Upgrade dell'impianto: fino a che punto continuare?
Ciao a tutti!
Mi piacerebbe porre un questione, che pur sembrando magari un po' teorica è per me molto concreta.
La questione che vorrei porre è questa: a partire dal primo dato fondamentale che sta alla base della passione audiofila, ovvero la musica nei suoi vari generi, fino a che punto ha senso l'upgrade del proprio impianto?
Nel mio caso personale, se la musica che prediligo è generalmente rock indipendente o derivata dal punk, generi musicali che, parlando in maniera ammetto un po' generica, fanno molto spesso dei propri limiti produttivi (dagli strumenti a qualità di registrazione) il proprio punto di forza, fino a che punto ha senso ricercare la riproduzione perfetta di musica "imperfetta"?
Che sia chiaro, questo non vuole essere un discorso al ribasso che in qualche modo svilisce il desiderio di miglioramento della riproduzione. Ho già fatto più di una volta esperienza di come l'upgrade di un'elemento della catena hifi porti in luce elementi sonori di un disco che non avevo mai notato fino al momento di quell'upgrade, ma fino a che punto è valido questo ragionamento, ragionando in termini di genere musicale?
La domanda in soldoni potrebbe essere: i generi musicali di preferenza impongono un limite (forse è più esatto definirlo traguardo) ragionevole all'upgrade del proprio impianto?
Ascoltando musica punk-rock, non è forse più ragionevole un nad 326 che pilota delle klipsch heresy rispetto a, chessò, una combinazione pre-finale dual mono pass labs a pilotare delle wilson audio alexandria da 100,000 dollari l’una? Oppure il miglioramento dell’impianto ha sempre e comunque senso a prescindere dalle proprie preferenze musicali, ed è quindi virtualmente infinito?
Vorrei sapere cosa ne pensate voi, anche in forza della vostra esperienza.
Spero che la questione non vi risulti futile o fine a se stessa, il tutto parte da una curiosità ed un’interesse sincero, e mi pareva potesse interessare tutti quanti!
Pietro