La Cancel Culture si estende alle vecchie serie televisive in replica?
Leggo su questo articolo di gamesurf.it (a sua volta linkato dal portale Tiscali, altrimenti non sarebbe arrivato alla mia attenzione) che ci sono stati casi di soppressione di episodi di vecchie serie in replica per motivi di "opportunità".
In effetti la maggiore sensibilità di oggi può portare almeno una parte del pubblico a percepire come "disturbanti" scene in cui un personaggio manifesta posizioni razziste o altre forme di intolleranza, anche nei casi in cui è evidente l'intento degli autori di connotare in modo molto negativo il comportamento del personaggio, allo scopo di ironizzare su pregiudizi già all' epoca considerati deprecabili.
In effetti già in passato c'é stata la cancellazione di "C' é sempre il sole a Philadelphia" per motivi analoghi, ma il caso ora è leggermente diverso: non riguarda lo stop ad una produzione in cui sono in scena continuamente atteggiamenti inappropriati su molti temi sensibili, ma l' omissione di una puntata in una serie girata venti o trenta anni prima.
Chissà forse se la sarebbero potuti cavare con un avviso all' inizio dell' episodio che mettesse in allerta gli spettatori più sensibili su ciò a cui avrebbero assistito proseguendo nella visione.
Potrebbe sembrare una questione di scarsa importanza, e forse lo è, non posso non osservare che nella società attuale la nostra identità è costituita anche da elementi della cultura pop. Io "sono" (identità = chi sono veramente io, giusto?) anche i miei ricordi, quindi nel mio "essere" ci sono le canzoni, i videogiochi, i fumetti, le serie televisive ecc che andavano di moda quando ero adolescente o vivevo le mie prime avventure amorose ecc ecc
Posso quindi sentirmi colpito nel personale se oltre a riscrivere (il più delle volte per motivi sacrosanti) i libri di storia su cui mi sono diplomato si rscrivono anche i ricordi della mia adolescenza.