Acustica ambientale: teoria e pratica per evidenziare problemi e possibili soluzioni
L'ambiente in cui alloggiano più o meno comodamente i nostri amati impianti, costituisce (sempre) l'anello più debole della catena audio.
E' un dato di fatto, come purtroppo lo è il luogo comune che ne definisce lottimizzaizione come marginale o risolvibile impiegando un bel tappeto e qualche quadro.... (sic..)
Vorrei concentrare in questo thread i vari approcci, metodi, riflesioni, considerazioni e condivisioni che spesso spuntano come OT (e quindi non facilmente rintracciabili) nelle varie discussioni in cui l'argomento viene solo accennato senza spazio per approfondimenti.
Alcune premesse in ordine sparso....:
L'acustica delle sale audio "domestiche" nonostante risponda alle note leggi della fisica non è facilmente equiparabile all'acustica delle grandi sale (teatri, auditorium, ecc.) in quanto sono diversi gli approcci per ottimizzarne i vari modi, l'assorbimento dei materiali, i tempi di decadimento, il w.a.f.
Dividerei l'approccio al trattamento acustico in due cagorie principali di intervento comunque complementari.
1) ottimizzare i modi assiali se possibile almeno fino al terzo ordine;
2) ottmizzare le riflessioni primarie: pavimento, laterali e omolaterali. Successivamente, con priorità diverse in funzione delle caratteristiche dimensionali della stanza, le altre riflessioni primarie (soffitto, parete frontale e posteriore)
Essenziale per ottenere validi risultati è l'ausilio di adeguata strumentazione.....
fiato alle trombe... ;)