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il riscaldamento è dovuto al fatto che cmq i componenti attivi hanno un assorbimento per il funzionamento. quindi se sono accesi consumano, poco ma consumano.
l'esempio più terra-terra che mi viene in mente (anche se non è il più azzeccato) è quello di un motore a scoppio acceso che al minimo seppur poco consuma, pronto nel caso di acceleratore premuto ad erogare la sua piena potenza. mi sono stato capito?:D
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Mi aggiungo:
1 se non è chiuso un circuito, semplicemente non succede nulla.
Evita di attaccare resistenze da 8 ohm , utilizzi il finale per far suonare gli ellettroni:rolleyes:
Molti ampli permettono di disinserire il canale, ma solo per avvisarlo che deve redirigere il suono verso altri canali attivi.
Un esempio, l'effetto phantom qunado non è presente il centrale.
I componenti elettronici si scaldanon quando sono attraversati da tensioni di esercizio e non di alimentazione quindi normalmente l'aumento di temperatura lo senti per conduzione da altri componenti in esercizio. ( se un circuito non è chiuso, semplicemente non funziona sisntica e casareccia legge elettrotecnica)
Ciao
Andra
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Ahooooo
Citazione:
andra ha scritto:
Mi aggiungo:
1 se non è chiuso un circuito, semplicemente non succede nulla.
Evita di attaccare resistenze da 8 ohm , utilizzi il finale per far suonare gli ellettroni:rolleyes:
Andra
Guarda che io scherzavo :D :D .
Non vorrei che qualcuno corra a comprare resistenze, non serve a nulla, anzi serve a far funzionare inutilmente i finali.
Ciao
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Nel caso di un finale senza carico all'uscita bisognerebbe distinguire 2 casi: con o senza segnale di pilotaggio.
Con ampli progettati così così o molto datati non era buona prassi lasciarli senza carico sull'uscita, peggio ancora con segnale applicato all'ingresso; in molti caso entravano in oscillazione (e scaldavano più o meno, in casi estremi dopo un po' defungevano).
Questo non dovrebbe ormai capitare con i moderni finali; inoltre negli integrati con possibilità di scelta tra numero di canali viene escluso l'invio del segnale a quelli non interessati.
Se si vuole stare proprio sul sicuro non è male l'idea della resistenza sull'uscita però non da 8 ohm, ma da qualche centinaio e pochi watt, il finale non è collegato a vuoto ma l'eventuale potenza che eroga sul carico è minima (ad esempio come se fosse una cuffia da 600 ohm).
Ovviamente se il finale è in classe A scalda da bestia e consuma come un treno comunque, ma non credo che il caso di cui stiamo parlando.
Ciao
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Re: Ahooooo
Citazione:
peppemar ha scritto:
Guarda che io scherzavo :D :D .
Lo avevo immaginato, ma adesso vieni querelato dagli elettroni !:D
Ciao
Andra
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concordo con te Nordata!
anche se eviterei il carico in quanto i moderni ampli non vanno facilmente in oscillazione ed è più facile sbagliare la resistenza e mandare in corto il finale.
Ciao
Andra
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Citazione:
andra ha scritto:
ed è più facile sbagliare la resistenza e mandare in corto il finale.
Ciao
Andra
Con questi risultati finali..
http://peppemar.altervista.org/fiamme.jpg
:eek: :D :D
Ciao
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Be', nella mia ormai lunga convivenza con elettroni et similia ricordo 2 casi di incendio di ampli: uno in un finale push-pull di EL34 per strumenti musicali (un basso), con vero e proprio piccolo incendio; l'altro, anni dopo, in un finale a transistors Marantz degli anni d'oro e ancora americana.
Appena estratto dallo scatolone e collegato, al titolare del negozio cadde la testina sul disco (e non aveva abbassato il volume al minimo), risultato: rumore di schianto all'interno dell'ampli e fumo, al suo sguardo leggermente confuso ricordo che risposi: "c'è un piccolo inconveniente"; al successivo mio immediato controllo trovai le resistenze sui finali esplose.
Morale, è abbastanza difficile provocare un incendio, però.. tieni sempre un estintore vicino al divano, non si sa mai :D
Ciao
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i precedenti ampli
avevano finali che lavoravano in configurazione darlington o in push pull che in assenza di carico si arrostivano per un addio delle giunzioni.
I piu recenti spesso sono a mosfet e riescono ad autobilanciarsi meglio, soffrendo ugualmente se costretti a lavorare a simmetria complementare.
Naturalmente le cose peggiorano se il finale lavora in classe A pura dove la corrente che circola è inversamente proporzionale al segnale d'ingresso.
Conclusione: personalmente non farei MAI mancare il carico in uscita a qualsiasi fonte di amplificazione (tranne che non sia previsto) e piuttosto eliminerei il segnale in ingresso, che con i moderni multiamplificati per HT credo sia consentito fare.