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Coral, Wendy e Gina sono tre ragazze che lavorano come prostitute nel club Las Novias. Quando a Gina viene impedito di tornare alla sua vita saldando il proprio debito con Romeo, il proprietario del locale, le cose precipitano ed è costretta a fuggire assieme alle altre due. Ma gli scagnozzi di Romeo, Moisés e suo fratello Christian, si mettono sulle loro tracce. Inizia una sfida in cui prede e cacciatori si confonderanno in continui cambi di fronte, mentre le ragazze dovranno decidere cosa fare delle loro vite e in che modo uscire da un mondo in cui non rappresentano altro che oggetti da consumare. Creata da Álex Pina ed Esther Martínez Lobato, produttori di La casa di carta, Sky Rojo si articola come un western moderno: al posto del saloon con bordello annesso c’è un club e invece dei cowboy in fuga ci sono tre ragazze che fanno da eroine, non senza macchia e nemmeno senza paura. Di certo c’è la determinazione di chi ha subìto ogni tipo di sopruso sessuale e vorrebbe smettere di sentirsi in balia dei desideri altrui. Un intreccio di violenza e riscatto in cui le forze determinanti si alternano in giochi di potere che catturano l’attenzione per tutta la sua durata, grazie a meccanismi basati su due poli, cinismo e sentimenti, in un turbinio di scene d’azione mescolate ai continui flashback che via via mettono sempre meglio a fuoco le storie dei vari protagonisti. Nessuno è libero dal male così come ognuno vorrebbe il bene per sé. La contrapposizione tra uomini e donne è netta: da un lato ci sono il boss e i due tirapiedi che devono recuperare l’onore perduto oltre alla forza lavoro che le tre rappresentano e dall’altro ci sono le ragazze che vorrebbero scappare via lontano non prima di riprendere ciò che ritengono di loro diritto. In mezzo, i clienti del club che pagano per evadere dalle proprie vite pulite da serie A e le altre prostitute che li aspettano vivendo in serie B. Coral è la voce fuori campo che guida costantemente spettatori e spettatrici all’interno e all’esterno di Las Novias. Alterna sostanze calmanti a quelle eccitanti con l’abilità di un chimico e la poca cautela di una tossica senza speranze. È la più brava nell’arte della manipolazione della psiche ma di fondo mantiene uno spirito di giustizia che al momento sbagliato rischia di tradirla. Wendy è la più impetuosa, istintiva e disordinata. Ha iniziato la professione per mantenere sé e la sua ragazza, pensando così di ambire a una libertà che si rivela ben presto illusoria e portatrice di quello che lei è convinta essere una maledizione. Gina è finita nel club un po’ per mantenere suo figlio e un po’ perché ingannata. È la parte sognatrice del gruppo, pensa che senza l’illusione che un miraggio possa alla fine diventare reale, vivere non avrebbe alcun senso. Romeo è un imprenditore intelligente e senza scrupoli che vorrebbe che il mondo intero fosse socialmente libero di andare a prostitute. La perdita della moglie pare averlo reso meno spietato ma è solo un’impressione. Sebbene abbia un (discutibile) forte senso dell’onore, il suo scopo primario è quello di sfruttare le ragazze tramite ricatti e sensi di colpa. Lo affianca il fidato Moisés, pronto a tutto purché il capo ottenga ciò che vuole, non solo per lo stipendio, anche per una fratellanza che lo lega a Romeo da tempo. Nonostante la forza fisica e mentale non sfugge a qualche debolezza che gli toglie l’invulnerabilità necessaria a svolgere il proprio sporco lavoro. Suo fratello Christian è uno scavezzacollo psicopatico capace di accessi di violenza al primo accenno di provocazione. Incapace di autocontrollo utilizza le droghe a volte per divertimento, altre come antipanico. Ha un amore devoto verso la madre inferma ma non ha ben chiaro il rispetto per il resto dell’universo, femminile e non. La sceneggiatura non priva di ingenuità, scorre molto facilmente grazie a ritmi ben studiati tra scenografie e pathos alla Breaking Bad, pulp tarantiniano e momenti di riflessione. La fuga delle ragazze è accompagnata, oltre che dai flashback che ricostruiscono il passato delle protagoniste, da racconti sulla vita da prostituta in continui paralleli molto azzeccati, centrati sui vari espedienti utili a sopravvivere, non tanto fisicamente quanto mentalmente, agli abusi subìti in ogni ambito. La scelta di far durare i singoli episodi poco più di venti minuti fa scivolare via la visione ancor più velocemente. Diversi elementi fanno della serie un prodotto non scontato, a partire dal titolo che accosta lo sky, la finta pelle, al rosso della passione, ottima metafora della messa in scena rappresentata nel bordello in cui è ambientata. I brani musicali che accompagnano le scene d'azione supportano deliziosamente e in maniera divertita le spesso improvvise accelerazioni della trama. La Coral di Verónica Sánchez ha sia l’aspetto della Cherry di Rose McGowan in Grindhouse: Planet Terror che, durante le scene d’azione, pari determinazione e cattiveria, alternandole a una spiccata sensualità. Sono poi presenti nei vari episodi tantissimi riferimenti a opere precedenti come una esplicita citazione a Thelma e Louise, anche se con esito differente. Una visione da non perdere perché non c’è mai una distinzione completa tra bene e male o tra ciò che è giusto o sbagliato. Non manca un linguaggio esplicito, rozzo e volgare necessario per rendere il messaggio diretto, cosa che arricchisce la serie di un sano realismo. Il tema del riscatto è trattato adeguatamente grazie a una buona scrittura, regie ben ragionate e una fotografia dall’estetica seducente e fluida, con tutte le declinazioni del rosso perennemente in primo piano. Gli showrunner hanno dichiarato: “Volevamo che Sky Rojo avesse molte scene d’azione frenetica, ma che usasse i soli 25 minuti di ogni episodio per aumentare la natura dinamica della trama: la fuga e la gara per la sopravvivenza”. La stagione si conclude senza un finale risolutivo, come se fosse la chiusura di una prima parte. Questo perché è stata concepita per essere sviluppata in due stagioni da otto episodi ciascuna, e non è esclusa la possibilità di una terza in seguito a quello che sarà il giudizio del pubblico. Che al momento, in Italia, premia Sky Rojo con un quarto posto nella Top 10 di Netflix, mentre in Spagna ha esordito al primo posto e a livello mondiale al sesto.
Nota tecnica a cura di Emidio Frattaroli VALUTAZIONI soglia d’attenzione visione dal trailer all’intera serie Sky Rojo | stagione 1 ideatori Álex Pina, Esther Martínez Lobato personaggi interpreti critica IMDB 6,6 /10 | Rotten Tomatoes 6,8 /10 | Metacritic nd /100 camera RED Helium with Leitz SUMMILUX-C and Hawk lenses
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