AV Magazine - Logo
Stampa
Gran Galà Roma novembre 2024 - Tutte le sale
Gran Galà Roma novembre 2024 - Tutte le sale
Fabio Angeloni, Fabio Sacchieri - 28 Novembre 2024
“In questa seconda edizione romana del 2024, con più espositori e pubblico rispetto al recente passato, c’erano presenze interessanti in termini di distributori e brand, sebbene a brillare davvero siano stati gli ospiti di pregio della scena musicale italiana quali Petra Magoni, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto”
Pagina 1 -


- click per ingrandire -

Introduzione

Con la formula “si va a far visita a Giulio Cesare Ricci” gli appassionati del settore audio da anni intendono proporre la partecipazione a quella raffinata kermesse itinerante tra Padova, Milano e Roma e che risponde al nome di “Gran Galà”, per gli amici “GG” (per una volta non usato nell’accezione di good game!).

La sineddoche “Giulio Cesare Ricci” (la parte per il tutto) ha forse preso piede perché gli appassionati ne riconoscono la passione, al punto da avvertirne la presenza in molte sale contemporaneamente, arrivando a sospettare l’attenta diffusione di cloni meccatronici animati, posizionati ad arte nei luoghi di ascolto che si dipanano dal lungo corridoio sonoro del GG o - i più esoterici - addirittura fenomeni bilocativi. Ubiquità audiofila! 


- click per ingrandire -

In questa seconda edizione romana del 2024, con densità di espositori e pubblico sensibilmente superiori rispetto al recente passato, c’erano presenze interessanti in termini di distributori e brand, sebbene a brillare davvero siano state le vere e proprie stelle della manifestazione, ospiti di pregio della scena musicale italiana quali Petra Magoni, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto: uno spettacolo nello spettacolo, ma soprattutto ossigeno vitale a beneficio della vista e delle orecchie dei visitatori!


- click per ingrandire -

Così, anche questa volta, il GG è riuscito a chiudere il cerchio magico della musica, favorendo il contatto tra chi la reifica, chi distribuisce le tecnologie utili ad ascoltarla in modo adeguato e chi ce le sottopone: tutti al servizio di chi l’ascolta e - ricordiamolo - la consuma. L’entrata alla manifestazione è rimasta gratuita.

 

SOMMARIO

 

Marantz


- click per ingrandire -

Dopo aver scorto il general manager di Marantz Italy, Roberto Pedrazzini, nel foyer centrale, ci siamo fiondati ad ascoltare il set-up composto dalle Bowers & Wilkins 801 D4 edizione Anniversary alimentate solo dal nuovo trio stellare Serie 10, già apprezzato in altri recentissimi eventi: il lettore SACD 10,  il pre-streamer LINK 10n e l’integrato Model 10. Volendo parlare di quest’ultimo, tanto per farsi un’idea, si tratta di una macchina progettata e concepita in Giappone, a Shirakawa, su una tipologia di amplificatore simmetrico dual-mono di nuova concezione, con uno chassis in alluminio con placcatura in rame.


- click per ingrandire -

È il più potente integrato mai realizzato da Marantz, in quanto in grado di raggiungere i 250 Watt continui su 8 Ohm e i 500 Watt su 4 Ohm. I due amplificatori separati per ogni canale hanno alimentazioni a loro volta separate in modalità dual-mono, in una configurazione completamente bilanciata dall'ingresso all'uscita. Tutto questo ben di Dio è in grado di assicurare picchi di corrente superiori ai 30A per ogni canale.


- click per ingrandire -

Grazie poi a FCBS sono collegabili insieme fino a 4 Model 10. La sezione di preamplificazione (quella contenuta nel Model 10 è stata bypassata) è basata sull’ultima release dei circuiti HDAM. Dunque, grazie ad un livello di volume appena adeguato a smuovere quei woofer, abbiamo assistito ad una suggestiva rappresentazione che, complici anche le luci soffuse e concentrate sulla posizione del set-up, facevano sembrare la demo un sofisticato spettacolo teatrale.


- click per ingrandire -

La scena sonora era autoconsistente, lo spettacolo musicale mostrava un suono chiaro, aperto e dettagliato nel rispetto di tutte le frequenze ma al contempo di impatto, nei casi in cui si rivelava necessario. E quindi tutta la resa complessiva della voce, del sax e del contrabbasso davano luogo ad un evento quasi magico.


