Automobili "connected" vulnerabili agli attacchi hacker...
Stupidità del cliente o avidità delle case costruttrici?
E' la seconda domanda che mi sono fatto dopo essermi chiesto: ma perché, in nome di Dio, una persona sana di mente dovrebbe comprarsi un'auto sempre connessa con la casa costruttrice?
Per non parlare del fatto che molte apparecchiature vitali e di sicurezza sono controllate dal dispositivo più fragile ed invadibile al mondo: un micro computer!
La notizia ieri in TV: nel corso di un esperimento degli hacker sono penetrati nel computer di bordo di una Jeep Cherokee (guarda caso un'auto dell'ultima azienda arrivata - la Fiat Chrysler Automobiles - sul mercato americano a fare da incomodo... ma questa è un'altra storia!) tramite la sim 3G di serie causando gravi malfunzionamenti fino a far perdere il controllo del mezzo all'autista.
La FCA ha richiamato migliaia di auto per un aggiornamento del firmware (!) mentre io (nel mio piccolo) progetto di tenermi stretta finché posso la mia piccola utilitaria in cui lo sterzo ed i freni sono controllati da semplice leve ed ingranaggi sempre connessi (ma certo!) con... la mia testa e basta!
L'incubo era previsto in una vecchia barzelletta (confronto tra velocità di innovazione nel campo dei computer nei confronti dell'auto) in cui si evocava la possibilità che viaggiando a 150 in autostrada si potesse improvvisamente aprire sul cruscotto il "Blue Screen of Death" di microsoft... oggi "finalmente" realtà?