l'arte delle fuga di Bach con il Sugden mi pare di avere il pianoforte davanti. (Avevo il pianoforte in casa da bambino (un Burger & Jakobì) ma purtroppo non lo sapevo suonare)
Tutti qui: forse é per questo che un maestro dell'amplificazione (Nelson Pass) diffonde entrambe le tecnologie ( A + AB)
Saluti
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Ipotesi suggestiva, su cui si potrebbe anche discutere, però ritengo che il punto sia un altro, cui ho già accennato.
Tra certi appassionati di Hi-Fi c'è la tendenza a mitizzare questo o quel componente, circuito, accessorio, generalizzando ed estremizzando.
La Classe A ne è un esempio, praticamente per molti la "Classe A" è il nirvana, il Santo Graal, l'Arca perduta tutti assieme, basta che ci sia questa scritta sul depliant è l'ampli automaticamente diventa il non plus ultra, il suono è solo musica celestiale; perchè? Chiede lo sprovveduto, la risposta è "Perchè è in Classe A".
Dimenticandosi che esisotno ampli in Classe AB, guarda un po', esiste la lettera A anche in questo caso chissà mai per quale motivo, ci sono ampli AB che lavorano in Classe A a livelli non elevati, proprio quelli che si ricavano con un ampli solo Classe A (di più non si può tirare fuori) per cui sarebbe come usare un normale Classe A se si rimane ai suoi volumi tipici, poi se si sale la Classe cambia, ma ad alti livelli la distorsione di incrocio diventa irrilevante.
Per finire, come scritto pure questo tante volte, se l'ampli è realizzato bene anche se è in Classe AB restituirà lo stesso suono di un Classe A (che non c'entra nulla con il suono caldo o di altre temperature), un Classe A non deve aver nessuna caratterizzazione, come dovrebbe essere per qualsiasi altro amplificatore o elettronica per uso audio, stesso discorso per un Classe AB.
Un noto progettista di elettroniche italiano, sulla breccia da moltissimi anni, anche molto arguto, una volta scrisse un frase che credo molti conoscano, la scrisse in inglese (ma è facile da tradurre): "Class A is good for cooking".
Ciao
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Originariamente scritto da
nordata
(...) Un noto progettista di elettroniche italiano, sulla breccia da moltissimi anni, anche molto arguto, una volta scrisse un frase che credo molti conoscano, la scrisse in inglese (ma è facile da tradurre): "Class A is good for cooking". (...)
Vale a dire, come smontare radicate convinzioni di certi audiofili (anche io, ahimè, ammetto di subire il fascino di quella letterina) con considerazioni sulla temperatura superficiale che raggiungono tutti i cofani delle macchine in classe A "pura"... :D
Però, buoni per cucinare o no, i Pass Labs suonano benissimo. Tra gli A "fino ad un certo punto" e poi AB mi permetto di consigliare in particolare di provare l'X250.5: davvero fantastico. Eviterei invece come la peste sia l'X350.5 che l'X150.5.
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Citazione:
Originariamente scritto da
nordata
"Class A is good for cooking"[CUT]
Infatti il lavoro ad alta temperatura riduce la vita dei componenti. Di solito tali amplificatori non hanno ventole per ridurre la temperatura (così all'audiofilo tipico anche il suono pare più caldo) e basano la dissipazione sulla convezione naturale, molto sensibile alle condizioni al contorno ed al posizionamento dell'apparecchio.
Immagino anche che a volte vengano posizionati sotto altri componenti della catena assicurando un bell'effetto barbecue o l'intervento precoce delle protezioni.
Ciao, Enzo
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Originariamente scritto da
adslinkato
Vale a dire, come smontare radicate convinzioni di certi audiofili (anche io, ahimè, ammetto di subire il fascino di quella letterina) con considerazioni sulla temperatura superficiale che raggiungono tutti i cofani delle macchine in classe A "pura"... :D
.......[CUT]
....come è stato detto, molto dipende dalla costruzione e progetto , sia per la qualità che il resto ......
ad esempio, sabato alla anteprima demo dei prodotti Daniel Hertz by Mark Levinson, il quale era presente di persona, i 4 finaloni in classe A erano accesi DAL GIOVEDI ininterrottamente...ma erano quasi freddi (ovviamente non sono un tecnico nè li ho smontati per sapere se fossero full A o quali sia il segreto) ......
....io ho avuto la coppia di Musical Fidelity MA65 (65 watt in classe A) e scaldavano tanto, ma certamente erano più musicali del mio attuale Musical Fidelity E200 (100 x 2 in AB), pur avendo meno potenza e dinamica......