- click per ingrandire -

Anche in questo caso avremmo gradito un volume maggiore, ancora più corrente sia perché ne siamo ghiotti, sia perché a Milano abbiamo sentito cantare in un modo stupefacente l’accoppiata Marantz/B&W; in definitiva forse lo desideravamo solo perché il top di gamma di Bowers and Wilkins a nostro parere ha bisogno, chiede quasi in ginocchio di essere scosso con più vigore per dimostrare tutte le sue qualità.


- click per ingrandire -

Forse il mediatore tecnologico, più che programmare Lucio Dalla e i Dire Straits al fine di compiacere una certa fascia di pubblico presente in sala, avrebbe potuto osare con qualcosa di più attuale, ben inciso e probante, ad un volume comunque adeguato per far comprendere bene il valore complessivo del set. Complice la sala, in alcuni frangenti ci è sembrato di percepire qualche problema sulle basse frequenze, che in alcuni passaggi venivano riprodotte in modo non particolarmente netto.

 

Hi Fi United


- click per ingrandire -

Appena entrati nella sala di Audio Group Denmark, siamo stati accolti dal loro classico sfondo blu illuminato davanti al quale campeggiavano i diffusori Axxess L3. Questi diffusori, di foggia non tradizionale, erano caratterizzati però da un curioso materiale che ricopriva i woofer, ovverosia una membrana composta da tre strati laminati in un'unica unità: due strati di fibra di carbonio distribuita, con uno strato di separatori in nido d'ape di aramide tra di essi.


- click per ingrandire -

A pilotare il tutto c’erano sempre elettroniche dello stesso brand Axxess. La presentazione tenuta dal mediatore tecnologico di Audio Group Denmark si è rivelata interessante, in quanto spiegava le caratteristiche e la filosofia sottostanti alla progettazione e allo sviluppo dei prodotti. Anche se il programma si è limitato all’ascolto di Pino Daniele, differentemente da quanto avviene a Monaco di Baviera.


- click per ingrandire -

Negli ultimi Munich High End, infatti, abbiamo davvero gradito le loro presentazioni, dunque lo sbarco in Italia del brand costituisce per noi una sorpresa particolarmente gradita! Un altro interessante aspetto da sottolineare, considerato il posizionamento economico dei marchi del gruppo, è il costo di listino di questi diffusori, per così dire entry level per AGD, che li avvicina ad oggetti “possibili” rispetto a cifre stellari richieste altrove: si parla di circa 5.000 euro alla coppia.


- click per ingrandire -

Naturalmente questa linea di approccio ai brand del gruppo non è in grado di impensierire le linee top, e in questa sala, complice la conformazione e l’assenza totale di trattamento, abbiamo assistito ad una buona rappresentazione sonora, sebbene sicuramente molto meno entusiasmante di quelle monacensi, di cui serbiamo un meraviglioso ricordo nel nostro capace zaino di appassionati. Ma va anche precisato che gli importi in gioco sono sideralmente diversi. Dunque, bene, molto bene.

 

Centro Musicale


- click per ingrandire -

Centro Musicale è un punto di riferimento certo oltre che per la parte audiofila anche per il comparto degli strumenti musicali, la fonte cui avidamente attinge quasi tutta la produzione sonora. Con la diffusione dei sistemi casalinghi per la riproduzione audiovideo, il campo di azione dell’attività è stato poi esteso anche a quel comparto considerato la più naturale occasione di crescita e sviluppo.


- click per ingrandire -

E la sala di Centro Musicale, presidiata dall’onnipresente Luca Di Brigida, guardandosi intorno, confermava tangibilmente questa vocazione multiforme. Sulla sinistra era stato infatti posizionato un proiettore ad ottica ultra corta (UST) di Hisense, che proiettava su un schermo a salita, sulla parte destra era invece presente il set-up proposto per l’ascolto in due canali.


- click per ingrandire -

Per sprigionare anche percezioni tattilo-sensoriali oltre alle uditive e visive, a corredo della sala di ascolto erano presenti elettroniche e diffusori (alcuni anche posti in vendita ad un prezzo fiera), in modo che i visitatori potessero vedere dal vivo oggetti che talvolta, per scarsa disponibilità sul mercato, nella disperazione si finisce per scegliere su impersonali e gelidi portali di e-commerce. Come trattamento ambientale, c’era un tappeto posto davanti al punto di ascolto.


- click per ingrandire -

Il sistema audio in questa sala includeva combinazioni come Harbeth HL5, Moonriver e XAccess, con l’aggiunta di un piatto Rega. La riproduzione è apparsa sicuramente naturale e non affaticante, e riusciva a riempire sonicamente la grande sala in modo adeguato.


