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Pagina 1 - Introduzione L'evoluzione del mercato video, con particolare riguardo a display, videoproiettori e riproduttori full-HD, sta assumendo caratteristiche sconcertanti che non finiscono mai di sorprendere, sia gli appassionati che gli addetti ai lavori. L'aumento di prestazioni dei vari prodotti è sotto gli occhi di tutti e dopo pochi mesi si è costretti di nuovo a rivedere i propri parametri di valutazione. E' un bel momento soprattutto per gli appassionati di videoproiezione, un settore in notevole fermento che sta riacquistando un appeal che sotto alcuni aspetti rischia di oscurare anche il settore dei display. Le diatribe tra display al plasma ed LCD rischiano di cedere il passo a quelle che vedono opposte le tecnologie di videoproiezione DLP, LCoS e 3LCD. Senza affrontare il discorso di vantaggi e svantaggi delle tre tecnologie di videoproiezione attualmente più utilizzate, in questo momento la fascia più alta del mercato è presidiata dalla tecnologia DLP, con modelli full-HD a chip singolo con prezzo che varia tra i 7.000 e i 10.000 Euro. I proiettori con tecnologia LCoS attualmente hanno prezzi leggermente inferiori (tra 4.200 e 7.800 Euro), seguiti dai proiettori LCD con prezzi tra i 3.500 e i 4.500 Euro. Il videoproiettore Mitsubishi HC5000, oggetto della nostra prova, è stato il primo prodotto ad utilizzare i nuovi microdisplay LCD con diagonale da 0,74" a piena risoluzione HD ed è disponibile sul mercato mondiale già da qualche mese. In questo momento, il Mitsubishi HC5000 è uno dei videoproiettori full-HD più a buon mercato: grazie ad un ulteriore livellamento, il prezzo di listino al pubblico ora è di 2.910 Euro, IVA esclusa. Il primo contatto con il Mitsubishi HC5000 è avvenuto al Projection Shoot-out, la comparativa tra videoproiettori full HD organizzata da AV Magazine in occasione del Top Audio & Video Show di Roma, lo scorso Marzo. Il prodotto inviato da Mitsubishi, benché si sia distinto per prestazioni molto elevate, era caratterizzato da una uniformità e un bilanciamento del bianco non molto convincenti. Il test pubblicato su queste pagine è stato condotto su un diverso esemplare. Pagina 2 - Caratteristiche tecniche dichiarate Il videoproiettore Mitsubishi HC5000 impiega gli stessi pannelli LCD "C2 Fine" con diagonale di 0,74" e risoluzione di 1920x1080 punti, utilizzati anche da Epson e Panasonic. La lampada da soli 160W permette di raggiungere al massimo 1000 ANSI lumen. In condizioni normali di funzionamento il valore viene circa dimezzato. La compatibilità in ingresso è pressoché totale: il connettore HDMI è compatibile anche con segnali 1080p 24p ed è affiancato da un porta DVI-D, anch'essa compatibile con segnali HDCP che farà la felicità di chi vuole utilizzare connettori di qualità con viti di fissaggio. All'interno c'è l'ottimo DSP video con tecnologia HQV Realta che si occupa del de-interlaccio e scaling dei segnali video a risoluzione standard. Scheda Tecnica
Pagina 3 - Esterno, ingressi e dotazioni principali Il videoproiettore è caratterizzato da dimensioni piuttosto contenute e da un aspetto che ricorda molto un prodotto business, con obiettivo in posizione laterale e linee piuttosto semplici ed essenziali. Finiture e sensazione di solidità sono da prodotto di alto rango, ad iniziare dalla finitura bianca perlacea a prova di graffio ma soprattutto di polvere. Sul pannello superiore è presente un buon numero di tasti per il controllo di tutte le funzioni del menu, anche se la posizione e la forma degli stessi - tutti identici - all'inizio creano qualche confusione nel riconoscimento, specialmente in fase di setup in ambiente completamente oscurato. Il telecomando, di tipo retroilluminato, è piuttosto comodo e maneggevole, con tasti morbidi ma con una buona risposta. Oltre