Contenti voi, se vi piace il PCM. Provate anche ad andare al prossimo Top Audio Video Show o Milano hi-end e chiedere alla gente e agli addetti ai lavori.
Gli addetti ai lavori ovviamente spingono quello che possono vendere. Visto che il DVD-Audio è morto (non che il SACD stia *molto* meglio, eh...) e il BD-Audio è appannaggio soprattutto di hardware consumer, cioè c'è poco da sfruttare per chi vende hi-end, è chiaro che spingono su quello che gli permette di lavorare con buoni margini, quindi Vinile e SACD.
Anche a me piace il SACD (come pure il vinile), e ho una discreta collezione, e ho anche diversi dischi in *quadrupla* versione, Vinile, CD, SACD e DVD-Audio.
Il DSD è indubbiamente migliore del PCM 44/16, ma quando si parla di PCM ad alta risoluzione, non sarei così convinto.
Parliamo dei problemi del DSD, non solo dei pregi:
- E' un algoritmo di noise-shaping, il che vuol dire che nella parte ultrasonica dello spettro, c'è una notevole quantità di rumore digitale.
La cosa buffa è che quando la Sony ha lanciato il sistema, ci ha fatto una testa tanta dicendo che la percezione audio globale va ben oltre i 20-20000 hz, citando anche studi sul fatto che alcune informazioni aggiuntive ci giungono pure per via cutanea, quindi la banda più ampia del SACD sarebbe servita a riprodurre anche queste "utili" informazioni ultrasoniche. Peccato che, quando strumenti alla mano si è dimostrato che in banda ultrasonica c'è solo il rumore residuo dell'algoritmo di noise-shaping del DSD, non si è più parlato di percezione di ultrasuoni. Anzi, quasi tutti i lettori SACD hanno un filtro ANALOGICO oltre i 50 khz, proprio per evitare questo problema.
- Un effetto secondario del contenuto ultrasonico, è che altera la temperatura dei tweeter, modificandone il comportamento. Quando questo faccia bene o male, si può discutere, ma non credo che migliori il suono...
- C'è pochissima scelta in ambito professionale come offerta di prodotti per lavorare in DSD. Qualche anno fa c'erano solo SADIE e Sony, poi la SADIE è fallita e quindi acquistata da Prism, e ora si occupa di prodotti diversi, in PCM. Per cui, è rimasta solo Sony a produrre workstation per il DSD.
- In produzione audio, nessuno lavora nativamente in DSD, in quanto tutti i tool aggiuntivi, plug-in, hardware esterno, software di editing, lavorano in PCM, molto spesso 32 bit floating point. Le stesse workstation DSD, quando si edita lavorano in quello che pudicamente viene chiamato DSD-Wide, che è fondamentalmente una conversione al volo DSD-PCM-DSD ai fini di editing.
- Per i motivi di cui sopra, a meno che non si parli di registrazioni dal vivo, senza nessuna mixaggio, post-produzione o altro, quindi un ambito molto ristretto di classica/jazz, è quindi molto probabile che un SACD sia il risultato di una CONVERSIONE dal master di studio, che è stato lavorato in PCM ad alta risoluzione. E' evidente che, per quanto buona possa essere una conversione, l'originale PCM ad alta risoluzione sarà sempre superiore, in quanto E' IL MASTER. Il DSD può avere senso per convertire un vecchio nastro analogico, posto che non lo si debba rielaborare troppo.
Ma andiamo a vedere l'unico test che davvero conta: un bel ABX-Double-blind, fatto dalla AES (Audio Engineering Society) nel 2004, con modalità rigorose e ascoltatori professionisti, confrontando DSD contro PCM 24/176.4
http://old.hfm-detmold.de/eti/projekte/diplomarbeiten/dsdvspcm/aes_paper_6086.pdf
Le conclusioni:
These listening tests indicate that as a rule, no significant differences could be heard between DSD and high-resolution PCM (24-bit / 176.4 kHz) even with the best equipment, under optimal listening conditions, and with test subjects who had varied listening experience and various ways of focusing on what they hear
E anche:
Though less readily formulated with mathematical equations, the high level of frustration felt by many subjects during their tests left quite a strong impression. These people, for the most part, were well accustomed to critical listening on a professional level, but they found that they could not even begin to recognize any sonic differences.
Non credo che si possa dire altro, il problema è stato già scientificamente affrontato allora, e le conclusioni sono chiare: dal punto di vista audio, non ci sono reali differenze tra un sistema e l'altro.
PERO'
Il PCM ha tutti i vantaggi di essere un formato aperto, più diffuso, più compatible, più facile da lavorare, più economico da usare quindi, posto che è stato provato che dal punto di vista audio NON ci sono differenze, globalmente il PCM è una scelta migliore.