
Mentre eravamo al CES di Las Vegas, alcuni hacker sono riusciti a scardinare
definitivamente i sistemi di protezione della PlayStation 3. In pratica, il
gruppo FailOverFlow è giunto a scoprire il funzionamento della master key del
sistema che permette ora agli hacker di tutto il mondo di sviluppare codici
alternativi dedicati alla console di Sony. A distanza di pochi giorni, il famoso
hacker Geohot ha infatti reso disponibile un primo firmware personalizzato, che
consente di installare applicazioni non ufficiali sulla console.
Secondo gli stessi hacker, questa volta Sony non potrebbe fare nulla, visto
che con questo attacco si sarebbe giunti alla radice stessa del sistema PS3 e
Sony potrebbe arginare il problema unicamente rilasciando nuovo hardware (quindi
una nuova console). Sony ha subito annunciato di aver messo i propri tecnici al
lavoro per risolvere la grave falla, ma al momento non ci sono notizie in merito
a possibili aggiornamenti firmware. Nel frattempo, i legali della casa nipponica
stanno cercando di correre ai ripari depositando una richiesta di ordinanza
restrittiva nei confronti di Geohot e dei membri del gruppo FailOverFlow. Sony
si appella al Digital Millenium Copyright Act (DMCA) statunitense, invocando
diverse violazioni dei copyright e dei diritti d'autore.
I legali di Sony sperano così di poter costringere gli hacker a ritirare dai
propri server i codici sorgente che consentono ai vari hacker di tutto il mondo
di sviluppare firmware alternativi. Secondo quanto riportato dai colleghi di
Engadget, Geohot avrebbe già ritirato dal proprio sito tutte le informazioni
compromettenti. Sarà tutto ciò sufficiente?
Fonte: Engadget |