
Nanoco, uno dei produttori di Quantum Dots senza cadmio, ha contestato la legittimità della vendita di schermi con QD al cadmio nel mercato UE, richiedendo un'inchiesta ufficiale sul al Parlamento europeo. L'iniziativa di Nanoco arriva mentre TPV, sotto il marchio Philips, si accingerebbe a introdurre nel mercato europeo display con tecnologia LCD (sembra soprattutto monitor) con retro-illuminazione a base di Quantum Dots contenenti cadmio.
Il cadmio, un metallo pesante tossico e cancerogeno, è stato bandito dall'Unione Europea con la direttiva UE 2011/65 assieme ad altri composti tossici e metalli pesanti. In seguito, con un atto del gennaio 2015, la Commissione Europea ha esteso la possibilità di utilizzare il cadmio in quei prodotti nei quali non ci fossero alternative nella produzione, fino al luglio 2018. Nel maggio di quest'anno però, il Parlamento Europeo ha respinto questa possibilità con una schiacciante maggioranza.
A quel punto, invece di accettare il voto del Parlamento ponendo fine alla proroga, la Commissione europea ha deciso di rivalutare la possibilità di rimodulare la data per lo stop al cadmio. Secondo Nanoco invece, la votazione dello scorso maggio metterebbe definitivamente fuori gioco il cadmio dai display LCD, anche perché le alternative ai Quantum Dots con cadmio già esistono, e sono prodotte proprio da Naoco stessa.
"Non vi è alcuna base giuridica per l'ingresso di nuovi display al cadmio nel mercato", ha dichiarato Michael Edelman, CEO della filiale inglese di Nanoco Group che ha proseguito: "le alternative sono facilmente disponibili e la proroga del cadmio nei Quantum Dots è scaduta con il voto del Parlamento. La decisione della Commissione di riesaminare la questione non ha senso, ed è per questo ci siamo impegnati verso la Commissione Europea".
Per maggiori informazioni: www.nanocotechnologies.com
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