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SIM2 M.150 e degustazioni audio a Roma
SIM2 M.150 e degustazioni audio a Roma
Marco Benedetti, Marco Cicogna - 16 Novembre 2012
“Lo scorso 10 novembre, presso Musical Cherubini a Roma, c'è stata una edizione speciale delle degustazioni musicali, caratterizzate dalla presentazione del nuovo proiettore SIM2 M.150 a cura di Emidio Frattaroli, un confronto tra vinile, CD e musica HD a cura di Marco Benedetti e dimostrazioni di musica classica a cura di Marco Cicogna.”
Pagina 1 - Introduzione

E’ trascorso un po’ di tempo dall’ultima edizione delle “Degustazioni Musicali” nel negozio romano di Cherubini, ma il ricordo della buona musica ascoltata nelle precedenti occasioni non si è ancora sopito. Si conferma una ricetta vincente quella di far assaggiare tanta grande musica al pubblico di appassionati audiofili, troppo spesso costretti nelle mostre ad ascoltare “dischi speciali” che (spesso musicalmente strampalati) non risultano neppure attendibili sotto il profilo tecnico. Qualcuno dirà che per abbondanza e varietà dei piatti io mi sia ispirato al celebre buffet del Bellagio a Las Vegas. Forse è così, anche se di buffet io preferisco quello del Wynn (chi andrà al CES il prossimo gennaio li provi entrambi e mi racconti). Ciò che conta è diversificare e al tempo stesso allargare l’offerta della sorgente sonora in modo di poter valutare al meglio il comportamento della catena di riproduzione. Il mio compito è stato quello di condurre dei seminari di ascolto che hanno visto protagonisti tanti brani nelle combinazioni strumentali più diverse. Da piccoli gruppi sino alla grande orchestra sinfonica, naturale ed inevitabile evoluzione del linguaggio musicale.

Ancora una volta si è trattato di un assaggio per forza di cose conciso, tuttavia ancora musicalmente attendibile, del genere che nessuno farebbe mai ascoltare in una fiera o dimostrazione pubblica. Quaranta brani estrapolati da diverse etichette, per cogliere le sonorità più diverse senza limitarsi alle eventuali caratterizzazione di pochi dischi. Non sono mancate le sessioni condotte da Marco Benedetti e dedicate all’analogico in un appassionante confronto con il formato “liquido” ad alta definizione. Ci piace restare sulla cresta dell’onda pur parlando di grande musica. Con elettroniche del calibro di Audio Research e Krell ed una sorgente analogica come il giradischi EAT, le prestazioni musicali dell'impianto si sono dimostrate eccellenti. All'altezza dei brani utilizzati anche le Sonus faber “Futura”, un diffusore cadetto nel catalogo del costruttore veneto dotate di buon timbro e garbata dinamica.

La sala video è stata capitanata come d’obbligo da Emidio Frattaroli, che ha curato la dimostrazione del proiettore SIM 2 M.150, di cui abbiamo già parlato in questo articolo e con una selezione cinematografica di grande effetto. Si tratta del primo ed unico videoproiettore DLP full HD con tecnologia d'illuminazione LED, compatibile anche con la riproduzione stereoscopica mediante occhialini di tipo attivo. Nella prima parte delle dimostrazioni, il Frattaroli ha mostrato le caratteristiche del videoproiettore e l'elevata qualità della riproduzione video, anche in stereoscopia. Ma non basta, perché la seconda parte del programma ha offerto una selezione di materiale video-musicale e audio in multicanale culminata con importanti testimonianze sinfoniche in Blu Ray. Non sarà inopportuno dire due parole su chi ha reso possibile tutto questo. Musical Cherubini è il negozio di musica, strumenti musicali, audio e video di Roma, situato storicamente al principio di via Tiburtina. Per me è un luogo doppiamente affascinante, per la presenza ricca dei pianoforti, delle tastiere e della dotazione di uno strumentario tale da garantire l'equipaggiamento di una orchestra sinfonica in formazione “mahleriana”. Il patron Paolo Cherubini ha organizzato tutto nel modo migliore, dalle sale agli ospiti, agli assistenti, alla presenza di un buffet di snack e bevande. Approfitto per segnalarvi che i due impianti principali che descriveremo in queste pagine e il nuovo proiettore M.150 di SIM2 saranno ancora in dimostrazione per qualche giorno. Per maggiori informazioni: www.cherubini.com
 

Pagina 2 - Le dimostrazioni di Marco Cicogna

E' quanto mai ghiotta la possibilità di offrire al pubblico della capitale il piacere di entrare nel vivo delle prestazioni musicali di un impianto di alto livello. I seminari d'ascolto sono stati distribuiti nell'arco dell'intera giornata, prenotati con anticipo dagli appassionati sia per la sala high-end che per quella video. In una città come Roma mi sarei tuttavia aspettato che gli appassionati facessero la fila per godere di impianti di tale calibro. Ma non possiamo sperare di ritrovare oggi l'intensità della passione che avevamo noi negli anni Settanta e Ottanta. Così va il mondo.

