
L'edizione 2014 del CES verrà ricordata anche per la nascita dello streaming a risoluzione Ultra HD. Il vuoto lasciato dall'assenza di un supporto che vada oltre la risoluzione Full HD ha infatti spianato la strada ai servizi VOD, seriamente intenzionati a rendere disponibili i contenuti in Ultra HD in tempi molto brevi. A giocare la parte del leone è prima di tutto Netflix, che ha già dichiarato di avere piani ben precisi per l'avvio dello streaming in altissima risoluzione. Ad inaugurare lo streaming Ultra HD sarà la seconda stagione di
"House of Cards", prodotta interamente a risoluzione 4K. Al momento non è stata comunicata una data precisa, con il debutto fissato genericamente per la prima metà dell'anno.
Netflix ha dichiarato che tutte le prossime produzioni originali saranno
realizzate in 4K, in modo da poterle offrire in streaming a risoluzione nativa. Per i contenuti di terzi, invece, la disponibilità dipenderà anche dalla gestione dei diritti nelle varie aree geografiche. A rendere possibile la realizzazione di questi servizi è il nuovo codec
HEVC che, grazie ai notevoli miglioramenti in termini di efficienza, permette di risparmiare un notevole quantitativo di banda. Netflix intende utilizzare una banda di 15Mbps per i contenuti Ultra HD, con una qualità paragonabile ad uno streaming a 30Mbps in
Mpeg4.

Lo streaming Ultra HD non si limita però a Netflix, ma abbraccia molti più fornitori di servizi, nonché
produttori di hardware. Sarà proprio il rapporto sinergico tra tutti i vari soggetti
a portare, con tutta probabilità, ad un'affermazione del digital delivery come piattaforma privilegiata per i contenuti delle TV Ultra HD. LG, Sony e Samsung hanno infatti annunciato la stipulazione di accordi con Netflix, per l'integrazione di un'applicazione all'interno delle proprie
piattaforme di Smart TV. Senza contare che YouTube ha annunciato l'utilizzo del
codec VP9 (molto simile all'H.265 HEVC) per il lancio di canali in Ultra HD e
supporto già annunciato da parte di LG, Sony e Panasonic. In questo modo gli utenti disporranno di
"canali" online da cui prelevare i contenuti a risoluzione nativa, fornendo un senso compiuto al proprio
acquisto e potendo finalmente sfruttare a fondo la risoluzione quattro volte più elevata rispetto al Full HD.

Gli accordi non saranno, inoltre, limitati esclusivamente a Netflix o YouTube, ma coinvolgeranno altri fornitori di servizi. Samsung ha infatti raggiunto accordi similari anche con Amazon, Comcast/Xfinity, DirecTV e M-Go. Non sarà nemmeno necessario sottoscrivere abbonamenti per ogni servizio: Samsung ha annunciato l'arrivo del UHD Video Pack, un dispositivo che conterrà documentari e film pre-caricati a risoluzione Ultra HD, con in più la possibilità di scaricare, proprio dai suddetti fornitori, nuovi contenuti. La progressiva integrazione dei decoder HEVC all'interno delle TV (moltissimi dei nuovi modelli annunciati al CES ne sono provvisti) ci porta a pensare che, nel futuro prossimo, altri produttori di TV si aggiungeranno a questa lista (pensiamo, ad esempio, a
Toshiba o Panasonic). Un'ultima precisazione prima di concludere: al momento questo tipo di servizi è strettamente
"USA-centrico", ovvero pensato con in mente specialmente – se non addirittura unicamente – il mercato Nord
Americano. La difficile gestione dei diritti e le infrastrutture di connessione non permettono di pensare ad un rapido sbarco in tutto il globo (del resto basti pensare a quanto poco
diffusa è, ad oggi, la stessa Netflix). L'Italia, purtroppo, difficilmente potrà risultare un mercato appetibile, anche solo per i limiti inerenti alla banda richiesta: 15Mbps reali e costanti sono, ancora oggi, una mera utopia per la stragrande maggioranza degli italiani.
Fonte: Redazione |