
Prototipo AU Optronics OLED da 32 pollici
La storia ci insegna che le certezze nel mondo dell'elettronica di consumo
sono assolutamente aleatorie e che gli scenari di leadership odierni potrebbero
tranquillamente mutare nel giro di qualche anno. A maggior ragione quando si sta
vivendo un periodo di transizione tecnologica. Il termine transizione potrà
risultare un po' forte considerando che l'attuale dominio degli LCD appare per
ora indiscutibile (anche se gli ultimi dati di produzione indicano per la prima
volta una flessione degli LCD da 10 anni a questa parte: per motivi prettamente
commerciali - leggi crisi mondiale - e non di una diretta concorrenza
tecnologica, n.d.r.), ma sta di fatto che le acque cominciano a muoversi
indicando possibili nuovi scenari.
Stiamo naturalmente parlando di OLED (o AMOLED che dir si voglia): fino ad
oggi dedicati a display di piccole dimensioni e sostanzialmente per prodotti
"mobile" di fascia alta, il 2012 segnerà finalmente il debutto di
questa tecnologia in ambito TV. Annunci in tal senso sono già arrivati da parte
di LG (attendiamo la presentazione di un OLED 55 pollici) e molto probabilmente
sarà ai blocchi di partenza anche Samsung (anche se manca ancora
l'ufficialità), ma ciò che più colpisce è in realtà l'ampia preparazione
"sotto traccia" da parte dei produttori cinesi e taiwanesi, fortemente
incentivata e finanziata in primis dal governo cinese.
Proviamo allora a fare un sunto della situazione: la taiwanese AU Optronics
ha cominciato a distribuire pannelli OLED ai produttori di smartphone e
presentato recentemente un prototipo OLED da 32 pollici; la cinese BOE ha dato
il via a una linea di produzione OLED 4,5G e 5,5G (display di piccole e medie
dimensioni); Sichuan a una linea produttiva 4,5G; Visionox a linee 2,5G e 4,5G;
Xiamen Tianma Micro-Electronics a una linea 5,5G; Irico a due linee produttive
4,5G. Ma per tutti (o quasi) sono in dirittura d'arrivo nuove fabbriche pronte a
sfornare display 7G e 10G (proprio quelle per i TV da 40 pollici in su)
direttamente finanziate dal governo centrale.
In tutto ciò, gli stessi giapponesi e coreani stanno continuando ad
investire fortemente in Cina e pronti ad avviare linee produttive di primissimo
piano (soprattutto LCD), grazie agli incentivi fiscali promessi dal governo
cinese in cambio dell'utilizzo di avanzate tecnologie produttive in grado di
incentivare l'innovazione del paese. Insomma, al di là dei produttori locali,
ciò che si prospetta è un accentramento della produzione dei display del
futuro dominata dalla Cina e Taiwan. Se a tutto ciò aggiungiamo il recente
passaggio della divisione TV di Philips proprio a un'azienda cinese (la TPV
Technology con sede a Hong Kong), forse dobbiamo cominciare a prepararci
all'idea dell'acquisto di TV "Made in China". Magari non domani, ma
tra qualche anno sì....
Fonte: Flatpanels HD |