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La nuova generazione di Quantum Dot riscrive i limiti della purezza cromatica
Nicola Zucchini Buriani - 19/11/2025, 09:14
“I nanocristalli in Perovskite (PeNC) di SN Display superano le attuali tecnologie, con una copertura superiore al 95% dello spazio colore BT.2020.”


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La tecnologia Quantum Dot si prepara a compiere un balzo in avanti grazie a SN Display, che presenterà le sue novità al CES 2026. La compagnia coreana, già premiata con un Innovation Award 2026, mostrerà una soluzione che si preannuncia come la nuova generazione di Quantum Dot.

La principale differenza rispetto alle tecnologie attualmente impiegate in TV e display riguarda i materiali: SN Display parla infatti di Perovskite Color Conversion Film, un filtro basato su nanocristalli in perovskite (PeNC).

Che cos’è la perovskite e perché potrebbe fare la differenza? Per capirlo è necessario fare un piccolo passo indietro e ripercorrere la storia della tecnologia Quantum Dot, partendo dalle sue prime implementazioni. Nel tempo sono stati apportati molti cambiamenti che però non vengono normalmente pubblicizzati dai produttori.

 

Quantum Dot: cadmio, indio e perovskite


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I Quantum Dot sono nanocristalli che assorbono la luce blu emessa da LED o emettitori organici (OLED) e la convertono in rosso e verde. Il colore generato dipende dalle dimensioni dei nanocristalli, inseriti all’interno di un “film”, cioè una pellicola che svolge il ruolo di filtro.

Le prime generazioni erano basate sul cadmio, un materiale scelto per l’elevata efficienza luminosa, quindi la capacità di convertire gran parte della luce, e per l’elevata purezza cromatica, necessaria per coprire spazi colore molto estesi. C’era però un problema: il cadmio è un metallo pesante altamente tossico, ed è stato in gran parte bandito per i suoi effetti sull’ambiente.

La tecnologia Quantum Dot si è adeguata passando progressivamente all’indio, molto più sostenibile anche se inizialmente meno efficiente e puro. I continui miglioramenti hanno permesso di raggiungere prestazioni paragonabili a quelle dei Quantum Dot al cadmio.

L’ultima evoluzione è rappresentata dai nanocristalli in perovskite, un materiale che assicura una purezza del colore nettamente superiore e un’altissima efficienza luminosa. La purezza si misura attraverso la FWHM (Full Width at Half Maximum), che indica la “larghezza” dello spettro luminoso emesso a metà della sua intensità massima.

Uno spettro più stretto indica una luce più pura, cioè meno contaminata da altre lunghezze d’onda. Nei Quantum Dot tradizionali, rosso e verde tendono a sovrapporsi parzialmente, limitando la copertura degli spazi colore più ampi. I nanocristalli in perovskite promettono una FWHM inferiore ai 25 nanometri, un valore che assicura una purezza altissima.

Per fare un confronto, i Quantum Dot attuali si attestano tipicamente tra 35 e 50 nanometri. Più il valore è basso, più aumenta la purezza e, di conseguenza, la capacità di saturare i colori e coprire spazi colore estesi come il BT.2020.

 

La tecnologia di SN Display


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L’innovazione che SN Display presenterà ufficialmente al CES, premiata come “2026 Honoree in Imaging”, è il Perovskite Color Conversion Film (PCCF), un filtro basato su Quantum Dot in perovskite. I principali punti di forza sono la flessibilità e l’elevata qualità cromatica. Il PCCF può essere utilizzato per display di varie tipologie: tablet, monitor e TV.

La compagnia coreana ha già realizzato un prototipo da 75 pollici perfettamente funzionante nel 2023. A questo si affiancano vari formati da 10,2, 32 e 43 pollici, con la possibilità per i produttori di richiedere soluzioni su misura.

Grazie alla maggiore purezza della luce emessa, il PCCF garantisce una copertura pari al 95% dello spazio colore BT.2020, ben superiore al circa 76% che rappresenta la media delle attuali tecnologie Quantum Dot. Il sistema può inoltre essere abbinato sia a LED blu, quindi ai pannelli LCD, sia a OLED blu, quindi potenzialmente anche ai QD-OLED.

 

I primi prodotti già nel 2026?

Il premio assegnato dalla Consumer Technology Association (che gestisce il CES) non indica quando arriveranno sul mercato i primi TV o monitor equipaggiati con il PCCF. Qualche indizio arriva però da TCL, che ha presentato in Cina la nuova serie X11L, la prima a impiegare i nuovi Super Quantum Dot.

TCL non ha citato esplicitamente la perovskite, ma ha parlato di High Concentration Pure Color Quantum Dot, capaci di garantire una purezza del 95% per rosso, verde e blu (RGB). La copertura dichiarata dello spazio colore BT.2020 arriva al 100%.

Si tratta di valori compatibili con l’uso della perovskite, anche se il fornitore in questo caso sembra essere diverso: TCL collabora da anni con la cinese Zhijing Nanotech, con la quale ha già sviluppato vari prodotti. È quindi possibile che il 2026 rappresenti l’inizio di una nuova fase per i Quantum Dot, con più fornitori pronti a introdurre sul mercato soluzioni di nuova generazione.

Fonte: ProVideo Coalition