ai tasti per la navigazione all'interno del menu, sono presenti pulsanti di accesso diretto a numerose funzioni, come il controllo di luminosità e contrasto oltre che movimenti dell'obiettivo, ingressi video e richiamo di impostazioni selezionate dall'utente. Il pannello posteriore è sobrio ma completo di connessioni. Video composito, S-video, component e hd-sub 15 poli raggruppano praticamente tutti i segnali analogici presenti nella quasi totalità delle situazioni. La presa hd-sub 15 permette di riprodurre i classici segnali RGB VESA (fino a risoluzione SXGA) e anche quelli component. Gli ingressi digitali sono due: una porta HDMI 1.1 e una presa DVI-D, entrambe compatibili col protocollo HDCP e con segnali fino a risoluzione 1080p. Non manca neanche un utile trigger con cui comandare schermi ed altri apparati. Pagina 4 - Tecnologia, obiettivo e lampada Per la riproduzione delle immagini, il nostro piccolo HC5000 utilizza la tecnologia 3LCD: tre nuovi microdisplay con pannelli LCD HTPS (High Temperature Poly Silicon - poli-silicio ad elevata temperatura) da 0,74" con tecnologia Crystal Clear Fine (C2 Fine), pixel pitch di soli 8.5 µm e risoluzione di 1920x1080 punti. All'interno dei videoproiettori LCD, la luce della lampada viene suddivisa nelle tre componenti cromatiche RGB da una coppia di filtri dicroici posti in serie. I fasci di luce RGB attraversano i tre rispettivi pannelli LCD come fossero delle diapositive. Le tre componenti RGB vengono quindi miscelate di nuovo insieme da un prisma dicroico (schema in alto).
L'obiettivo utilizzato dal Mitsubishiè dotato di meccanismi motorizzati per lo zoom, messa a fuoco e shift, quest'ultimo sia in senso orizzontale (5%) che in verticale (75%). Il controllo dell'obiettivo è molto agevole e gli spostamenti sono davvero molto ben modulabili, specialmente per lo zoom e la messa a fuoco. Per quest'ultimo controllo è disponibile solo un'immagine test (un reticolo verde) che non aiuta molto nella ricerca della perfezione. Sarebbe stato molto più utile un reticolo in bianco e nero, con contrasto più elevato.
Il Mitsubishi HC5000 si distingue anche per l'utilizzo di un diaframma automatico che modifica la sua apertura in base al contenuto luminoso delle immagini proiettate. Nel menu è possibile selezionare quattro diversi livelli di intervento (off, auto 1, auto2, auto 3) in modo da chiudere sempre di più il diaframma quando vengono riprodotte le immagini più scure, col risultato di aumentare notevolmente il rapporto di contrasto sequenziale. Da segnalare anche un ottimo sistema di raffreddamento che rende questo Mitsubishi il proiettore più silenzioso mai provato. Pagina 5 - Menu e strumenti di calibrazione - I
Il menu ricalca fedelmente l'ottima impostazione di tutti gli altri videoproiettori Mitsubishi ed è suddiviso in cinque aree principali. La prima aera è relativa alle principali impostazioni delle immagini ed è possibile selezionare tre diverse curve del gamma (video, cinema, sport) più due personali che possono essere modificate a piacere intervenendo finemente sulla curva in tre punti diversi (hig, mid e low). Tra le altre impostazioni ricordiamo lo sharpness, tinta e la possibilità di salvare le impostazioni in tre memorie diverse, richiamabili direttamente da telecomando. La temperatura colore del bianco può essere selezionata tra quattro impostazioni predefinite (Alta luminosità, Alta, Media, Bassa) più una quinta a disposizione dell'utente finale su cui operare le calibrazioni, sia sulle alte luci che su quelle più basse. Il bilanciamento del bianco può essere controllato anche dal menu gamma e precisamente con la calibrazione fine della curva del gamma per le impostazioni utente. Nel menu di regolazione fine del gamma infatti, può essere richiamata una curva di riferimento e partire da questa per effettuare le eventuali correzioni sulla scala dei grigi. Inoltre, selezionando una sola componente cromatica alla volta, è possibile modificare i gamma per le singole componenti RGB, correggendo quindi eventuali variazioni anche nelle condizioni più proibitive. Pagina 6 - Menu e strumenti di calibrazione - II
