
La gara per l'assegnazione delle frequenze WiMax è stata chiusa già da
qualche mese anche in Italia, con un incasso record per il Ministero delle Telecomunicazioni, pari a
136.337.000 di Euro. Si tratta del risultato più alto tra i paesi membri dell’Unione Europea.
Ma il paradosso di questo dato è che l'Italia è uno dei paesi più avanzati al
mondo per quanto riguarda la copertura del segnale 3 / 3,5G (UMTS / HSDPA).
Infatti, se andiamo a vedere quali siano le aziende che hanno investito
nell'acquisto delle frequenze WiMax, noteremo che solo Telecom Italia rientra
tra le società che operano nel settore della telefonia mobile, mentre le altre
hanno molto più semplicemente rinunciato, oppure sono rientrate tramite accordi
con le società che hanno aderito a livello regionale.
La realtà che si sta configurando è che le infrastrutture messe in piedi
per l'UMTS potrebbero consentire a breve di offrire prestazioni molto simili a
quelle promesse dal WiMax. E già oggi, l'HSDPA da 7,2Mbps (banda larga su UMTS,
la cosiddetta 3,5G) è già una realtà in molte zone d'Italia ed entro pochi
mesi (si parla del 2009) dovrebbero arrivare le prime offerte LTE (Long Term
Evolution, anche detto Super3G) che dovrebbero consentire di arrivare fino a
50Mbps, se non addirittura 100Mbps in download e soprattutto utilizzando le
attuali infrastrutture UMTS.
Con questo scenario dietro l'angolo, sembra quindi molto difficile immaginare
un successo su scala nazionale del WiMax. Al momento, stiamo praticamente
assistendo alla composizione di due schieramenti. Da una parte gli operatori di
telefonia ovviamente favorevoli alle soluzioni su base UMTS (LTE appunto) e
dall'altra le aziende informatiche e media (in Italia Mediaset ha investito
importanti somme per le frequenze WiMax) interessate al WiMax. Intel, da parte
sua, si è sempre dimostrata favorevole e molto interessata al WiMax e sta
investendo risorse nella messa a punto di chip WiMax da integrare nelle sue
piattaforme PC, ma non a caso da qualche settimana sta tentando di giungere ad
una armonizzazione delle due soluzioni. Chi la spunterà? Certo è che che quei
136 milioni di Euro investiti peseranno come un macigno...
Fonte: THG |