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Test schermo Global Commander
Test schermo Global Commander
Emidio Frattaroli - 17 Ottobre 2018
“Per lo schermo Global Commander ad alto contrasto, che tanto mi aveva colpito al primo contatto lo scorso maggio, è arrivato finalmente il momento della verità, con la pubblicazione delle rilevazioni fotometriche complete, a vari angoli di incidenza. ”
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche


Il Global Commander da 2,8 metri di base all'interno della show-room di Bologna
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Poco prima dell'estate ho avuto un primo contatto con il nuovo telo per proiezione ad alto contrasto Global Commander, distribuito in Italia da Plasmapan, e di cui vi ho già parlato diffusamente in questo articolo, pubblicato alla fine dello scorso maggio. Si tratta di una superficie molto particolare che, oltre che riflettere la luce che arriva dal proiettore, assorbe buona parte della luce dell'ambiente, con il risultato di aumentare in maniera sostanziale il rapporto di contrasto percepito rispetto ad una superficie tradizionale.


La sala perfettamente oscurata e livello del nero perfetto anche con luce in ambiente
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Quando parlo di "assorbire" la luce dell'ambiente, mi riferisco ovviamente alla luce che arriva sullo schermo ad angoli di incidenza elevati e soprattutto in senso verticale, come una lampada, ma non solo. La luce che dal proiettore arriva sullo schermo, viene necessariamente diffusa nell'ambiente e da qui torna inevitabilmente sullo schermo, a volte anche in caso di trattamenti con superfici molto scure e assorbenti. 

 
La cornice è "interna" allo schermo che risulta molto sottile e allo stesso tempo robusto
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Il primo contatto che ho avuto nella piccola show-room che è a Bologna, ospitata da Paolo Bolognini. è stato esaltante.  La saletta è trattata otticamente quasi a voler simulare una "bat-caverna". Lo schermo ha una cornice "a scomparsa", nel senso che il telo la ricopre completamente: l'effetto è molto bello, la planarità è perfetta e la struttura complessiva è allo stesso tempo leggera, robusta e semplice da montare. Il proiettore scelto per questa show-room è l'eccellente JVC DLA-X9900, una scelta obbligata poiché ad oggi è il proiettore con il rapporto di contrasto nativo più elevato sul mercato consumer.

 
Il foglio bianco è utilissimo per testare il funziomento del Global Commander
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Il Global Commander è disponibile su misura, ovvero con incrementi di un solo pollice, sia che si tratti della versione con cornice in velluto oppure senza cornice. Il formato 21:9 è disponibile con diagonale compresa tra 100" e 150" (base tra 2,34m e 3,51m); il formato 16:9 è invece disponibile con diagonale compresa tra 80" e 120" (base tra 1,77m e 2,66m).Tutte le informazioni su dimensioni, caratteristiche, prezzi suggeriti al pubblico e show-room, sono disponibili sul sito ufficiale.

Per maggiori informazioni: www.globalcommander.net  -  www.plasmapan.org

 

Pagina 2 - Strumenti e modalità di misura


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Per le rilevazioni fotometriche, Plasmapan mi ha inviato un campione dello schermo Global Commander con superficie utile di circa 58 x 33 cm (più o meno uno schermo da 26" con rapporto d'aspetto in 16:9). Per generare il fascio luminoso ho utilizzato un proiettore Epson EH-TW9300 con filtro colore "digital cinema" inserito, quindi con copertura leggermente superiore dello spazio colore DCI. La rilevazione dei dati fotometrici è stata effettuata con la seguente strumentazione:

- luxmetro Delta Ohm 2102.2 con sonda per la rilevazione della illuminanza LP 471 PHOT e incertezza < 5%;
- fotometro Minolta LS100 per la misura della luminanza, con angolo di campo di 1° e incertezza < 2%;
- spettrofotometro Ocean Optics USB650 con GERKIT (banda 350-1.000nm, risoluzione FWHM 2,0nm) e incertezza di ± 0,001 x,y.


