
Il successo incontrato da Sony con l'appoggio al progetto no profit
Folding@home, che ha consentito di mettere a disposizione dell'istituto di
ricerca dell'Università di Stanford tutto il potenziale di calcolo distribuito
del processore Cell della PS3, creando di fatto una comunità di supercomputer a
servizio della ricerca, sta facendo valutare i responsabili Playstation
sull'opportunità di mettere a disposizione tutto questo potenziale di calcolo
ad aziende private, in particolare all'industria medica e farmaceutica.
Queste industrie sembrano aver recepito molto positivamente l'idea e
permetterebbe loro di risparmiare notevoli investimenti in termini di acquisti
di supercomputer. Per incentivare i possessori di una PS3 e di un collegamento Internet senza limiti a tenere la propria console sempre in funzione, la formula
messa a punto da Sony potrebbe essere quella di "remunerare" i propri
utenti disponibili. L'intero progetto è ancora in fase di sviluppo, ma Sony sta
pensando di offrire sconti sui prodotti, oppure download di contenuti gratuiti,
nonché contenuti esclusivi a tutti gli utenti che si riveleranno disponibili.
Secondo quanto riportato in un comunicato congiunto di Sony e dell'Università
di Stanford, i risultati ottenuti in questo mese hanno dimostrato che la
capacità di calcolo di 10.000 PS3 equivale a quella di circa 200.000 PC
casalinghi. Colgo l'occasione per ricordare a tutti che anche noi di AV Magazine
abbiamo aderito al programma Folding@home con la nostra PS3 e che è possibile
unirvi al nostro gruppo con l'identificativo 54765, le cui statistiche sono
disponibili a questo
indirizzo.
Fonte: DailyTech |