
I Surface-conduction Slectron-emitter Display, meglio noti come SED, sarebbero dovuti arrivare sul mercato già nel 2007. Questo almeno era nei programmi di Canon e Toshiba in un primo momento. Poi
alcune vicissitudini sia di carattere tecnico che sopratutto legale ne hanno di fatto da un lato ritardato lo sviluppo e dall'altro messo seriamente a rischio una
possibile commercializzazione.
Nano-Proprietary Inc., proprietaria dei brevetti della tecnologia SED, aveva citato in giudizio Canon per via della successiva Joint Venture che il produttore giapponese aveva costituito con Toshiba finalizzata allo sviluppo e
alla commercializzazione dei primi display con tecnologia SED. La società americana contestava a Canon proprio la partecipazione al progetto di Toshiba in quanto l'accordo originario non includeva ulteriori parti in causa. Ed è così che Canon si è vista costretta ad interrompere ogni ulteriore sviluppo di tale tecnologia e sopratutto
estromettere - almeno nella forma - Toshiba dai giochi in attesa della conclusione del causa giudiziale.
Intanto diversi mesi sono trascorsi, con il grande rivale OLED che ha cominciato a farsi strada e con l'attenzione di operatori e consumatori sempre meno rivolto verso la nuova tecnologia SED, che di fatto è quasi sparita dal palcoscenico internazionale. Ma ecco che finalmente sembra essere giunta una svolta decisiva per Canon
e il SED: i legali di Nano-Proprietary Inc. hanno infatti deciso di porre termine alla "diatriba", consentendo così alla stessa Canon di poter proseguire lo sviluppo dei primi display SED.
Dal canto suo Canon si è mostrata subito raggiante ma preoccupata per le recenti dinamiche del mercato.
"In riferimento al SED, abbiamo un nuovo processo produttivo in grado di competere in termini di costi di produzione con gli attuali display a cristalli
liquidi", ha dichiarato Tsuneji Uchida, presidente di Canon, che poi ha concluso:
"ma in periodi di crisi come questo, non è molto indicato introdurre nuove tecnologie di visualizzazione perché la gente potrebbe
dare poca importanza alla novità".
Fonte: Electronista
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