opera consonance reference cd 2.3
Ho acquistato il cd player in oggetto soprattutto perchè incuriosito dalle elettroniche "hi-end" cinesi, tanto osannate dal buon Kaljeppo (che ringrazio per la dritta sulla Ornec dove l'ho pagato metà del prezzo di listino dell'importatore italiano)
Ordinato (e pagato) i primi di dicembre, il 18 gennaio la DHL me lo consegna (in cambio di 150€ di tasse). Lo estraggo subito dall'imballo (artigianale ma efficace) per verificarne il corretto funzionamento e fortunatamente tutto funziona alla perfezione:sperem:
Lo scatolone contiene, oltre alla macchina, il telecomando, un comune cavo di alimentazione, uno speciale cavo segnale omaggiato dalla Ornec e l'incompresibile manuale d'uso solo in cinese.
La macchina è massiccia (pesa 18 kg) ed ha un look personale, minimalista direi: il frontale è costituito da una piastra in alluminio spazzolato ed anodizzato da 1 centimetro di spessore, con quattro aperture: due per il cassetto ed il display (blu) e due per le manopolone di comando. Queste sono come dei grossi joystick: quella di sinistra accende il player e apre il cassetto, quella di destra è per le classiche funzioni di lettura.
La copertura superiore è forse la parte più caratteristica dell'apparecchio ed è costituita da sei pesanti doghe in alluminio anch'esse spazzolate ed anodizzate color nero, su una delle quali è inciso il logo "Opera Audio"
Sinceramente mi aspettavo che il top fosse in legno come nella foto sul sito, ma così è meno difficile da abbinare visivamente alle altre mie elettroniche.
Il pannello posteriore è dotato di uscite analogiche bilanciate e sbilanciate, ed una digitale coassiale. I quattro piedini in alluminio sono dotati di sfere di appoggio in gomma.
ecco le foto
http://www.fotothing.com/photos/816/...?ts=1169410854
http://www.fotothing.com/photos/93f/...?ts=1169410922
http://www.fotothing.com/photos/194/...?ts=1169411065
Accendiamolo.
Spingo verso il basso la manopolona di sinistra e si accende il bel display blu. Una spia lampeggia per circa 30 secondi e poi si fissa quando si sente scattare qualcosa all'interno che credo sia legata al riscaldamento della valvola Sovtek 6H30. :confused:
Ora spingo la manopola i giù e si apre il cassetto. E' costituito in materiale plastico tranne la placchetta all'estremità a vista sul frontale che è in alluminio nero. La sensazione è quella di essere di fronte ad una meccanica da PC, anche per il rumore di scorrimento:rolleyes:
Inserisco un cd (Diana Krall) che viene riconosciuto all'istante e playizzo con la manopola di destra. Il salto dei brani è rapido. La funzione repeat è attivabile solo dal telecomando. Quest'ultimo è in alluminio (fusione credo) grigio con tasti minuscoli tra i quali due contrassegnati con "a" e "b" di cui con capisco la funzione (premendoli non succede nulla):confused: Per sostituire le batterie si devono svitare 4 viti.
Ma come suona?
Vi devo purtroppo lasciare sulle spine perchè vorrei eseguire un'ascolto come si deve ed ho bisogno di tempo. Poi mi serve un preamplificatore stereo (capito Maurino?;) )
Eseguirò due ascolti comparativi: uno con il mio Onkyo Integra che è il mio umile riferimento, l'altro con l'Accu del Brigno che è disposto a martellarsi qualcosa :D se l'Opera dovesse suonare meglio.
Io non mi martellerò nulla nel probabile caso contrario:D
CiaoZ!
Comparativa Onkyo - Opera
Ho rodato il lettore su consiglio di skyfazer e l'ho collegato, tramite il cavo omaggiato dalla Ornec , direttamente al mio finale di potenza Adcom 6006 di cui ho utilizzato solo 4 dei sei canali a disposizione, messi a ponte per avere una potenza di 175 W x 2. Come casse le mie belle Electra 926.
Vorrei veramente che prendeste con le pinze questa mia pseudo-recensione per questi motivi:
1. Non avendo un preamplificatore, e non disponendo l'Opera di un uscita a livello regolabile (a differenza dell'Onkyo che invece ne è dotato), ho utilizzato come controllo del volume i potenziometri di regolazione della sensibilità in entrata del finale. Questi, posti sul retro dell'ampli, sono separati per ogni canale e sono costituiti da piccole viti da ruotare servendosi di un cacciavite, rendendo difficile il bilanciamento L-R.
2. Non sono un recensore e tantomeno un audiofilo, ma semplicemente un'appassionato di poca esperienza curioso di scoprire quanto possa suonare meglio un cd player rispetto ad un'altro.
3. Per vari motivi ho eseguito gli ascolti quasi completamente a volumi mediobassi.
4. Ho ascoltato solo jazz, blues e cantautori italiani.
Primo confronto: Fabrizio de Andrè, cd Anime Salve (la versione cd del vinile che vendevano all'ultimo TAV), brano: Le acciughe fanno il pallone (conosco quasi a memoria questo brano che oltre a piacermi ritengo essere inciso egregiamente)
Onkyo e Opera mi piacciono entrambi: il primo è più analitico e aperto, ma un po metallico e freddino sulle mediobasse. La voce di De Andrè scende in basso con entrambi, ma con l'Opera sembra meno "microfonica". A livello di restituzione della scena sono alla pari, nessuno dei due fa miracoli tipo estendere il campo sonoro oltre pareti per km e km (ma per me è una leggenda metropolitana:rolleyes: ) Devo dire però che il posizionamento non felicissimo delle casse e il volume basso non aiutano al riguardo. Con L'onkyo viene da alzare il volume per avere un po più di bassi, con l'Opera per cercare più dettaglio in alto (direi in altissimo).
Secondo brano: Three O'Clock Blues, dal cd Riding with the king, di B.B. King & Eric Clapton.
Qui l'incisione è ricca di mediobasse e dinamica e non fa sfigurare l'Onkyo. La pecca di quest'ultimo è nella riproduzione del pianoforte che per la sua metallicità sembra più un piano elettrico (magari lo è davvero:D ) che un pianoforte a coda.
Terza ed ultima (se no vi faccio addormentare:ronf: ): dall'unplugged sempre di Clapton, Nobody knows you when.
Qui per un attimo mi sono pentito di aver acquistato l'Opera. Mi sono reso conto che alcuni dettagli in gamma alta, perfettamente riprodotti dall'Onkyo, con l'Opera non si sentivano quasi. Per esempio il ticchettio ritmato del pletro sulle corde della chitarra. Però, le chitarre meno stridule (con l'Onkyo sembra che le corde siano di metallo e con l'Opera di nylon:what: ) ancora il pianoforte più reale e la voce del buon Eric più calda e avanti mi hanno fatto ricredere.
In definitiva, dopo altri ascolti, ai punti vince l'Opera Consonance per il timbro più raffinato, caldo, meno stancante dovuto molto probabilmente anche a quella valvolina che incorpora e che spunta le asprezze delle frequenze più alte. Resta sempre nel mio cuore l'Onkyo per la iperreale analiticità che valorizza le ottime incisioni e che abbinato ad un ampli bassoso come il mio nuovo (usato) Adcom 555 fa ancora un gran figurone.
Sei contento Peppino?;)
CiaoZ!
Comparativa Accuphase - Opera
Tengo questo spazio per la prossima comparativa.