e tante altre domande interessanti, sulla fruizione digitale della musica, possono trovare risposta in questo interessante video del mai capzioso Marco Lincetto:
https://www.youtube.com/watch?v=VXj8gb0Z_2c
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e tante altre domande interessanti, sulla fruizione digitale della musica, possono trovare risposta in questo interessante video del mai capzioso Marco Lincetto:
https://www.youtube.com/watch?v=VXj8gb0Z_2c
Quarantaquattro minuti di video?
Un riassuntino magari...?
Nel frattempo copio e incollo le ultime due righe di wikipedia (eng) del paragrafo intitolato "DSD vs PCM":
"DSD ha avuto un successo relativamente scarso nel mercato consumer, anche se il SACD ha avuto effettivamente più successo del suo diretto concorrente, il DVD-Audio basato su PCM. La manipolazione diretta dei dati DSD registrati è difficile a causa della disponibilità limitata di software appropriato. L'avvento di nuovi standard PCM ad alta risoluzione, come DXD, ha ulteriormente ristretto la sua nicchia di mercato. Il DSD, tuttavia, è ancora utilizzato come formato di archivio per applicazioni in studio ed è visto come un possibile sostituto dei nastri analogici."
(a volte anche avere in due righe tutta l'info che ti serve c' ha un suo perché... ;) )
Il video verte su tantissimi argomenti, dalle registrazioni audio (microfoni, strumenti, eccetera) ad altro. Di DSD vs PCM ci sono 10 minuti a dir tanto
A mio avviso un amante della musica e della sua fruizione dovrebbe ascoltarlo.
In breve PCM :D
Avrei comunque qualche riserva sulla teoria che dell' ingegnere che dichiara che alte risoluzioni di campionamento porterebbero alla diminuzione della resa alle basse frequenze (che diventerebbero più esili). Per questo un 24bit 192 KHz sarebbe peggiore di un 24 bit 96 KHz e peggio di tutto il DSD che ha campionamento a 2,8 MHz.
Il DSD a fronte di una semplicità di conversione maggiore rispetto al PCM ha un rumore in alta frequenza su cui si opera tramite DSP con noise shaping (portando il rumore in regime ultrasonico) e, per evitare di far lavorare gli amplificatori per nulla, usano un filtro passa basso a 40 KHz.
C' è anche l' argomento del jitter che è quello in cui a detta dell' ingegnere avrebbero fatto i miglioramenti più evidenti nel corso di questi anni (discussione che riguarda sia i mixer che i lettori di dischi ottici).
P.S.
I verbi li ho usati nei modi che riflettono implicitamente la mia opinione .
Essendomi trovato in casa un DAC con supporto DSD e dei files .dsf li sto ascoltando con foobar... al momento ancora non sono stato folgorato dalla qualità del risultato(rispetto ad un generico CD) ma sospetto che possa essere il materiale (gun's and roses gtest hits, di provenienza incerta... potrebbe essere un riversamento "casalingo" del vinile?)... la barra delle info di foobar (in basso a sx) dice "DSD 128 / 11290Kbps / 44100Hz / stereo"... o forse sono i suoni per loro stessa natura distorti del rock a non prestarsi particolarmente ad apprezzare una superiore qualità?
Aggiornamento le impostazioni sono poi risultate non corrette, il 44100Hz indica che il formato effettivo diuscita è PCM
Sì credo di essere partito con il piede sbagliato... si sente lo stacco della puntina alla fine... manca stranamente di dinamica, a parte questo credo che quel vinile su un buon giradischi suoni meglio...
...per essere più in tema:
>dove posso scaricare dei samples di buona qualità?
>mi è rimasto un dubbio su quel "44100Hz" sulla riga info di Foobar... che c' azzecca? Non avrò mancato qualche impostazione?
(comunque l'uscita è impostata su "DSD: ASIO Ifi HD USB Audio)
Aggiornamento le impostazioni sono poi risultate non corrette, il 44100Hz indica che il formato effettivo diuscita è PCM
Qui, per esempio
Sono iscritto al canale di Marco Lincetto e ho visto il video quasi subito. Purtroppo l'ingegnere Costa non risponde alla domanda "cosa suona meglio?" ma fa una dissertazione sulle difficoltà di post-produzione (???), senza giungere ad una sospirata risposta. L'unico accenno ad una timida risposta è all'inizio, quando riferisce dei 40khz raggiunti e ovviamente filtrati per impedire il riscaldamento dell'ampli .. poi passa agli aspetti tecnici. Verso la fine fa cenno a edizioni SACD di musica classica o digitalizzazione di nastri, entrambe poco soggette a post-produzione, ma senza mai sbilanciarsi. Secondo me odia il SACD perchè gli impone un sacco di lavoro in più ....
...sono professionisti mica lo fanno gratis... ...caso mai la stessa considerazione si sposta sulla produzione che deve investire più soldi (per pagare professionisti ed attrezzature) sperando che poi rientrino dal mercato dei relativamente pochi appassionati...
Costa parla di classica perché lavora in quel campo ;)
Giusto per, il disco dei Dire Straits Brothers in Arms è stato registrato a 16/44.1, eppure esistono SACD, file hi-res, eccetera. Peccato partano da un lavoro fatto a 16/44.1 (non è l'unico caso)
Comunque, riguardo alla dinamica, stante che l' opzione di comprimerla sugli apparati stereo non solo manca ma è del tutto inimmaginabile, sono combattuto: per un ascolto di qualità è ovvio che preferisco la dinamica originale, quella voluta dall' autore, ma nell' ascolto "quotidiano" di un brano magari già sentito 1000 volte non mi dispiace un ascolto più "tranquillo".
La possibilità di attivare il loudness sull' amplificatore o sui dispositivi non è un problema... anzi sarebbe benvenuta!
Il problema è il processo al contrario.
Quindi a fronte di amplificazioni minimali e senza alcuna possibilità di regolazione in nome dello stretto purismo di alcune frangie audiofile... I discografici mettono il loudness in modo distruttivo direttamente nelle registrazioni.