In condizioni di default, il Mitsubishi inserisce un fastodioso zoom nelle immagini che, oltre a togliere una leggera cornice di pixel dall'immagine originale, finisce anche per rinunciare al dettaglio a causa del ricampionamento sulla risoluzione delle immagini. Per eliminare questo problema è sufficiente andare subito nel menu impostazioni. Questa operazione deve essere ripetuta per ogni ingresso video e per ogni frequenza del segnale. Davvero una seccatura. Altrettanto importante è verificare il tipo di impostazione per i segnali video digitali in ingresso, in modo da non perdere dinamica su alte luci e basse luci. Le voci del menu da controllare non sono così esplicite come ci si attenderebbe e sono quasi nascoste nel menu immagine "avanzato" (ultima voce: "livello di ingresso") e in quello "opzioni". L'ultimo menu dispensa informazioni sul segnale video in ingresso ed è stato utilizzato per verificare la compatibilità con una notevole mole di segnali video, soprattutto di tipo digitale. Non avendo ancora a disposizione un lettore Blu-ray Disc Pioneer o Sony (gli unici al momento ad avere la possibilità di generare un segnale ad alta definizione 24p), abbiamo utilizzato una scheda video Point Of View con GPU GeForce 8800 che ci è stata fornita da Syspack.it e che ringraziamo.
Come è possibile vedere nelle immagini qui in alto, il piccolo HC5000 riesce a digerire praticamente tutto, compresi segnali 1920x1080p a 24 fotogrammi al secondo. Con la speranza che non ci siano problemi ad agganciare anche segnali provenienti da lettori Blu-ray Disc oppure HD DVD. Per avere questa risposta dovremo attendere la disponibilità dei nuovi lettori Blu-ray Disc in arrivo, ad iniziare dai modelli di Sony e Pioneer Pagina 7 - Misure: luminosità e contrasto Tutte le misure sono state ottenute con un setup basato su HTPC con scheda GeForce 7600GT e verificate con un lettore HD DVD Toshiba HD-XA1, utilizzando segnali 1080i 60Hz. Con il test del Mitsubishi HC5000 e grazie alla generosa escursione dello zoom (1,6X) introduciamo una ulteriore rilevazione della luminosità massima in funzione della lunghezza focale dell'obiettivo. E' infatti notorio che la luminosità scenda in maniera inversamente proporzionale alla lunghezza focale dell'obiettivo. Il modello HC5000 perde circa il 17-18% di luminosità in posizione "tele". La luminosità massima, che è stata misurata con bilanciamento del bianco "normale" e curva del gamma cinema, è mediamente elevata e compatibile con l'utilizzo di schermi fino ad oltre 2,5 metri di base con guadagno unitario (lampada ad alta potenza, ottica in posizione wide). Per chi vuole ottenere il riferimento di 50 candele su metro quadrato su schermi da 2 metri di base a guadagno unitario, è meglio posizionare la lampada in modalità economica e scegliere un rapporto di tiro più elevato. Il livello del nero, acquisito sempre nelle stesse condizioni di bilanciamento del bianco e curva del gamma, è contenuto ma sensibilmente più elevato rispetto ai proiettori con tecnologia DLP, almeno con il diaframma completamente aperto. Con il diaframma in posizione automatica, il livello del nero si abbassa fino a valori così contenuti da superare in qualità la maggior parte dei proiettori con tecnologia DLP ma senza iris automatico. Il rapporto di contrasto, con diaframma in posizione manuale e completamente aperto, è basso se rapportato ad altre tecnologie di proiezione ma comunque pienamente sufficiente e nettamente superiore a quanto è possibile rilevare in numerose sale