Concordo che Conjuring sia uno dei migliori horror degli ultimi anni, il suo punto di forza è proprio quello di non essere innovativo, si tratta infatti un ritorno convincente all'horror classico anni 70 e 80, con tecniche e tempi di narrazione leggermente più contemporanei.
La mediocrità degli horror degli ultimi 15 anni, secondo me, è dovuta principalmente all'eccessivo utilizzo di tecnica (effetti sonori + montaggio frenetico con metodologie che credo possiamo ricondurre al boom degli horror giapponesi nella seconda metà degli anni 90), in sfavore delle sceneggiature. Ad esempio trovo un film come It (2017) privo di anima, pur rispettando la storia del libro (un horror eccezionale), ne tradisce lo spirito (la città vera protagonista, incarnazione del male) in favore di alcune sequenze visivamente belle, capaci di procurare qualche scossone, ma che alla fine non lasciano nulla.
Sono però dell'idea che oggi l'horror, per innovarsi, dovrebbe virare sull'aspetto psicologico, quindi un omaggio ai classici come Conjuring va bene, ma preferisco film come Babadook, Hereditary, Get Out, Mother o anche film surreali e inquietanti come Il Sacrificio del Cervo Sacro e Lobster (spaventa di più lo scossone di un secondo durante la visione o il film che smuove qualche certezza mal riposta negli usi e costumi della società e ti lascia un certo disagio per giorni?).
Infine, riguardo a classici come Shining, l'Esorcista, Non Aprite Quella Porta, Poltergeist. senza dimenticare i tanti contributi di registi come Bava, Argento, Fulci, Romero, Carpenter, Craven, Polanski, Cronenberg, non conta molto se siano o meno paurosi oggi, conta il fatto che hanno alzato l'asticella, hanno innovato, senza di questi non saremmo dove siamo, non avremmo gli zombi, gli esorcismi, i thriller claustrofobici e quant'altro, non avremmo, ne sono abbastanza certo, the Conjuring.