E’ sempre un piacere essere invitato a parlare di musica. Mi entusiasma raccontarla, ma più ancora mi eccita farla ascoltare attraverso una catena di riproduzione attendibile, la “mia piccola orchestra”, il mezzo tecnico necessario perché la “fotografia” dell'evento sonoro contenuto nel disco, possa trasformarsi in suono udibile nella sala d'ascolto. Se da un lato una catena di riproduzione non potrà suonare meglio di quanto proposto dal software a disposizione, è anche vero (e ne è il rovescio della medaglia) che proprio la musica più impegnativa viene esaltata e resa plausibile per il tramite di un impianto di alto profilo. Marco Benedetti ed io ci siamo trovati di fronte ad un sistema già assemblato. Essere svincolati da responsabilità nella scelta della catena di riproduzione ci consente un'autonomia ideologica e commerciale che trovo fondamentale per la divulgazione musicale. Non dover pensare all'ampli, alle casse o al cavo (veramente ai cavi non ci penso proprio) mi lascia libero di limitare ogni intervento alla scelta del repertorio, del disco, della scaletta dei brani, una sequela di assaggi sonori che hanno costituito un crescendo di complessità sempre più elevata.

Una storia a parte è quella che ha riguardato la “presenza musicale” nella sala video. Da diversi anni ad Emidio piace introdurre una parentesi a forte vocazione musicale nelle sue dimostrazioni video. Dovrebbe essere evidente a tutti che un buon sistema Home Theater ha tutte le possibilità per cavarsela alla grande anche con la musica. La presenza di lettori multistandard (in questo caso il notevole Cambridge Audio) consente inoltre di utilizzare al meglio (leggasi, in configurazione multicanale) i numerosi SACD sempre disponibili. Ma il coup de theatre della giornata è la mia incursione con alcuni Blu-ray Disc “dal devastante impatto”, che con la forza comunicativa delle immagini e la valenza di un audio multicanale non compresso “raccontano” di grandi concerti mettendo a nudo la struttura orchestrale più sottile e al tempo stesso coinvolgente.

Con una catena multicanale Marantz/Totem Audio le cose sono andate per il verso giusto anche con brani timbricamente difficili come i Concerti brandeburghesi di Bach. Sempre godibilissime le immagini ed i suoni da una partitura rivoluzionaria come la Sinfonia Fantastica di Berlioz, mentre era la prima volta che presentavo in pubblico l'orchestra Simon Bolivar del Venezuela diretta da Abbado nel corso del Festival di Lucerna. In un programma Prokofiev + Tchaikovsky questa energica ed esuberante orchestra ha dimostrato una coesione ed un valore musicale di altissimo profilo. Lo scherzo dalla sinfonia “Patetica”, con la sua rutilante conclusione punteggiata dalle percussioni, ha lasciato davvero senza fiato. Notevole l'importanza della regia nel seguire le parti strumentali senza interrompere il senso narrativo dell'azione musicale. Certi dettagli neppure dal vivo si riescono a cogliere. É stato un piacere oltre le aspettative. Alla fine della giornata eravamo senza fiato, ma ne è valsa la pena. Da rifare ancora ed ancora.

Marco Cicogna

Pagina 3 - Il triello tra vinile, CD e HD di Marco Benedetti

Questa edizione delle degustazioni musicali da Cherubini è stata l'occasione per presentare un nuovo programma alternativo al solito valzer delle testine e all'arte dell'interfacciamento; l'idea è di mettere a confronto la stessa registrazione in qualità CD, alta risoluzione e vinile. Ovviamente sono confronti che per certi versi possono lasciare il tempo che trovano e in ogni caso sono legati alla qualità di "quella" specifica rimasterizzazione; ciò nonostante i risultati sono stati piuttosto consistenti, forse più del previsto. Siamo andati a braccio, senza una scaletta rigida, un po' perché questo genere di performance è un continuo divenire, se vogliamo un affinamento continuo, e un po' per adattarsi ai gusti del pubblico; voglio dire, capita pure che all'inizio sei pronto a far ascoltare l'Uccello di Fuoco, ma in un raro attacco di cortesia chiedi se preferiscono ascoltare musica classica o un po' di sano progressive e ti rispondano: "oddio, veniamo da un'ora di "cicognate", non ne possiamo più della grande orchestra, ti prego mettici i Pink Floyd!"

