
Tim Burton sta attualmente lavorando al remake di "Alice nel Paese delle
Meraviglie", una produzione che una volta ultimata verrà distribuita anche
in versione digitale 3D per le sale predisposte. Per questo film il regista ha
comunque scelto di effettuare le riprese in tradizionale 2D, per poi convertirlo
in 3D in post-produzione. Secondo il produttore del film Richard D. Zanuck, lo
spettatore non sarà assolutamente in grado di percepire differenze di
coinvolgimento tra questo film "convertito" e le produzioni
nativamente riprese in 3D, come il nuovo attesissimo lavoro di James Cameron
"Avatar" che uscirà il prossimo anno.
Ma proprio il regista di Terminator, True Lies, Aliens e Titanic è invece un
convinto sostenitore delle riprese in 3D nativo e ha apertamente criticato la
scelta di convertire in post-produzione un film in 3D. In occasione del "3D
Entertainment Summit" che ha avuto luogo qualche giorno fa a Los Angeles,
James Cameron se l'è presa (dialetticamente) direttamente proprio con Tim
Burton e più in generale con l'industria cinematografica intenta a proporre
film in 3D anche su supporti DVD e Blu-ray. Attualmente, la diffusone del 3D in
Home Video viene affidata all'utilizzo di occhialetti con sistema anaglifo (i
classici occhialetti rosso e blu) e secondo Cameron questo rischia di essere
nocivo alla democratizzazione dell'esperienza tridimensionale soprattutto se
confrontata con quanto fruibile nelle sale cinematografiche digitali
predisposte.
Ricordiamo che James Cameron è uno dei precursori delle riprese in 3D,
avendo partecipato in prima persona allo sviluppo della 3-D Fusion Camera
System, cinepresa utilizzata dallo stesso regista proprio per le riprese di
"Avatar" e già vista all'opera con il concerto "U2 3D" e il
film "Viaggio al centro della Terra" (e già disponibile in Blu-ray in
USA proprio con occhialetti anaglifi). Il produttore del film di Burton si è
difeso dicendo che produrre un film in 3D nativo ha ancora oggi dei costi
proibitivi e questo ha indotto il regista a optare per la
"conversione". Tra l'altro questa tecnica è già stata utilizzata da
Tim Burton per la riedizione cinematografica di "Nightmare Before Christmas
3D" (devo dire però che il risultato non mi ha totalmente entusiasmato,
n.d.r.).
Il 3D costituisce indubbiamente una tappa molto importante nell'avvenire e lo
sviluppo del cinema digitale e nei prossimi mesi avremo modo di giudicare con i
nostri occhi se tra le due scelte vi siano effettivamente differenze
significative o meno. Personalmente mi fido molto del giudizio di James Cameron,
che vorrà forse portare acqua al proprio mulino in questo momento, ma
indubbiamente uno dei registi più attenti alle innovazioni e all'esperienza
(entertainment) cinematografica a 360°.
Fonte: HD Numérique |