- click per ingrandire -

Avremmo forse preferito ascoltare ad un volume più alto, per vedere il Moonriver sprigionare almeno una parte della riserva di corrente di cui dispone e al contempo per far cantare quei bei diffusori, ma effettivamente l’utilizzo multiplo della sala non si prestava al tipo di ascolto da noi desiderato.


- click per ingrandire -

Sempre seguendo il mood posto alla base del GG, ovverosia di eventi nell’evento, la domenica mattina nella sala si è svolta una piacevole presentazione di un libro, edito da Rai Libri, “Cent’anni di compagnia” di Savino Zaba, che, in occasione del compleanno dei 100 anni della Radio, ne ha ripercorso la storia in tutti suoi aspetti d’impatto sociale, culturale ed anche tecnologico. 

 

Faber’s Cables


- click per ingrandire -

Faber's Cables di Fabrizio Baretta è un'azienda specializzata nella produzione di cavi di alta qualità. Nel mondo audiofilo la cavofilia costituisce da sempre un tema particolarmente discusso, per via delle diverse ed anche confliggenti scuole di pensiero, ma di certo Fabrizio è un caposcuola.


- click per ingrandire -

Per questo motivo, come sempre, saremo il più possibile neutri nel nostro reportage, lasciando parlare solo le nostre peculiari e personali percezioni. Il sistema proposto da Fabrizio ha offerto un suono sicuramente realistico, con un’ottima scena sonora e una gran resa dello strumento per antonomasia: il re pianoforte.


- click per ingrandire -

Nel set campeggiava il suo preamplificatore phono jfet GM_phono v. 2.01_4 EQ, un celebre prodotto di Fabrizio Baretta che contiene anche un selettore che consente il cambio di equalizzazione di ben 4 curve RIIA. L’ascolto da vinile del brano “Chan Chan” di Buena Vista Social Club è stato caratterizzato da tonalità controllate e una resa sonora molto precisa, con una forte sensazione di realismo.


- click per ingrandire -

Il piatto britannico della Vertere ha quindi contribuito a garantire un ascolto particolarmente interessante. I bassi, benché non molto profondi, erano però sempre ben controllati, l’equilibrio tonale nel complesso bilanciato, sebbene talvolta tendessero a privilegiare la parte alta del messaggio sonoro, senza però determinare fastidio nell’ascoltatore.

 

Laho’


- click per ingrandire -

Non è ovviamente la prima volta che incontriamo il marchio Laho’, un'azienda italiana che si trova in Via del Carroccio, a Stezzano, in provincia di Bergamo, dove produce oggetti sonori completamente Made in Italy​.


- click per ingrandire -

Il brand si distingue per l'uso di tecnologie interessanti nella progettazione dei suoi prodotti, tra cui la "Virtual Horn Technology", che unisce migliorie di carattere tecnico alla tradizionale attenzione al design, utilizzando materiali come la cellulosa e la fibra di carbonio. Più in generale Laho’ nella produzione sublima la sua vocazione verso gli altoparlanti ad alta efficienza.


- click per ingrandire -

Appena entrati nella loro sala, ciò che ci ha colpiti di più è stato - finalmente - di trovare un trattamento della sala pensato per quella specifica situazione. Eravamo infatti attorniati da tappeti, tende e pannelli acustici che sicuramente implementavano non poco la qualità di emissione del set. Tra i modelli di punta del brand ci sono diffusori come l'Oxygen, l'unità bassi BadBoy e il subwoofer B12. E proprio questi abbiamo avuto il piacere di ascoltare.


- click per ingrandire -

Grazie all’uso di due grandi subwoofer dal form factor “orizzontalmente sdraiato a terra” collegati a un finale separato ed al suddetto trattamento acustico l’impianto ha mostrato una riproduzione naturale e ben equilibrata, senza eccessi. I brani come Carmen Habanera Fantasia, di Northwest Sinfonietta, Oro Santo (Canciòn Islena) di Buika & Javier Limòn e No surprises, di Radiohead, hanno evidenziato l’equilibrio tonale.


- click per ingrandire -

Forse la presenza di un mediatore tecnologico per la selezione avrebbe aiutato, ma il finale Graaf e il pre Bricasti M1 hanno comunque contribuito ad un ascolto piacevole, coerente e centrato. Sebbene in altre sale in giro per l’Italia avessero proposto un programma suonato con maggiore verve ad un volume non da confessionale, come sempre si è trattato di un ascolto interessante.

