
La nuova generazione di Playstation, che dovrebbe essere svelata al pubblico tra pochi giorni, il 20 Febbraio, utilizzerà, con tutta probabilità, una CPU molto diversa dall'attuale CELL che equipaggia la PS3. Tutte le fonti sono infatti concordi nell'indicare, come cuore della nuova console, una CPU AMD con architettura x86. La questione assume importanza non solo riguardo alle potenzialità hardware, ma anche dal punto di vista della retrocompaibilità: CELL ha infatti un'architettura molto diversa, essendo composto da un'unità Power Processing Element (PPE) e 8 Synergistic Processing Element (SPE), di cui solo 7 sono funzionanti su PS3. Questa estrema diversità renderebbe quasi impossibile emulare l'hardware di PS3 lato software senza rinunciare a parte della potenza di calcolo, obbligando o ad integrarne una parte all'interno di Playstation 4 (scelta altamente improbabile anche per le ripercussioni sui costi di produzione), oppure a rinunciare alla retrocompatibilità.
La soluzione che sembra sarà utilizzata da Sony, onde non incappare nelle stesse limitazioni sofferte da PS3, prevede una terza via: lo scorso Luglio il colosso nipponico aveva acquisito Gaikai Inc., una società specializzata nel cloud gaming, ovvero nell'offrire la possibilità di riprodurre videogiochi tramite lo streaming da un server remoto, senza la necessità di possedere un hardware capace di far girare il gioco in questione. Secondo il Wall Street Journal il know how acquisito verrà sfruttato da Sony per offrire la possibilità di utilizzare i giochi della precedente generazione sulla sua prossima piattaforma ludica, mantenendo così la retrocompatibilità. Per scoprire se queste indiscrezioni saranno confermate non ci resta che aspettare altri due giorni.
Fonte: The Wall Street Journal.
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