
Roma, 24 Novembre 2010. Oggi, alla Casa Del Cinema di Roma, si è tenuta la
conferenza stampa con i rappresentanti dell’industria cinematografica: Paolo
Protti (Agis e Anec) e Carlo Bernaschi (Anem)
per gli esercenti, Riccardo Tozzi per i produttori (Anica) e
Filippo Roviglioni per i distributori (Anica). Il bilancio
fotografato è piuttosto incoraggiante: dal primo gennaio al 21 novembre, gli
spettatori delle sale cinematografiche monitorate da Cinetel sono stati oltre
94,5 milioni(+15,19% sul medesimo periodo del 2009) e gli incassi hanno superato
i 630 milioni di euro (+23,30%). L'apporto più significativo arriva dai titoli
in stereo 3D ad iniziare da Avatar che è saldamente in testa nella classifica
dei migliori risultati. Particolarmente buoni sono i numeri del cinema italiano
che sfiora, con le coproduzioni, quota 30% al box office, a fronte del 21,6% del
2009.
Riccardo Tozzi ha parlato di un risultato eccezionale per la
produzione nazionale che conferma un andamento positivo registrato ormai dal
2007. “Per il cinema italiano la parola crisi non esiste più”. “E'
un’ottima annata”, ha ribadito Paolo Protti che ha sottolineato anche
la forte spinta al rinnovamento tecnologico dell’esercizio, con la diffusione
del digitale e del 3D. Inoltre, per Protti, alle prossime Giornate
Professionali di Cinema, presentate nella stessa occasione, “si toccherà
con mano e con gli occhi la crescita non solo in termini numerici ma anche
qualitativi che tutto il cinema ha saputo fare”. Carlo Bernaschi ha
rilevato che anche le sale di città pur vedendo chiudere nel 2010 altre 35
strutture, hanno registrato un primo aumento dopo un triennio sia in termini di
pubblico (+6%) che di incassi (+12%). Peraltro Filippo Roviglioni ha
sostenuto che le sale di città rappresentano un importante spazio per il cinema
di qualità e per il prodotto nazionale.
Durante la conferenza stampa non si è mancato di evidenziare tutti i
problemi, soprattutto nel rapporto con la politica a seguito dei pesanti tagli
annunciati al Fus 2011, il mancato rinnovamento degli incentivi fiscali al
cinema e il ritardo nell’approvazione delle riforme. Per Protti non resta
che sperare che il governo mantenga gli impegni presi ed eviti così di
infliggere un colpo a tutto lo spettacolo italiano. “Non siamo un problema ma
una risorsa”, ha rilanciato Tozzi, per il quale bisogna prendere atto
che da anni in Italia la politica si è dimostrata incapace di esprimere una
classe di governo. Da ciò, la necessità di chiedere all’esecutivo il meno
possibile, e tra questo minimo indispensabile c’è il rinnovo del tax credit,
mentre vanno maggiormente coinvolti i governi locali nel sostegno al cinema e va
valorizzata al massimo la accresciuta collaborazione interassociativa che sta
già dando frutti interessanti.
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