 

Green Sounds


- click per ingrandire -

Green Sounds è il distributore per l’italia dei brand Focal, Naim, Neat,  Quadraspire e Rega. Si tratta quindi di un distributore di grande livello, considerata la caratura dei marchi britannici e francesi contenuti nel suo portafoglio. In questo evento ha deciso di stupirci presentando un set-up davvero interessante, votato all’estremo rapporto qualità-prezzo.


- click per ingrandire -

Apprezziamo molto lo sforzo in questa direzione, perché lo consideriamo un segnale concreto dell'intenzione di porsi come primo obiettivo la trasmissione della passione ai visitatori. Alimentate da uno streamer Naim, integrato e piatto Rega, ha sorpreso portando all’attenzione dei curiosi ascoltatori i nuovissimi diffusori AYA, da 2.000 euro alla coppia.


- click per ingrandire -

Piccoli e sobri diffusori da pavimento che ci hanno piacevolmente sorpreso per il suono emesso. In particolare abbiamo apprezzato la spazialità creata con woofer e dimensioni generali così contenute, che pure consentivano loro di diffondere il suono in una sala di medie dimensioni, creando una scena sonora ben proporzionata e articolata.


- click per ingrandire -

La riproduzione della voce femminile e del piano nel brano “Younger” Seinabo Sey è stata adeguata, con un’ottima definizione e una buona articolazione delle frequenze. Nel brano, sempre acustico, "Yellow" di Noah Gundersen si è invece potuta apprezzare la capacità del sistema di gestire la voce maschile, mantenendo un’adeguata resa acustica per un ascolto rilassato e piacevole.


- click per ingrandire -

Chiaramente il volume fisico complessivo di tutto il diffusore non poteva garantire l’emissione di bassi profondi, estesi e controllati, ma questo non ci è mai apparso come uno sbilanciamento eccessivo o una particolare carenza in termini di ascolto complessivo. La timbrica era realistica, ma la risposta in frequenza faticava a districarsi in gamma media nei passaggi rapidi, richiamando un po‘ alla mente il suono analogico degli anni '80.

 

Audiolai


- click per ingrandire -

Audiolai è un'altra azienda italiana, fondata dai fratelli Stefano e Umberto Lai famosa per i suoi diffusori open baffle. Nella loro sala, piuttosto ben trattata acusticamente, abbiamo avuto il piacere di ascoltare i diffusori Lura QUINDICI. Questa configurazione includeva un doppio woofer, tromba per medi e tweeter.


- click per ingrandire -

Nel set di Volumio erano presenti lo streamer Rivo e l'alimentatore lineare Lineo 5. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare Carmin Habanera, di Marcin, e Trouble’s what you‘re in, di Fink.


- click per ingrandire -

L’aspetto estetico degli speaker è gradevole, con i woofer inclinati verso l’ascoltatore, ma spostandosi di poco dal centro di ascolto abbiamo percepito una certa direzionalità del suono. Da subito l’impressione è stata una buona scena sonora, con diffusori che "sparivano" e con una soddisfacente profondità, anche se non molto ampia.


- click per ingrandire -

La scena era buona ma la timbrica poteva apparire leggermente velata e non molto dettagliata. La dinamica era accettabile e la gamma bassa appariva moderatamente profonda e presente. L'equilibrio tonale era generalmente valido.

 

Capecci Audio, CVS


- click per ingrandire -

Capecci Audio è un marchio italiano specializzato nella progettazione e produzione di amplificatori e componenti audio, fondato da Remigio Capecci. Chiunque visiti le sue sale sa che si potrebbe definire come l’anello di congiunzione tra le soluzioni custom e le soluzioni tradizionali.


- click per ingrandire -

Questo perché ogni impianto presentato nelle varie fiere hifi è immaginato in vista del singolo evento, con un preciso fine-tuning di ogni aspetto, essendo Remigio Capecci uno specialista del settore. 


- click per ingrandire -

Anche per quanto concerne la sala, sicuramente non favorevole in termini di riflessioni, ha provato a rimediare con la predisposizione di ben 4 tappeti. Durante la sessione, è stato ascoltato un LP di Gershwin, Rhapsody in Blue (Decca). La qualità del suono era sicuramente interessante.


- click per ingrandire -

Purtroppo, complice anche l’orario tardo della nostra visita la sala aveva pochi ascoltatori, il che ha sicuramente amplificato la riflessione dei suoni e non permetteva di godere appieno della performance. ll brano in programma avrebbe potuto beneficiare di un ambiente trattato in modo più intensivo.