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La prima misura è la rilevazione del guadagno o "gain", ovvero il rapporto tra la capacità di "riflettere" la luce rispetto alla superficie lambertiana di riferimento, il tutto al variare dell'angolo di visione. La superficie da misurare viene illuminata da un fascio luminoso perfettamente uniforme, stabile e perpendicolare al piano dello schermo, almeno nella zona di misura che è comunque molto piccola. Dopo aver misurato il valore di illuminanza (LUX) sul piano dello schermo, vengono misurati i valori della luminanza (NIT) riflessa dallo schermo a vari angoli, sia in senso orrizzontale che verticale. Considerato il campo di applicazione, ho limitato la misura della luminanza fino ad un angolo di 45 gradi, decisamente sovrabbondante rispetto alle tradizionali possibilità di installazione per applicazioni casalinghe.

Per quanto riguarda i valori del guadagno, non bisogna trascurare cosa succede alla luce riflessa quando questa arriva sullo schermo non al centro, quindi con angolo di incidenza superiore allo zero. Ricordiamo brevemente cosa succede quando con un proiettore illumina una superficie al variare della distanza. Nel settore home theater il "rapporto di tiro" dell'obiettivo di un proiettore è il rapporto matematico tra distanza di proiezione e larghezza dello schermo. Nella stragrande maggioranza dei casi, il rapporto di tiro dei proiettori home theater è compreso tra 1,4:1 e 2,8:1.


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Quando il rapporto di tiro è di 1,4:1, quindi con proiettore molto vicino allo schermo, tra i bordi più estremi dello schermo e l'obiettivo del proiettore ci sarà un angolo di circa 20 gradi. Nel caso opposto, quindi con obiettivo in posizione "tele" e proiettore più lontano dallo schermo, ci sarà un angolo di soli 10 gradi. I valori sono praticamente dimezzati in senso verticale: nel caso peggiore - quindi con schermi in 16:9 - sui bordi superiore e inferiore l'angolo sarà di circa 11 gradi con rapporto di tiro di 1,4:1 e la metà quando il rapporto di tiro sarà di 2,8:1. Gli angoli in senso verticale saranno ulteriormente più contenuti quando l'immagine avrà rapporti d'aspetto più elevati (es. 2,39:1).


Parte della luce diffusa dallo schermo va verso il soffitto (frecce verdi)
e da quest'ultimo torna indietro verso lo schermo (frecce arancioni) 

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In ambienti home theater tradizionali bisogna sempre fare i conti con le riflessioni dell'ambiente e l'altezza utile all'interno di un appartamento, valore che è generalmente compreso tra i 2,8 e i 3 metri. Uno schermo da 120 pollici in 16:9 ha una larghezza di 2,65 metri e un'altezza di un metro e mezzo. Se consideriamo lo "spazio" per il canale centrale e le elettroniche che sono in basso, spesso rimangono solo 30 centimetri tra il bordo superiore e il soffitto. Ed è proprio in questa "zona", ovvero tra il soffitto e lo schermo, che le riflessioni di luce abbassano drasticamente il rapporto di contrasto dell'intera immagine. Il Global Commander è proprio in questo caso che fa la differenza poiché, più aumenta l'angolo di incidenza della luce, più questa NON viene riflessa dallo schermo. 

 

Pagina 3 - Misure, visione e conclusioni

 


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Il primo dato accertato a zero gradi, rispetto alla superficie lambertiana di riferimento, è che il Global Commander perde circa il 18% di riflettanza rispetto ad uno schermo con guadagno unitario. In senso orizzontale il decadimento del guadagno è dolce e senza soprese e si assesta a poco meno di 0,7 ad un angolo di 22,5 gradi. In senso verticale il decadimento del guadagno è molto più rapido; d'altra parte entro i 10 gradi il guadagno rimane su valori abbastanza elevati, in modo da scongiurare i nefasti effetti di vignettatura. Il secondo grafico che segue e che raramente trovate nelle specifiche degli schermi di proiezione, è il guadagno in relazione all'incidenza del fascio luminoso. Ed è proprio questo il grafico che ci permette capire le straordinarie potenzialità del Global Commander.