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Forse siamo in presenza di più e diverse pareti da scalare per arrivare alla medesima vetta probabilmente irraggiungibile ovvero il monte Riemann dell'audio --- non per questo mi pare la matematica ha perso il suo fascino e così sarà quando il battito segreto dei numeri primi verrà scoperto. Non so so se sarò ancora vivo -- ci vorrà molto tempo ancora
solo qualche considerazione:
a) se la classe A esistesse solo per questioni di marketing probabilmente sarebbe scomparsa già da tempo: mi pare risalga agli anni sessanta la sua introduzione (forse anche prima) - un qualcosa di positivo c'è se dura.. (LAMM -PASS LAB - etc....). Karajan aveva un sistema Treshold.
b) che siano i circuiti a suonare e meglio sono fatti e progettati (componentistica , calcoli, soluzioni tecniche) e meglio suonano al di là delle classificazioni questo mi pare pacifico... un nome su tutti: SPECTRAL
c) che la distorsione di incrocio dia probabilmente fastidio all'ascolto mi pare anche questo abbastanza pacifico ed era la conclusione statistica di Mr. Pass nell'articolo di cui sopra
d) come negli altri settori tecnici penso ormai soluzioni a baso impatto ambientale e consumo energetico diventano via via sempre più importanti (anche grazie al marketing pure lì (di necessità virtù)) e per cui la classe fredda (penso sia la D) diventa sempre più interessante ed ambiziosa
e) queste nuove soluzioni sono a mio vedere un arricchimento e porteranno ad un miglioramento delle tecnologie se posso dire classiche pena la scomparsa evolutiva
se così non è / sarà userò il sugden per farmi le uova al tegamino
Saluti
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Originariamente scritto da
jakob1965
se la classe A esistesse solo per questioni di marketing probabilmente sarebbe scomparsa già da tempo: mi pare risalga agli anni sessanta la sua introduzione
Veramente la Classe A non è una questione di marketing, è nata con la nascita delle valvole e le prime amplificazioni, è il modo di funzionare normale per un dispositivo di amplificazione che utilizza un solo elemento, che sia valvola o transistor, un qualsiasi stadio di preamplificazione con un triodo o con un transistor dal costo di un paio di Euro lavora in Classe A, solo che la cosa non viene certo pubblicizzata.
La Classe AB entra in gioco quando si utilizza uno stadio in controfase, ossia con due dispositivi attivi che lavorano ognuno su una semionda del segnale in transito.
Il marketing entra in gioco quando si ammanta la Classe A dell'aura dell'unica portatrice delle verità nella fedeltà sonora.
Citazione:
Karajan aveva un sistema Treshold
Questo invece è marketing.
Guarda caso quando io collaboravo con una negozio di Hi-Fi (assistenza, installazione) e trattavamo Marantz (quella vera), AR, Thorens, Revox, ecc., mi ricordo che avevamo esposti alcuni manifesti con artisti vari e su uno c'era proprio il sommo direttore seduto davanti ad una coppia di AR 3 e su un tavolino c'era, guarda caso, un ampli AR (la ditta faceva anche un modello di ampli, oltre che un sinto ed un giradischi), con relativa didascalia che spiegava come anche lui usasse tali prodotti.
Le foto di questo o quell'artista davanti ad un impianto o con uno strumento musicale dipendono solo da una mera questione di contratto pubblicitario.
Ciao
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ho avuto modo di comparare direttamente alcune soluzioni: A pura, altre A/B e altre ancora tipo D (vabbè e poi i vari mix, l'H, alimentazione digitale e non, etc...)
la sola classe A non è sufficiente a fare la differenza e a tale proposito, posso menzionare un recente finale in pura classe A di una nota casa, che è stato per un po' in prova da queste parti; a parere dei più non è risultato neanche paragonabile ai migliori che si conoscono sia A/B che D;
l'unico D che ho sentito suonare veramente bene era un JR, che pure è ritornata sui suoi passi; la maggior parte di questi tipi soffre sulle medie in dipendenza del carico induttivo/capacitivo e non si sa se mai lo risolveranno.
personalmente, per me un ampli è buono quando suona bene. punto. il resto sono dettagli e scelte costruttive, che non sempre portano dove si vorrebbe.
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Concordo su tutto
ho citato Karajan in quanto penso abbia contribuito (anche se con qualche controversia) alla diffusione della musica e dell'arte attraverso l'audio e il video: era molto attento alle tecnologie di riproduzione audio e video e qualche impulso lo ha dato.
Forse é uno dei ns. padri putativi
Buona giornata