cinematografiche. Con il diaframma automatico il rapporto di contrasto sale in maniera inaudita e spunta valori elevatissimi. Pagina 8 - Misure: gamma e linearità Come abbiamo visto nel paragrafo dedicato agli strumenti di setup e calibrazione, il modello HC5000 permette una notevole precisione nella scelta della curva del gamma. Il grafico qui in alto si riferisce alle prestazioni della scala dei grigi completa con le due impostazioni predefinite "cinema" e "video", assieme alla curva di riferimento con gamma 2.2 riferita alla luminosità massima di 525 lumen. Le impostazioni "cinema" si avvicinano notevolmente al riferimento. Mettendo a fuoco la curva sulle alte luci è possibile apprezzare la notevole precisione della taratura di default del piccolo Mitsubishi che è in grado di riprodurre in maniera molto fedele le sfumature comprese nei gradini più elevati della scala dei grigi senza bisogno di ulteriori calibrazioni. Sulle basse luci invece apprezziamo un gamma molto più basso rispetto a quello di riferimento, a causa principalmente di un livello del nero non propriamente contenuto. D'altra parte i gradini più bassi della scala dei grigi sono ben riprodotti ad eccezione dei primi due gradini (specialmente quello al 2%) caratterizzati da un livello troppo vicino a quello del nero della macchina. Pagina 9 - Misure: colori e bilanciamento del bianco I colori di questo HC5000 sono davvero splendidi. Il triangolo di gamut è molto profondo, sopratutto sul verde e sul rosso. Estremamente precisi anche i colori complementari che non si discostano assolutamente dal riferimento. Una prestazione davvero eccellente. Il punto del bianco al 100% di intensità, praticamente coincidente con il riferimento, è stato ottenuto con il gamma in posizione cinema e bilanciamento del bianco "normale". Il bilanciamento del bianco è eccellente su quasi tutta la scala dei grigi (dal 30% al 100%) e non necessita di particolari correzioni. Le prestazioni sui primi due gradini della scala dei grigi sono meno entusiasmanti ma comunque pienamente accettabili e possono essere corrette tagliando leggermente la componente rossa sulle basse luci (agendo magari sul gamma relativamente alle basse luci). Il delta W, calcolato sulle coordinate CIE 1931 e quindi parzialmente viziato dall'utilizzo di uno spazio colore non percettualmente uniforme, sottolinea una prestazione davvero ottima su buona parte della scala dei grigi con deviazioni sensibili solo sui primi due gradini. Pagina 10 - Qualità video con segnali test
Le prime considerazioni sulla qualità d'immagine vengono effettuate proiettando l'immagine test per il conrollo dell'overscan e della risoluzione. Le prestazioni generali sono molto buone, soprattutto per quanto riguarda l'uniformità dell'equilibrio cromatico del bianco che nel modello utilizzato per lo Shoot-Out non ci aveva convinto.
L'obiettivo ha un'ottima uniformità di messa a fuoco in ogni condizione (wide, tele e shift anche nelle posizioni più estreme). Il dettaglio viene limitato quindi solo dalla comparsa di aberrazioni cromatiche che al centro sono quantificabili in circa mezzo pixel mentre ai bordi, nella situazione peggiore (a sinistra) si arriva fino a circa un pixel nelle quattro direzioni.
Nonostante questo, la percezione del dettaglio rimane molto elevata e il vantaggio di risoluzione rispetto alla riproduzione di un eccellente videoproiettore 1280x720 rimane piuttosto evidente, specialmente quando vengono selezionate immagini ad elevata luminosità con particolari ad alto contrasto. Con immagini più scure il livello del nero si fa notare e proviamo ad inserire il diaframma automatico che alza notevolmente il rapporto di contrasto. Purtroppo il meccanismo che aziona il diaframma non è velocissimo e in molte occasioni è possibile percepire il cambiamento di luminosità.
