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I pannelli OLED di Samsung Display offrono una luminosità percepita fino a 1,5 volte superiore rispetto agli LCD, grazie a un contrasto significativamente più elevato. Non si tratta solo di una dichiarazione di Samsung: le prestazioni sono state certificate da UL Solutions, un’organizzazione indipendente che ha testato vari prodotti di Samsung Display, la divisione che si occupa della produzione dei display.
UL Solutions ha eseguito prove su 22 tipologie di schermi, ripartiti tra le tecnologie OLED e QD-OLED, e ha assegnato per la prima volta la certificazione True Bright a questi pannelli, introducendo anche un apposito logo.
La relazione tra luminosità percepita e contrasto

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Per comprendere il significato della certificazione rilasciata da UL Solutions, è necessario capire alcuni concetti di base. Le verifiche effettuate per questa certificazione si basano sullo standard denominato Perceptual Contrast Length (PCL), adottato dal Semiconductor Equipment and Materials Institute (SEMI), un ente che rappresenta oltre 2.500 aziende nei settori dei semiconduttori e dei display, responsabile della definizione e revisione degli standard internazionali. Ma cos’è il PCL e perché è così rilevante per questa certificazione?
Il Perceptual Contrast Length misura la differenza di luminosità percepita tra bianco e nero su qualsiasi display, quindi in pratica il contrasto percepito. Qui emerge un primo aspetto fondamentale: a differenza della luminanza – che quantifica l’intensità luminosa emessa da uno schermo verso l’osservatore – il PCL è un sistema di misura percettivo, che tiene conto del rapporto non lineare tra la quantità di luce emessa e la luminosità realmente percepita dall’occhio umano.

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Si basa in sostanza sul comportamento del nostro apparato visivo, che non risponde in modo lineare alle variazioni della luce: un aumento della luminanza, infatti, non viene recepito dall’occhio in modo direttamente proporzionale. Per risultare evidente, l’incremento deve essere significativo: è anche per questo motivo che, in alcune situazioni, TV meno luminosi sulla carta riescono comunque a difendersi bene nella visione di contenuti HDR.
Il PCL è alla base delle verifiche condotte per la certificazione True Bright e introduce un principio chiave: la luminosità percepita dipende non solo dalla quantità di luce emessa dallo schermo, ma anche dal rapporto di contrasto. Un concetto intuitivo: il bianco risulta più brillante se accostato a un nero realmente profondo, proprio grazie al forte contrasto all’interno della scena. Se invece il nero non è assoluto – ad esempio un grigio molto scuro – il contrasto si riduce, e con esso anche la luminosità percepita.
Dal PCL alla luminosità percepita sugli OLED

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La misurazione del PCL ha permesso di quantificare la luminosità percepita dei pannelli OLED e QD-OLED prodotti da Samsung, mettendola in confronto con quella dei pannelli LCD. Secondo UL Solutions, OLED e QD-OLED offrono una luminosità percepita mediamente 1,5 volte superiore rispetto a un LCD con lo stesso valore di PCL. Si parla di media perché il risultato può variare sensibilmente in funzione del tipo di LCD considerato: un IPS, ad esempio, avrà comportamenti diversi rispetto a un Mini LED dotato di un avanzato sistema di local dimming.
Non a caso è la stessa certificazione True Bright a fornire dati più precisi: i pannelli con un livello di nero pari a 0,0005 nit – quindi OLED e QD-OLED – possono garantire una luminosità percepita superiore dal 25% fino al 188% rispetto a display con neri pari a 0,2 nit. Per avere un riferimento più chiaro: un OLED Samsung Display con luminanza di 300 nit equivale, in termini di luminosità percepita, a un LCD da 510 nit, mentre un QD-OLED da 500 nit corrisponde a un LCD da 767 nit. A confermare questi valori sono proprio i dati misurati per il PCL: 279,37 per il confronto tra OLED e LCD, e 310,9 per quello tra QD-OLED e LCD.
È importante sottolineare che i dati diffusi da Samsung si riferiscono a test effettuati su contenuti a pieno schermo che simulano l’uso reale, e non su finestre ridotte o schermate bianche, che altrimenti misurerebbero semplicemente la luminanza e non la luminosità percepita. Per chiarire: i 500 nit dei QD-OLED e i 767 nit degli LCD non si riferiscono ai picchi di luminanza, ma rappresentano la luminosità percepita misurata su entrambi i pannelli. Gli LCD emettono più luce in termini assoluti, ma questo vantaggio si riduce a causa del contrasto nettamente superiore dei QD-OLED (naturalmente vale lo stesso discorso per gli OLED), che ne aumenta la luminosità percepita.
Nuovo logo per i QD-OLED

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Oltre alla certificazione True Bright, Samsung Display ha introdotto una nuova brand identity per i QD-OLED, pensata per comunicare meglio i punti di forza di questa tecnologia. Il nuovo logo, con una “Q” blu in stile gradiente, richiama il colore degli emettitori organici e l’ampia gamma cromatica. Introdotta a fine 2021 e giunta sul mercato nel 2022 con i TV Samsung S95B, la tecnologia QD-OLED è oggi adottata in oltre 170 prodotti tra TV e monitor di marchi come Samsung Electronics, Sony, Dell, MSI, Asus e HP.
Fonte: Samsung Display
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