
Nonostante il business HD DVD sia ufficialmente terminato per volontà del suo
principale sostenitore Toshiba da diversi mesi ormai, non sembrano affatto arrestarsi le vendite sia di hardware che di software dell'ex antagonista
del Blu-ray Disc. Complice la consistente campagna di svendite, attuata in questi
ultimi mesi dalle major cinematografiche inerente i film in alta definizione su HD DVD, il formato di Toshiba sta attraversando un periodo
di forte vigore.
Il prezzo di un film su HD DVD in USA è passato infatti dagli iniziali 40 dollari agli attuali 10 dollari (o anche meno, a seconda
dei casi), mentre un lettore HD DVD è facilmente acquistabile per cifre inferiori ai 60 dollari, contro i 250 dollari minimi richiesti per l'acquisto di un hardware Blu-ray Disc stand alone. Tutto ciò, assieme al numeroso parco titoli in HD DVD che continuerà ad essere disponibile, compresi i blockbuster relativamente
recenti, come ad esempio American Gangster.
Alla luce di ciò, riporta The Financial Times, l'interesse da parte dei consumatori - e conseguentemente dei rivenditori - è rimasto molto elevato: il formato di Toshiba infatti continua ad essere supportato da rivenditori online come Amazon, Buy.com e piccole catene di elettronica.
"Ci aspettavamo di vedere un enorme aumento di vendite del formato Blu-ray con la morte dell'HD DVD, ma semplicemente non è andata così", ha dichiarato
Jeff Wisot, vice-presidente del marketing di Buy.com", che poi ha concluso:
"Le vendite del formato HD DVD sono ancora molto forti".
Di fronte a questa politica di prezzi molti avevano pensato che si trattasse in realtà di un semplice svuotamento dei magazzini da parte dei
dettaglianti che inizialmente si erano riforniti di titoli su HD DVD, ma così non è. Dietro questa campagna di prezzi c'è Kugler Ryan, presidente di Distribution Video & Audio, che ha acquistato milioni di HD DVD invenduti direttamente dalle major e poi rivenduti a prezzi
bassissimi ai dettaglianti: più di un milione di pezzi sono stati rivenduti finora ed
altri 3 milioni sono previsti per il periodo natalizio.
Fonte: The Financial Times
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