 

StereoSan


- click per ingrandire -

StereoSan è una fresca azienda italiana con sede a Roma fondata nel 2021 da Stefano e Antonello. La loro grande sala, appena entrati, impressionava sia per il curioso posizionamento degli speaker Composizione SII (molto avanzati rispetto al fondo sala), sia per la loro forma, ma anche per la qualità del suono e la capacità di creare un ambiente di ascolto naturale e ben bilanciato. La scena sonora, pur non larghissima, riusciva a far “sparire” i diffusori, con una profondità che arricchiva l’esperienza d’ascolto.


- click per ingrandire -

L’elemento più curioso dei diffusori erano sicuramente i tromboni in legno multicellulari realizzati da Markus Klug, un artigiano tedesco che realizza trombe di vari generi ed epoche. Insieme a StereoSan in sala era presente anche il brand CartridgeLab (CLab), famoso per la sua alta specializzazione nelle testine. Non siamo riusciti ad entrare in possesso di indicazioni tecniche più precise, sicuramente per colpa nostra. La separazione dei piani sonori appariva soddisfacente e  permetteva di cogliere ogni strumento in modo distinto senza sovrapposizioni, per un risultato finale ordinato e chiaro.


- click per ingrandire -

La timbrica si dimostrava naturale e riproduceva i suoni con autenticità, anche se a tratti appariva leggermente velata: comunque sempre piacevole. La dinamica appariva reattiva e si adattava perfettamente ai cambi di intensità, con bassi ben controllati e solidi che, pur senza profondità estrema, offrivano una base sonora equilibrata e consistente.


- click per ingrandire -

Questa sala ha proposto una interessante riproduzione dell’LP “Musica Nuda” di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni. Questa edizione deriva da un CD registrato nel 2003, non masterizzato prima della pubblicazione e costato solo 700 euro. Negli anni ha venduto più di 100.000 copie! Il suono, pur non essendo perfetto, ha mostrato un certo fascino, sotto il profilo tecnico.


- click per ingrandire -

Di questa opera musicale il Maestro Ricci ha presentato per le Edizioni Fonè il formato SACD e vinile. L’ascolto è stato fatto, per l’appunto, su long playing. Il sistema di altoparlanti scelto era coniugato con un dispositivo che ha la caratteristica di indirizzare gli ioni a favore dell’ascolto. Il primo brano udito, Eleanor Rigby, esibiva un carattere sonoro che possedeva un suo fascino, in un contesto di ascolto quasi sperimentale.


- click per ingrandire -

Proprio durante la riproduzione di questo brano, come anticipato all’inizio dell’articolo circa gli eventi nell’evento, questa sala ha avuto l’onore ed il piacere di avere come ospite Petra Magoni la quale, oltre a dimostrare simpatia e prontezza di spirito, ha voluto effettuare una preziosa perfomance a sorpresa “doppiando” il brano durante l’ascolto e regalando a tutti gli spettatori una meravigliosa esperienza regalando dal vivo la sua meravigliosa voce.


- click per ingrandire -

I suddetti speaker a tromba sono poi stati utilizzati anche per un ascolto del brano acustico Round Midnight di Esbjorn Svensson Trio. La scena sonora era controllata, ma il suono risultava un po' impastato, nonostante un basso ben gestito. Il suono era più interessante nella riproduzione del piano, con una scena profonda, ma la musica risultava troppo eterea. La Sonata n. 1 per violino solo di Salvatore Accardo su supporto Fonè è forse apparsa meno materica del dovuto.


- click per ingrandire -

Per ultimo, ma non da ultimo, il grande spazio riservato a Edizioni Fonè, il brand del patron Maestro Giulio Cesare Ricci. Impossibile non cascarci dentro sia arrivando alla mostra, dopo aver disceso le scale, sia prima di andar via. Una specie di foyer nel quale scambiare in pace quattro chiacchiere sulla manifestazione e sulle sale ritenute più interessanti, ma anche un'ottima occasione per approfondire il vasto catalogo di Fonè, con tutte le ultime edizioni, anche speciali, come quella del 40°. I 2.500 ingressi a consuntivo dimostrano il successo della manifestaione, dove i visitatori si trovavano ricevuti in accoglienti salottini, con tanto di brindisi con chinotto Neri e di caffé offerti all'ingresso, e specifico incontro conviviale.

Orecchie e occhi puntati, ora, su Padova, per il Gran Galà dell'Alta Fedeltà che si terrà il 30 novembre e il 1° dicembre prossimi:

www.grangaladellaltafedelta.com