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L'andamento del guadagno in senso verticale è straordinario: già a 15 gradi la metà della luce non viene riflessa, a 30 gradi quasi il 90% e a 45 gradi siamo ad oltre il 95% della luce che non viene riflessa dallo schermo. In senso orizzontale le prestazioni sono meno esaltanti ma è anche vero che di solito le pareti laterali sono statisticamente più lontane dalla superficie dello schermo e possono essere comunque trattate con più semplicità rispetto ad un soffitto. La capacità di riflettere la luce che arriva soltanto entro un certo angolo di incidenza, oppure di "assorbire" quella invece che arriva con angoli di incidenza più elevati, è anche un'arma a doppio taglio. Ovvero bisogna evitare di posizionare il proiettore troppo in alto oppure troppo in basso rispetto al centro della superficie di proiezione, sopratutto in senso verticale. Nella show-room di Bologna, è stato fatto un lavoro egregio proprio in questo senso, con il proiettore che è quasi al centro rispetto allo schermo.


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Il grafico che è subito qui in alto è l'elaborazione dello spettro luminoso riflesso dallo schermo, tradotto nella proporzione delle tre componenti RGB rispetto al "bianco" di riferimento D65, anche qui a vari angoli di visione. Lo scopo è duplice: prima di tutto viene verificato il "colore" dello schermo, ovvero se viene modificato l'equilibrio RGB rispetto alla superficie lambertiana di riferimento. Il secondo sopo è quello di verificare se l'equilibrio RGB viene mantenuto anche a vari angoli di visione. Il risultato del test è ottimo da un lato ed eccellente dall'altro. 

Il Global Commander riflette sicuramente con maggiore efficienza la luce con lunghezza d'onda più breve (blu) rispetto a quella con lunghezza d'onda più lunga (rosso). D'altra parte si tratta di deviazioni che in molti casi potrebbero sovrapporsi all'incertezza di misura degli strumenti usati. In piu, rispetto alla superficie di riferimento le differenze sono quasi trascurabili e saranno annullate con la calibrazione del proiettore. La tenuta del bilanciamento del bianco rispetto all'angolo di visione è invece un aspetto eccellente ed è sovrapponibile alla prestazione di uno schermo lambertiano.

 
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L'ultimo aspetto importante, che riguarda la risoluzione, l'ho analizzato con un metodo empirico. Ho proiettato una immagine a risoluzione full HD su una base da 40cm, all'interno della superficie da 26" che avevo a disposizione, con il risultato che potete apprezzare qui in alto. I pixel sono ben visibili e il risultato è addirittura migliore rispetto a quello che è possibile - in media - su uno schermo a guadagno unitario. Ebbene, estrapolando le prestazioni, possiamo affermare che lo schermo è sicuramente compatibile con immagini a risoluzione 8K sin da una diagonale di 72 e con 90" si va sicuramente oltre i 10K di risoluzione orizzontale. 

In conclusione, il Global Commander si è rivelato un prodotto eccellente, che è in grado di aumentare in maniera considerevole le prestazioni, soprattutto in termini di rapporto di contrasto, nelle installazioni di qualità anche in caso di ambienti con pesante trattamento assorbente. Al momento, tra gli schermi ad alto contrasto che ho misurato negli ultimi 15 anni, il Global Commander è senza dubbio il migliore, con prestazioni fotometriche eccellenti. Le uniche raccomandazioni che posso aggiungere sono soltanto tre: evitate con questo schermo proiettori con rapporto di tiro inferiore a 1,3:1, non allontanate troppo in senso verticale - se possibile - l'asse dell'obiettivo rispetto al centro verticale dello schermo e infine non esagerate con le dimensioni se il flusso luminoso del vostro proiettore non fosse all'altezza della situazione.  Se rispetterete queste semplici indicazioni, il Global Commander saprà regalarvi enormi soddisfazioni.

Per maggiori informazioni: www.globalcommander.net  -  www.plasmapan.org