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Occhiali 3D sotto accusa III
Emidio Frattaroli - 16/03/2010, 10:38
“La lettura del documento ufficiale del Consiglio Superiore di Sanità rivela il preoccupante grado di disinformazione di chi è chiamato a prendere decisioni importanti, anche a difesa dei consumatori”

Le indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità, in seguito all'esposto del Condacons, in parte sono condivisibili (anche dal buon senso), specialmente quelle della controindicazione ai bambini più piccoli. Quella che spinge all'utilizzo dei soli occhiali polarizzati monouso invece è meno condivisibile. Non si capisce perché non basti l'obbligo della disinfezione degli occhiali da parte dell'esercente. leggendo il documento ufficiale, appare davvero sconcertante il livello di disinformazione dei membri del CSS.

Vediamo da quali premesse è partito il Consiglio Superiore di Sanità.

Segue estratto dal documento ufficiale disponibile a questo lindirizzo:

[...]

Considerato che

- la moderna cinematografia sfrutta il principio della dissociazione delle immagini mediante l'utilizzazione di lenti 3D polarizzate che dissociano le immagini dei due occhi per creare, a partire da un'immagine bidimensionale caratterizzata da diversi piani di focalizzazione, un'unica immagine tridimensionale;
- la proiezione stereoscopica utilizza due proiettori, di cui il primo proietta il filmato ad esempio per l'occhio destro mentre l'altro compie le stesse funzioni per l'occhio sinistro. Per consentire a ciascun filmato di raggiungere solo l'occhio per il quale è proiettato, su ogni proiettore si applicano filtri polarizzati, uno per polarizzare la luce in senso verticale e l'altro in senso orizzontale;
- gli occhiali 3D sono dotati di lenti polarizzate che filtrano i fasci luminosi provenienti in modo ortogonale ed in modo che ciascun occhio veda una sola immagine. Con lenti polarizzate usate dallo spettatore, ogni occhio vede esclusivamente il filmato girato dalla relativa telecamera.

Tenuto conto
che, a seguito della visione di un filmato in stereopsi (3D),

- da parte di qualche spettatore sono stati recentemente segnalati sporadici disturbi quali nausea, vertigine ed emicrania;
- alcuni di questi disturbi possono essere secondari alla particolare ed anomala sensibilità del soggetto, ovvero alla non perfetta allineatura dei proiettori dei filmati;

Osservato
che attualmente

- dalla letteratura scientifica nazionale e internazionale, riguardo ai sintomi segnalati, non emergono elementi probanti l'ipotesi che durante la visione di un filmato in stereopsi si costringerebbe l'occhio ed il cervello "ad elaborare informazioni in modo innaturale" e neppure risulti di ricerche che confermino tale assunto;
- non sussistono, pertanto, controindicazioni cliniche all'utilizzo degli occhiali 3D per la visione di spettacoli cinematografici, purché condizionato a moderati periodi di tempo, da programmare prevedendo l'interruzione della proiezione del filmato proporzionalmente alla sua durata complessiva;

Rilevato
che tuttavia,

 - qualche disturbo di ordine funzionale, senza determinare danni o patologie irreversibili, può insorgere in soggetti in tenera età, sia perché ancora la visione binoculare non è presente o non è del tutto consolidata, sia perché essi possono essere affetti da strabismo o da ambliopia o da altro difetto visivo (diagnosticato o meno), sia perché possono trovarsi in fase di riabilitazione del visus;
- tali disturbi possono riguardare anche gli adulti qualora lo spettacolo, osservato in stereopsi, si prolunghi per un tempo eccessivo senza interruzione di continuità;
- il rischio di trasmissioni di infezioni batteriche e virali, derivanti dalla utilizzazione inadeguata di questi occhiali nella sequela della distribuzione agli spettatori, tende ad aumentare;

[...]

ESPRIME PARERE

che, per la visione di spettacoli cinematografici, l'utilizzo di Occhiali 3D sia

- controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età;

- limitato nel tempo per gli adulti;

- garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori.

infine,

RITIENE

che sia opportuna un'ampia divulgazione informativa circa l'utilizzo appropriato e corretto degli occhiali 3D nelle sale cinematografiche.

Per la precisione,

1- l'utilizzo delle lenti polarizzate è soltanto uno dei tre sistemi utilizzati nel cinema per la visione stereoscopica. Gli altri due sistemi sono quello della separazione spettrale (Dolby - Infitec) e quello della separazione temporale (Occhiali attivi LCD);

2- non si utilizzano due proiettori ma soltanto uno, che si occupa di generare le immagini in maniera sequenziale (DLP) o contestuale (SXRD). Le poche installazioni con due proiettori si giustificano solo per una più grande richiesta di flusso luminoso.

Sembra quasi che il CSS ce l'abbia con chi riutilizza gli occhiali polarizzati e basta, visto che non sanno che esistono anche occhiali Dolby, XpanD et cetera e non sembra abbiano fatto nessun controllo microbiologico comparativo. Il problema è diverso. Basterebbe obbligare gli esercenti alla regolare disinfezione degli occhiali Dolby, XpanD e compagnia, con controlli a campione e sanzioni esemplari per chi non si adegua alla normativa vigente. Esattamente come già accade per altri settori, ad iniziare da quello degli esercizi commerciali come BAR etc.