
La notizia del giorno, anticipata dall'agenzia di stampa Reuters ieri sera, ha la potenza di una bomba termonucleare per il settore ITC ed è una diretta conseguenza del "ban" di Huawei da parte del Governo USA. La conferma di Google non lascia dubbi sulla reale portata della notizia e sulle conseguenze. Facciamo un piccolo passo indietro. Mentre era già in corso da mesi una vera e propria "guerra commerciale" tra USA e Cina, in cui vengono messi in discussione dazi e possibilità di scambi commerciali, lo scorso mercoledì 15 maggio, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impedisce ad aziende USA l'uso di apparecchiature di telecomunicazione da fonti che l'amministrazione ritiene minacciose per la sicurezza nazionale.
Subito dopo la firma dell'ordine esecutivo del Presidente, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto Huawei e ZTE all'elenco delle società che il governo degli Stati Uniti considera minare gli interessi americani. Il risultato è dupilce e ostacola di fatto la possibilità di aziende USA di fare affari con il colosso cinese delle telecomunicazioni. Una delle più grandi aziende USA è Google che poco fa ha confermato che toglierà la licenza a Huawei per l'utilizzo del sistema operativo Android. Nelle prossime ore dovrebbero seguire dichiarazioni ufficiali a ruota di altri fornitori statunitensi importanti per Huawei dal punto di vista hardware come Intel e Qualcomm, che renderanno impossibile produrre alcuni prodotti, soprattutto tablet e notebook.
Non è ancora chiaro cosa succederà nei prossimi giorni e nelle prossime ore al mercato della telefonia e ai terminali Huawei e al momento possiamo soltato fare delle ipotesi. Sembra comunque che il supporto agli aggiornamenti del sistema operativo e alle applicazioni "Google" (come Gmail e Youtube, per intenderci) non dovrebbero subire uno stop. Sembra invece ormai certo che i prossimi terminali prodotti da Huawei non potranno avere a bordo il sistema operativo di "fascia A" e dovranno invece ripiegare sulla versione di Android "Open Source". A questo punto non resta altro che seguire le reazioni di Huawei e delle altre aziende coinvolte che, ne siamo certi, non si faranno attendere.
In queste ore Huawei si gioca una percentuale importante del mercato smartphone "consumer" in Europa e nel mondo, percentuale ancora più grande per quanto riguarda prodotti e soluzioni per le infrastrutture di rete, soprattutto per quelle con tecnologia 5G.
Fonti: www.reuters.com - www.cnn.com - www.bbc.com
|