Pochi giorni fa il Presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush
ha sorpreso tutti ammettendo gli enormi ritardi e la gestione sbagliata dei
soccorsi nel disastro Katrina, l'uragano che ha distrutto la città di New
Orleans. E con una puntualità disarmante c'è stata un'altra pubblica
dichiarazione, rilasciata al New York Daily News. L'intervistato era lo
scomodo regista Michael Moore, vincitore dell'Oscar con il documentario
Bowling a Columbine (2002) e della Palma d'Oro al Festival di Cannes
con Fahrenheit 9/11 (2004).

Michael Moore in azione in Fahrenheit 9/11
"Ci sono molte cose che vanno dette sulle cause umane del disastro a New
Orleans, non è stato solo l'uragano ma decisioni molto specifiche fatte da
Bush negli ultimi quattro anni e mezzo'', ha dichiarato Moore,
svelando la sua intenzione di realizzare un nuovo documentario nei prossimi
mesi. Staremo a vedere cosa combinerà questa volta il cinquantenne regista
americano.
Ma la febbre del documentario di denuncia è arrivata anche in Italia.
Naturale trasposizione del Bush americano è, ovviamente, il Presidente
del Consiglio Silvio Berlusconi, tirato in ballo quando si parla di
libertà di informazione. Fortunatamente per noi, l'artefice del documentario ha
più grazia di Michael Moore. Al timone c'è infatti la poliedrica
Sabina Guzzanti, che ha deciso di guidarci in un viaggio di 80 minuti alla
scoperta della libertà di informazione in Italia con Viva Zapatero!.

La locandina di Viva Zapatero!)
- click per ingrandire -
Punto di partenza è la vicenda della trasmissione RaiOt,
scritta dalla Guzzanti insieme a Curzio Maltese, Emanuela
Imparato e Paolo Santolini, andata in onda il 16 Novembre del 2003 e
bloccata dopo la prima puntata in seguito ad una querela di Mediaset per
diffamazione. Neanche a dirlo, oggetto della puntata andata in onda era proprio
la libertà di informazione nel nostro paese. In seguito la Guzzanti
decise comunque di realizzare le altre puntate previste, portandole però nei
teatri. Celebre il primo spettacolo gratuito all'Auditorium di Roma con
il tutto esaurito (un auditorium da 27.000 posti) e con 15.000 persone rimaste
fuori a vedere lo spettacolo sui maxi-schermo.
"Ho deciso di realizzare questo documentario quando il giudice ha
stabilito che la querela contro RaiOt era priva di fondamento. L'ho
girato nelle pause della tournée e le idee si sono chiarite mano mano che
procedevo con le interviste, grazie anche all'intelligenza e alla grande
capacità di comunicare degli intervistati" ha dichiarato Sabina Guzzanti.

Sabina Guzzanti nell'unica puntata di RaiOt andata in onda su Rai Tre
- click per ingrandire -
"Spero vivamente che Viva Zapatero! possa contribuire alle
battaglie per la libertà d'espressione e che faccia crescere la consapevolezza
di quanto sia importante l'indipendenza dell'informazione dalla politica, nella
vita di ciascuno di noi. 'Lasciateci dire che 2+2 fa 4 il resto verrà da sé',
scriveva Orwell in 1984. È l'autoritarismo la causa dei disastri
economici, della corruzione e della depressione di una nazione. La libertà è al
contrario la soluzione, l'unica soluzione a questi mali. Quindi riprendiamoci
quella che c'era e già che ci siamo prendiamone molta di più, che quella che
c'era era comunque poca" ha continuato.
Nel film, presentato con successo e a sorpresa all'ultima Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia, troveremo volti noti "buoni" (Daniele
Luttazzi, Michele Santoro, Enzo Biagi, Dario Fo,
Paolo Rossi, Beppe Grillo, Marco Travaglio) e "cattivi" (Lucia
Annunziata, Maurizio Gasparri, Flavio Cattaneo), intervistati
dietro la direzione di Sabina Guzzanti, che oltre alla sceneggiatura ha
curato anche la regia.
Il film, distribuito con coraggio dalla Lucky Red, è nelle sale
italiane dal 16 settembre. Per informazioni dettagliate sul film e sulle sale
che lo proiettano è possibile consultare il sito ufficiale del film
www.luckyred.it/minisiti/zapatero. |