HDTV: i piani Rai e Mediaset
Ieri, nel convegno "L'alta definizione: il futuro già presente" organizzato a Roma da HD forum Italia in collaborazione con la fondazione Ugo Bordoni, sono emerse alcune interessanti novità da parte dei broadcasters generalisti Rai e Mediaset.
Entrambi stanno guardando con estremo interesse all'alta definizione e si dicono pronti al "grande salto", con l'obiettivo di veicolare contenuti in HDTV attraverso il digitale terrestre (a quanto sembra non via satellite).
La Rai, attraverso il centro ricerche di Torino, ha addirittura messo a punto una nuova tecnica di compressione, risultata vincente su altre soluzioni proposte a livello europeo, che consentirà di inserire fino a 5 canali HDTV su un unico MUX. Alberto Morello, direttore del centro ricerche Rai, ha anche annunciato che i primi decoder che implementeranno tale modalità di codifica vedranno la luce nella primavera del 2009. Presente peraltro anche il responsabile dell'ADB (principale produttore decoder DTT), Gianluigi Pettazzi, il quale ha comunque annunciato una diffusione di decoder DTT HD ready già a partire da quest'anno.
Mediaset, dal canto suo, ha assicurato che allargherà gli esperimenti in HDTV a livello regionale, iniziati in Sardegna con Rete 4 HD, man mano che si libereranno frequenze con gli switch off analogici, integrando i contenuti upscalati con altri genuine HD (di cui alcuni presentati in demo). Il traguardo sembra lontano (il 2011, al momento, è la data per lo switch off nazionale). Marco Pellegrinato (vice direttore ricerca e progettazione tecnica Mediaset) ha manifestato attenzione anche verso la fibra ottica e comunque l'impressione generale è che qualche esperimento di diffusione nazionale in HDTV possa vedere la luce prima del fatidico 2011.
Comunque, l'opinione di tutti gli operatori intervenuti è che la diffusione su larga scala dell'HD possa avvenire solo quando l'alta definizione diverrà un prodotto free, e non solo pay.
Peraltro, molti Paesi europei, hanno avvicinato la data del proprio switch off digitale, in considerazione di un accellerazione della penetrazione degli schermi hd ready nelle case degli utenti. Difficile pensare, al momento che ciò possa accadere anche da noi, soprattutto in ragione di una politica abbastanza "miope" in materia. L'intervento dell'onorevole Vimercati, sottosegretario alle comunicazioni, ha confermato un interesse del Governo all'alta definizione: tuttavia il tipo di incentivi programmati per la diffusione del digitale (riguardanti televisori con decoder DTT integrato non compatibili HDTV) nonché la "cura dimagrante" delle frequenze imposta agli operatori nell'ottica di una maggiore concorrenza nel mercato dei media, vanno nel senso esattamente opposto, determinando un ulteriore collo di bottiglia nella già difficile diffusione dell'HD.
Interessante, tra gli altri, anche l'intervento del responsabile comunicazione ist. di SKY, il quale si è detto soddisfatto dell'esperimento HD della propria piattaforma, che tuttavia al momento rappresenta un investimento "in perdita", visto il numero esiguo di abbonati all'HD (quantificabile, sembra, attorno al 2% degli abbonamenti). L'alta definizione - ha spiegato - rappresenta al momento soprattutto un'operazione d'immagine destinata a fidelizzare gli abbonati high end, e ad ampliare "economicamente" il pacchetto dell'abbonato di fascia alta. Brevi cenni all'intenzione di ampliare l'offerta (anche finanziando produzioni HD italiane come una fiction a firma Salvatores) soprattutto quando sarà superata una non meglio specificata massa critica di abbonati HD.
Molto belli i contributi filmati HD proiettati al termine del convegno.