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Technicolor 3D: compromesso in 35mm
Gian Luca Di Felice - 01/04/2010, 11:16
“In questi giorni Technicolor Italia sta dimostrando agli esercenti il funzionamento della loro soluzione 3D in pellicola 35mm. Abbiamo avuto modo di assistere alla presentazione: è un compromesso, ma farà gola a molti...”

In autunno vi avevamo annunciato l'arrivo della soluzione 3D su pellicola 35mm di Technicolor (vedi news). A distanza di qualche mese, Technicolor Italia sta dimostrando proprio in questi giorni la propria soluzione agli esercenti. Per verificare anche la reazione del pubblico, il sistema Technicolor 3D è stato installato come test presso il multisala "UGC Cinécité - Parco Leonardo" di Roma dove è attualmente in proiezione "Dragon Trainer 3D". Per chi non lo sapesse questa soluzione utilizza i tradizionali proiettori 35mm, uniti a una pellicola a 4 perforazioni con fotogramma dimezzato col vecchio sistema "over-under" (risalente agli anni '70) in modo da inserire le informazioni per l'occhio destro e l'occhio sinistro e a uno speciale obiettivo che provvede ad applicare la polarizzazione circolare necessaria a riprodurre l'effetto stereoscopico.

Per completare poi il funzionamento di questa soluzione è necessario sostituire il tradizionale schermo "bianco" con uno di tipo "argentato", dare al proiettore la giusta inclinazione e dotare gli spettatori di occhialini passivi polarizzati (ci sono i Technicolor, ma vanno bene anche i Real D o i Master Image G2). Già da questa descrizione, potete intuire la resa di questa soluzione, con tutti i limiti tipici della pellicola, rispetto alle proiezioni digitali 2K: qualità della stampa, risoluzione, dettaglio, pulizia, stabilità, usura nel tempo. Inoltre, i responsabili Technicolor sono stati molto onesti nel dire che questa soluzione è adatta a schermi con una base massima di 13-15 metri (in parte per via della polarizzazione e relativo tiro, nonché a causa dei limiti dovuti alla "lanterna" da utilizzare - al massimo 4,5kW).

Ma veniamo alle impressioni: gli spezzoni in 3D proiettati sono stati tratti da "The Final Destination", "Piovono Polpette" e (credo, ma non ne sono certo) "Imax Nascar 3D" e il positivo 35mm stampato direttamente da i Digital Intermediate 2K (insomma, il meglio che si possa ottenere al giorno d'oggi). La resa in 3D è stata molto buona, con una perfetta percezione della profondità, ma la qualità d'immagine non è certamente paragonabile alla resa in digitale, soprattutto in termini di risoluzione e dettagli. Oltretutto, anche questo sistema ripropone tutti i limiti della proiezione stereoscopica passiva con il guadagno molto buono al centro e cadute evidenti ai bordi (oltretutto influenzata dalla seduta in sala). In compenso, non ho avuto modo di notare problemi di ghosting (ma eravamo a una dimostrazione, quindi la stampa sarà stata estremamente curata). Senza dimenticare poi che usando la pellicola, l'audio multicanale torna ad essere compresso (Dolby Digital o DTS nel migliore dei casi) e non il PCM cui siamo ormai piacevolmente abituati con il digitale.

Bisogna anche considerare che la "trasformazione" in 3D pone poi dei limiti nella resa dei film 35mm in 2D. Infatti, se da un lato la sostituzione dell'obiettivo polarizzatore richiede circa 10 minuti, rimangono invece i problemi relativi all'uso di uno schermo silver e l'inclinazione del proiettore, due aspetti certamente poco favorevoli alla proiezione dei contenuti in classico 2D. Naturalmente si è anche parlato di costi: senza entrare nel merito delle cifre, possiamo dire che Technicolor ha deciso di optare per una formula di "noleggio" a lungo termine dell'obiettivo 3D (ricordiamo che le spese per lo schermo argentato e gli occhialini sono invece totalmente a carico dell'esercente). A conti fatti questa soluzione di compromesso può risultare conveniente per le piccole sale che non vogliono ancora sobbarcarsi le spese di conversione in digitale o per le multisala già dotate di un proiettore digitale 3D che preferiscono attendere prima di convertire ulteriori sale, ma nel frattempo offrire proiezioni 3D in caso di sovrapposizioni di uscite. Per le strutture più importanti, le spese non sono invece convenienti a lungo termine ed è sicuramente preferibile optare da subito per la conversione in digitale 3D.

Il Technicolor 3D è, lo ripeto ancora una volta, una soluzione che funziona, ma un compromesso e da appassionato lo ritengo accettabile solo in questa fase ancora transitoria e a mio avviso andrebbe chiaramente indicato il tipo di tecnologia utilizzata dalla sala prima dell'acquisto del biglietto. Il futuro (nonché il presente) sono le proiezioni in digitale, ma temo che il 3D in pellicola farà gola a diversi esercenti, visto quanto i film in stereoscopia facciano lievitare gli incassi. Basti pensare che in USA, già 200 sale hanno optato per questa soluzione e Technicolor Italia punta al grande lancio nelle sale della penisola con il nuovo episodio della saga di Shrek (28 agosto in Italia). Vedremo cosa succederà e, nel frattempo, occhio!!

Fonte: Redazione