AV Magazine - Logo
Stampa
 
Warner Bros. ha respinto l'OPA ostile di Paramount, confermato l'accordo con Netflix
Riccardo Riondino - 19/12/2025, 15:52
“Nonostante apparisse più vantaggiosa, i dirigenti di Warner Bros. Discovery hanno deciso di non accettare l'offerta di 108,4 miliardi di dollari messi sul piatto da Paramount per far saltare la fusione con Netflix ”


- click per ingrandire -

Warner Bros. Discovery ha esortato ufficialmente gli azionisti a respingere l'offerta di acquisizione ostile da 108,4 miliardi di dollari presentata da Paramount Skydance (PSKY). Il CDA ha invece sollecitato l'approvazione della fusione precedentemente concordata con Netflix, a dispetto di una cifra inferiore (82,7 miliardi). L'offerta di Paramount non è stata considerata "nel migliore interesse di WBD e dei suoi azionisti" e non allineata ai criteri di una "Proposta Superiore" stabiliti nell'accordo con Netflix. Alla base di tale scelta ci sono le forti preoccupazioni espresse da WBD riguardo l'affidabilità del finanziamento proposto da Paramount, accusata di aver costantemente fuorviato i suoi azionisti. È quasi inutile sottolineare come la fusione tra due compagnie del calibro di Warner Bros. e Netflix rischia di portare alla creazione di un monopolio, nonostante Ted Sarandos, co-CEO Netflix, avesse incontrato Donald Trump prima che venisse formulata l'offerta di acquisto per dare garanzie in tal senso. Le rassicurazioni non hanno comunque impedito a Trump di dichiarare pubblicamente che potrebbero esserci problemi con l'antitrust. Combinando Netflix con HBO Max verrebbe infatti superata la soglia del 30% di market share, quindi l'operazione deve in ogni caso essere approvata dalla divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia.

Paramount sembrava sicura che la sua offerta avesso il pieno appoggio della famiglia Ellison, affermazione che WBD ha smentito categoricamente. Bisogna considerare che il CEO di Paramount, David Ellison, figlio di Larry Ellison (co-fondatore di Oracle), è un sostenitore e amico personale di Trump, mentre Sarandos è un elettore del Partito Democratico. Larry Ellison ha evidenziato che la fusione di WBD con Netflix potrebbe danneggiare la concorrenza, mentre il figlio David ha invece promesso, in caso di acquisizione di WBD, di cambiare la linea editoriale della CNN, che il presidente americano considera ostile. WBD ha sottolineato che la famiglia Ellison non ha garantito alcun impegno riguardo la quota azionaria, dal valore pari a 40,65 miliardi di dollari. Paramount ha proposto invece di affidarsi a un trust revocabile, inadatto a sostituire l'impegno garantito da un azionista controllante. Tali trust, come suggerisce il nome, spesso contengono infatti disposizioni che consentono lo spostamento degli asset in qualsiasi momento, e i documenti forniti da PSKY presentavano "lacune, scappatoie e limitazioni".


- click per ingrandire -

Questo rifiuto arriva poco dopo che la società di private equity di Jared Kushner, genero di Trump, ha ritirato il suo sostegno all'offerta ostile di Paramount, lasciando a PSKY solo i fondi sovrani gestiti dai governi di Arabia Saudita, EAU e Qatar. Nonostante il fallimento dell'OPA di Paramount, la fusione tra Netflix e WBD non è del tutto priva di ostacoli. Al momento quello principale sembra la già citata convalida da parte dell'antitrust, ma ci sono anche dei membri del Congresso che si sono opposti duramente, senza contare che un abbonato di HBO Max ha già intentato causa contro Netflix, sostenendo che l'accordo minacci la concorrenza nel mercato statunitense del video-on-demand. Netflix nel frattempo ha inviato un'email agli abbonati per rassicurarli riguardo a possibili aumenti, garantendo che i prezzi dei piani attuali rimarranno in vigore almeno fino alla chiusura dell'accordo. Si prevede che la conclusione della transazione richiederà un periodo compreso tra 12 e 18 mesi, quindi non prima del dicembre 2026.

Fonte: Digital-News - Punto Informatico