C'è ancora molto da mettere a punto, come del resto credo sia normale per uno spettacolo nuovo, soprattutto non ci siamo ancora con i tempi; ho evidentemente sottovalutato il tempo dedicato alle chiacchiere, spiegazioni tecniche e commenti sulle differenze (per inciso un bel problema, considerato che uno delle necessità contingenti del nuovo programma era inventarsi qualcosa che non duri 2 ore come il valzer, da cui tipicamente non sono il solo ad uscire stremato ma pure il pubblico...); di fatto la sessione migliore è stata quella delle 16, in cui siamo andati avanti fino alle 18, approfittando dell'ora di buca nel programma... Risultati consistenti, dicevo: abbiamo avuto la conferma che con un impianto di qualità l'alta risoluzione surclassa il CD senza discussioni.

Abbiamo avuto anche la conferma che il vinile è ancora inarrivabile, il digitale ad alta risoluzione ha però colmato buona parte del gap, con miglioramenti evidenti soprattutto agli estremi di gamma; in un caso - The Great Gig in the Sky - addirittura abbiamo avuto la sorpresa di notare che per molti aspetti il BD 24/96 della recente rimasterizzazione "Immersion" fosse preferibile alla leggendaria stampa Mobile Fidelity; che poi sulla naturalezza e la presenza della voce non ci fosse comunque partita a favore del vinile è un altro discorso. Poi bisogna anche dire che da un lato la sezione analogica utilizzata era prossima all'eccellenza assoluta: Lyra Atlas, EAT con braccio Ikeda, Tango MCT-999, ARC Reference Phono 2... Fanno quasi 40mila euro (!); la sola testina costa più di tutta la sezione digitale, compresi tutti gli ammennicoli accessori del computer.

Dall'altro lato però abbiamo la consapevolezza che il digitale oltre un certo livello di spesa offre migliorie alquanto marginali; il DAC utilizzato, l'eccellente Vuaghan di M2tech è uno dei migliori in circolazione, costa intorno ai 5-6mila euro; l'esperienza mi dice che se avessimo usato il DAC più costoso in circolazione, arrivando a una sezione digitale dal costo paragonabile a quello della sezione analogica, avremmo avuto si piccole migliorie, probabilmente una scena più ampia e profonda, un po' di dettaglio in più, un pizzico di naturalezza, forse, ma non sarebbe cambiato il verdetto finale. Insomma, non voglio dire che il digitale è "plafonato", oltre un certo livello non si va, (oddio, forse sotto sotto ho proprio voglia non di dirlo ma di urlarlo! :-) ), ma è incontestabile che spendendo di più, oltre una certa soglia con l'analogico si ottengono risultati molto più consistenti rispetto al digitale: il miglioramento che, per esempio, si ottiene passando da un'ottima testina da mille-duemila euro a un top di gamma come la Atlas non è neanche paragonabile a quello che si otterrebbe dedicando pari investimento all'upgrade del DAC.

Se vogliamo abbiamo la conferma che il digitale è più democratico: un Mac Mini (con Windows 7!) da 600 euro e un buon DAC di fascia medio-bassa offrono prestazioni del tutto soddisfacenti e superiori a quelle di un sistema analogico dello stesso prezzo: l'analogico di alta qualità richiede investimenti non indifferenti. A parte questo, credo che la grande forza della musica liquida vada cercata nel lifestyle, nella maggiore comodità, nel legame diretto fra il database della nostra collezione e la riproduzione; la musica liquida ci riavvicina alla musica ridimensionando l'attenzione sull'impianto. Da quel che si legge sui forum, pochi audiofili di quelli duri e puri l'hanno capito e preferiscono continuare a martellarsi sugli zebedei cercando differenze dal giorno alla notte cambiano un cavo USB... Non so più che farci, diciamo che dichiaro persa questa battaglia. Per fortuna non era il caso del pubblico presente sabato da Cherubini; un pubblico attento e appassionato; addirittura qualche baldo giovinotto; torno a casa stanco morto ma felice; eventi come questo rinfocolano la passione anche per noi coinvolti prefessionalmente nell'hi-end.

Marco Benedetti