
Victor Matsuda, Presidente BDA
Berlino, settembre 2014. In leggero affanno per "colpa" dei srvizi di streaming che sembrano in netta crescita, la Blu-ray Disc Association ha scelto l'IFA 2014 per le prime dichiarazioni sullo stato delle cose del nuovo formato ottico che in molti chiamano già Blu-ray 4K, dopo le prime indiscrezioni che avevamo pubblicato a Maggio in questo articolo. Tra le varie conferenze stampa e alcuni meetings informali, le dichiarazioni degli esponenti della BDA in qualche caso sono state anche in leggera contraddizione. In questi giorni abbiamo raccolto le dichiarazioni di Victor Matsuda, Alan Parsons e Ron Martin della Blu-ray Disc Association sul futuro del Blu-ray Disc 4K e le abbiamo analizzate con attenzione. Quello che sembra assodato è che le specifiche del prossimo supporto ottico 4K sono quasi pronte e secondo Matsuda i primi prodotti potrebbero essere in vendita già tra poco più di un anno, a Natale 2015.
Secondo Ron Martin, che è anche Vice Presidente di Panasonic Hollywood Lab, il nuovo supporto 4K dovrebbe essere compatibile anche con i vecchi lettori Blu-ray Disc HD, il che fa pensare che i dati a risoluzione 4K saranno su layer differenti. Lo stesso Martin dà per certa anche la presenza di encoding nel formato HEVC, alias H.265. Da qui in poi è un lungo elenco di "potrebbe", ad iniziare dalla possibilità che i colori saranno codificati secondo il nuovo spazio colore BT.2020. Se sarà così, ovvero se i nuovo Blu-ray saranno codificati nello spazio colore BT.2020, sarà indispensabile anche una codifica a 10 bit per componente cromatica, in modo da evitare solarizzazioni. Tra i "potrebbe" più importanti c'è il data-rate e la capacità complessiva dei dischi che potrebbero essere da 50GB, 66GB e 100GB, con data-rate rispettivamente di 82 Mbps per i dischi da 50GB, 108 Mbps per quelli da 66GB e 128 Mbps per i dischi da 100GB.

Ron Martin, BDA - Panasonic Hollywood Lab
Con molta probabilità all'interno della BDA si discute ancora alacremente sulla protezione dei contenuti e se sia il caso di "aprire" il formato anche al mercato IT, con lettori e masterizzatori anche per computer. Qualche esponente della BDA vorrebbe imitare il formato audio ad altissima risoluzione chiamato SACD, che è sempre stato "impermeabile" al settore IT e "bucato" solo recentemente, grazie alle falle che furono trovate nei primi esemplari della Playstation3. Un disco a vari strati, uno da 25GB compatibile con i lettori Blu-ray Disc HD, esattamente come il SACD era compatibile con i lettori CD Audio. Gli altri strati compatibili solo con i lettori da tavolo e senza hardware per computer.
Secondo altri analisti, me compreso, il ritardo della BDA non dipende solo dai tempi tecnici per trovare accordi tra le aziende e per trovare la tecnologia necessaria per realizzare il tutto ad un prezzo accettabile dal mercato. Il vero problema è anche che al momento i contenuti che sfrutteranno la risoluzione 4K sono davvero molto, molto pochi. Ed è proprio il netto aumento di risoluzione che farà più presa verso i consumatori. Poco importano il gamut più ampio, un aumento delle sfumature e della gamma dinamica e la riduzione dei rumore di codifica... Il vero problema è che per quanto riguarda la risoluzione, la stragrande maggioranza della post produzione dei film viene effettuata ancora oggi a risoluzione 2K, senza parlare della gran quantità di film che vengono girati - quando va bene - a risoluzione inferiore a 3K...
Per maggiori info: cnet.com
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