
In attesa della soluzione per le nomine del CDA che slitterà probabilmente
dopo le elezioni europee, la Rai tornerà a riunirsi per discutere il dossier Sky
Italia per prendere una decisione sul futuro dei canali del servizio pubblico
trasmessi via satellite. Nel frattempo domani si incontreranno il direttore generale Mauro Masi e l'amministratore delegato della pay-Tv, Tom
Mockridge. Il contratto tra Rai e Sky scadrà a fine luglio ed è di primaria
importanza l'avvio di una trattativa per stabilire se sia più conveniente per la Rai rinnovare
il contratto e rimanere con Sky oppure puntare tutto su Tivusat: la nuova piattaforma costituita con Mediaset e Telecom Italia Media
che sarà operativa entro l'estate.

Secondo quanto pubblicato su Key4biz, il direttore generale Rai, su mandato unanime del Cda e sulla base dei risultati del rapporto costi/benefici stilato dal suo staff, si appresta a
fare una prima analisi del progetto che non è finalizzata solo alla questione
economica. Quel che è certo è che Sky chiede un contratto per sette anni, la Rai si vuole fermare a tre.
L’offerta è di 350 milioni (50 milioni l'anno per sette anni) per i canali di Rai Sat
Extra, Premium, Cinema, Smash Girls, Yo Yo, escluso Gambero Rosso. A questi
vanno aggiunti circa 75 milioni per le produzioni di Rai Cinema. In più, si stimano in 7-8 milioni l'anno i proventi pubblicitari raccolti dalla Sipra attraverso il satellite. Ma Viale Mazzini vuole 200 milioni per gli oltre 20 canali in digitale terrestre.
Tale proposta, si è spiegato ancora da Sky, viene ritenuta “frutto di un ragionamento molto ponderato”, quindi “congrua” e “in linea con gli standard del mercato. In ogni caso - si è precisato - come accade in tutte le trattative, siamo pronti a discutere”. E si fa però presente “con fermezza” il problema dei tempi: “Il contratto scade il 31 luglio, ma per rispetto degli abbonati, qualora l'accordo per i canali di Rai Sat non fosse rinnovato, bisognerebbe predisporre un'offerta alternativa”.
Il viceministro delle comunicazioni, Paolo Romani, interpellato sulla trattativa tra la Tv pubblica e Sky, ha sottolineato che la Rai ha un obbligo di presenza su “ogni” piattaforma, ma non su “tutte”: per quel che riguarda il satellite, “spetta all’azienda scegliere quale sia la piattaforma più indicata”.
In poche parole, i movimenti di questi giorni sono di importanza
fondamentale, anche per gli sviluppi futuri dell'offerta di canali in alta
definizione, sia via satellite che su digitale terrestre. Ricordiamo infatti che
il prossimo 31 Dicembre 2011 scadrà il vincolo che impedisce a Sky di trasmettere
sul digitale terrestre (e non è detto che il vincolo venga tolto molto prima di
quella data). Quello che appare chiaro nei programmi di Sky è l'alta
definizione con l'obiettivo di raddoppiare il numero di canali.
Fonte: www.key4biz.it/News/2009/05/26/TV_digitale/
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