Ottime notizie per quanto riguarda la riproduzione delle sfumature, specialmente sulle alte luci in cui è possibile discernere tutti i particolari senza ulteriori modifiche della taratura di default. Sulle basse luci la situazione è solo leggermente più indietro ma solo per i primi due gradini della scala dei grigi (2% e 4%). Per mezzo del menu di calibrazione, con un po' di pazienza, si riesce a trovare una posizione di equilibrio soddisfacente ma senza riuscire a riportare alla luce lo step al 2%. Pagina 11 - Qualità video con software tradizionale
Dopo una doverosa calibrazione, per la verifica delle prestazioni utilizziamo software ad alta definiznione di elevata qualità (HD DVD - Tokyo Drift, Batman Begins, King Kong). Con immagini generalmente luminose, la qualità d'immagine dell'HC5000 sorprende per dettaglio, energia e tridimensionalità. Altrettanto intensa e ben controllata la riproduzione delle sfumature con un risultato davvero molto buono. A distanza ragionevole (1.5 volte la base dello schermo) il reticolo dei pixel è ancora percepibile ma non dà assolutamente fastidio. Al contrario, sembra aiutare in maniera determinante una percezione del dettaglio che è già molto elevata, quasi si trattasse di uno sharpness naturale. Con immagini leggermente più scure, inizia a comparire qualche piccolo limite sulla riproduzione dei particolari sulle basse luci. La prestazione generale è comunque molto buona e la maggior parte dell'attenzione viene letteralmente rapita dall' eccellente controllo sulla saturazione cromatica e dalla qualità del deinterlaccio. Benché l'uscita del Toshiba HD-A1 sia a 60Hz a scansione interlacciata, non si sente assolutamente la mancanza di una sorgente 24p, probabilmente grazie alle buone prestazioni del chip Reon con tecnologia HQV Realta. Per un maggiore approfondimento dovremo attendere la reale disponibilità di un player di qualità con uscita 24p. Con immagini ancora più scure (nella foto, Superman Returns, riprodotto stavolta dal Toshiba HD-A1), il sistema occhi cervello inizia a sentire una piccola mancanza di tridimensionalità, a causa di un livello del nero non da primato e di una leggera compressione dei primi gradini della scala dei grigi che può essere corretta solo parzialmente con una taratura fine come spiegato nel paragrafo degli strumenti di calibrazione. Con materiale a definizione standard le prestazioni sono ottime sotto molti punti di vista. Il DSP Reon con tecnologia HQV Realta funziona dannatamente bene, specialmente nel deinterlaccio di materiale cinematografico registrato su DVD Video, anche in formato NTSC. Pagina 12 - Conclusioni Il videoproiettore Mitsubishi HC5000 è sicuramente un ottimo prodotto che pone un nuovo riferimento per la valutazione del rapporto qualità/prezzo di un videoproiettore ad alta definizione e non solo. La buona potenza luminosa, unita all'ottima versatilità dello zoom e dei controlli delle calibrazioni, amplificano notevolmente le possibilità di installazione di questo prodotto. La perfezione d'altra parte non esiste e il nostro HC5000 cede qualche punto sul dettaglio, a causa di alcune aberrazioni cromatiche che sono più evidenti man mano che ci si allontana dal centro dell'immagine. Altrettanto importante ricordare che livello del nero e contrasto sono ottimi solo utilizzando il diaframma automatico e con qualche piccolo effetto collaterale. La nota veramente positiva è l'elevata reperibilità di questo videoproiettore che è presente in moltissimi negozi specializzati. Non sarà quindi difficile poter osservare in prima persona le molte qualità di questo prodotto e valutare caso per caso le varie caratteristiche alla luce delle informazioni fornite in questa recensione. Per maggiori informazioni: www.mitsubishi-electric.it/vis |
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