Dubbio dell'ultima ora...prendere Naim o componenti separati?
Ciao a tutti,
Ho in programma di acquistare il naim Unitiqute per ascoltare la mia libreria "liquida".
Si tratta di brani per lo più in formato ALAC (la mica collezione di CD rippata) e qualche mp3 più scarsino (256/320 kbps), archiviati su un NAS. I generi cje ascolto sono vari ma principalmente rock, Jazz e ultimamente classica.
I diffusori sono posizionati agli estremi su un mobile largo 128 cm...quindi sono abbastanza vicini tra di loro e non ho alternative di posizionamento. Il punto di ascolto principale è a circa 2 mt di distanza.
Oggi utilizzo un Sonos collegato al DacMagic come sorgente e un Rotel RA4SE come ampli.
Il Sonos ha i suoi limiti (max 16/44.1), lo so, ma è di una stabilità impressionante e ha una app di controllo praticamente perfetta a cui posso accedere da tutti i miei dispositivi in quanto è disponibile per tutte le piattaforme che utilizzo (windows, android, IOS, MacOsX).
Parto dal principio che il segnale preso dal coassiale del Sonos valga tanto quanto quello che arriva al NAIM, quindi la differenza la fanno il DAC e la sezione di amplificazione e quindi il dubbio è....passare al Naim o potenziare al massimo il Sonos? Premetto che cerco una soluzione che si possa integrare con l'AV (che le uscite pre front).
zione..sbaglio ?
Il mio budget è di circa 2000 euro
Opzione A :
Il Naim Unitiqute (circa 1500) e magari il nuovo finale NAP100.
Opzione B :
Integrato + DAC : Ho fatto una prova di ascolto a Milano con il Sonos collegato tramite coassiale al dac M2tech Young e il Naim entry level come ampli (mi pare sia il 5si) e suonava molto bene. La stessa combinazione suonava bene anche sul Rotel entry level, peggio del Naim ma molto meglio della combinazione che ho a casa (DacMagic). Sarei curioso di provare altre accoppiate, tipo Cyrus6 e i dac audiolab e Musical Fidelity, di cui si parla benissimo un po' ovunque
Cosa mi dite? Approccio sbagliato?
Grazie a tutti
Ale