
la saletta di proiezione della sala Concordia con i due proiettori e due banchi laser
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Riccione, 2 luglio 2015. Ieri sera, per l'anteprima di Terminator Genisys, il "quarto" capitolo della saga con Arnold Schwarzenegger, Cinemeccanica ha mostrato i muscoli utilizzando per la proiezione l'ultima evoluzione del nuovo sistema d'illuminamento laser 6P denominato Cinecloud Lux e proiettando su schermo da circa 15 metri di base nella Sala Concordia con 1.400 posti in configurazione 3D con tecnologia attiva ed occhiali XpanD.

A sinistra il Cinemeccanica DPC-80; a destra il nuovo Cinecloud Lux 6P
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Come proiettore è stato utilizzato il modello DPC-80L, il proiettore prodotto da Cinemeccanica e costruito su base Barco 32B, dotato di un sistema di raffreddamento capace di sopportare sistemi di illuminamento laser fino a 57.500 lumen. Il sistema di illuminamento è basato invece su un singolo rack - contenente diodi laser RGB - collegato al proiettore mediante un singolo cavo a fibre ottiche da circa 2 metri per un massimo di 37.000 lumen.
Il sistema prevede anche il raddoppio dei rack e anche dei proiettori, per raggiungere fino a 100.000 lumen di flusso luminoso, partendo da 19.000 lumen. Il sistema, pur presentato come 6P (sei primari: R-R', G-G', B-B') sarebbe compatibile per proiezioni stereo 3D soltanto con il sistema passivo polarizzato e con il sistema attivo con occhiali LCD e non quindi con i sistemi passivi con lenti a filtri dicroici 6P (Dolby-INFITEC).

La pianta della sala Concordia; in giallo il mio posto nella fila 11
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In sala a Riccione è stato utilizzata una configurazione classica di tipo attivo con occhiali XpanD. La proiezione, a cui ho assistito personalmente e da distanza ravvicinata (fila 11, a 12 metri dallo schermo, centrale) e che è stata effettuata su schermo bianco, mi ha pienamente convinto. Lo speckling (le "macchioline" del laser) sono visibili solo in poche occasioni, soltanto in zone d'immagine ampie e molto luminose e comunque non sono mai fastidiose.
Il flusso luminoso, potentissimo, superava probabilmente i 12 footlambert (forse anche 14), con rapporto di contrasto sufficiente, colori naturali ma anche estremamente saturi quando necessari. Stereoscopia PERFETTA con zero cross-talk, tutte considerazioni che ho condiviso con alcuni esercenti in gamba direttamente in sala. In buona sostanza, l'esperienza al Candiani dello scorso anno è ormai un brutto ricordo.
Per maggiori informazioni: www.cinemeccanica.eu/cinema-products/light-source
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