Da alcune indiscrezioni intercettate all'ultimo CeBIT che c'è stato ad
Hannover, lo scorso Marzo, sembrava che stesse per arrivare una vera e propria
rivoluzione tra le tecnologie di videoproiezione. La conferma è arrivata
proprio questa mattina, con un comunicato stampa che ha dell'incredibile: la neonata
società cinese PDA specializzata in nanotecnologie, ha depositato un brevetto
così rivoluzionario che rischia in breve tempo di destabilizzare il mercato
dell'elettronica di consumo legato alla riproduzione delle immagini.
La geniale intuizione dei ricercatori della PDA capitanati da Persic
Lee, utilizza la base della
tecnologia DLP ma va molto oltre e risolve in pratica tutti i limiti della
fantastica invenzione di Texas Instruments, attingendo a piene mani
dall'esperienza della tecnologia LCD. Il nuovo prodotto è un chip molto simile
a quello inventato da Texas Instruments. Si tratta di un modulo di memoria CMOS
sovrastato da centinaia di migliaia di unità semoventi che sembrerebbero molto
simili ai microspecchi di Texas Instruments.
E infatti le somiglianze sono evidenti e sembra si tratti quasi di un DLP di
vecchia generazione, le cui specifiche di produzione siano state
"distrattamente" dirottate verso est. Quelli che sembrano microspecchi
possono oscillare con un angolo di appena 8°, contro i 12° dei nuovi chip DMD di
ultima generazione. Inoltre la velocità di oscillazione è piuttosto bassa:
meno di 4.000 oscillazioni al secondo.
La straordinaria novità è sulla superficie: non si tratta più di un
semplice microspecchio ma di una struttura molto più complessa. Nell'area
sovrastante c'è una nuova sostanza sintetizzata con i nuovissimi procedimenti
che chiamano in causa le nanotecnologie ed i vetusti cristalli liquidi. La
nuova sostanza, opportunamente controllata dai transistor che sono in posizione
inferiore, è in grado di attenuare la luce in modo molto particolare,
selezionando addirittura un campo di frequenze ben definito.
In pratica, illuminando la superficie del nuovo chip, è possibile riflettere
soltanto una frequenza (colore) ben identificata, dall'infrarosso fino
all'ultravioletto, passando attraverso tutti i colori visibili dall'occhio umano
che fanno parte dello spettro luminoso. L'unico inconveniente è la capacità di
attenuazione in assoluto che rende impossibile ricreare il nero assoluto. Questo
problema viene risolto con l'utilizzo della struttura sottostante che è in
grado di far oscillare l'intera area riflettente, simulando la tecnologia DLP.
Fonte: PDA
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