Lo spunto è dato da un piccolo OT di questa conversazione:
http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=48126
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Lo spunto è dato da un piccolo OT di questa conversazione:
http://www.avmagazine.it/forum/showthread.php?t=48126
Devo dire che i nostri doppiatori sono veramente con le palle. Questo è un esempio dove la versione italiana è meglio di quella inglese.Citazione:
Originariamente scritto da ivan55
antani
mi consenta di dissentire, eccellenza. :DCitazione:
Originariamente scritto da antani
In Italia abbiamo trasformato un semplice gioco di parole (tra "lupo-mannaro ?" e "dov'è il lupo ?" ) in una battuta surreale divenuta mitica.
Ma lo abbiamo fatto per necessità e non per genialità. :)
Le consento, ma non troppo :D . Scherzi a parte se c'è un settore dove gli italiani non hanno nulla da invidiare a nessuno è proprio quello della doppiatura. Ancora mi ricordo la pubblicità che era stata fatta in US alla versione doppiata de "La vita è bella". E che dovremmo dire allora noi che doppiamo di tutto?Citazione:
Originariamente scritto da ivan55
Quanto alla necessità, è vero, ma a mio parere ciò non sminuisce la professionalità dei nostri doppiatori. Poi ti dirò che un film in lingua originale è sempre meglio. L'altro giorno mi sono visto "The house of the flying daggers" in cinese ed era uno spettacolo. :D
antani
ps oops sono OT
...
p.s.: nel caso di "lupo..." non è bravura del doppiatore, che legge solo un copione che gli hanno dato, ma di chi l'ha scritto.
Be', ma non scordiamoci che la voce di Fredrick Frankenstein in quel film è di Oreste Lionello, che avrà sicuramente avuto un ruolo importante nella sceneggiatura italiana...Citazione:
Originariamente scritto da nordata
Quoto !!!!Citazione:
Originariamente scritto da CalabrOne
La voce di Fredrick (che si pronuncia Fredraick :D ) è uno dei piu' grandi valori aggiunti alla versione italiana.
Per me, salvo versioni originali veramente pietose, il doppiaggio l'adattamento
sono una necessità "perdente".
Nel senso che comunque ottieni un risultato inferiore (spesso di gran lunga)
ad un ascolto in lingua originale.
Non posso giudicare i nostri doppiatori non avendo esperienza di altre
scuole di doppiaggio.
PS
Parziale eccezione potrebbero essere i film di animazione, almeno per il
doppiaggio.
PPS
Io preferivo werewolf :D
direi che una giusta definizione del doppiaggio, in risposta alla
domanda-titolo del thread sia "necessità artistica".
ovvia la necessità di dover tradurre film provenienti da nazioni diverse nella lingua parlata dove il film verrà diffuso, ma di certo un bravo doppiatore non deve permettersi di snaturare l'interpretazione dell'attore, anzi deve cercare di enfatizzarla e rendere i dialoghi in perfetta sintonia con i gesti e i comportamenti dell'attore stesso; da qui la componente artistica del doppiaggio...
Illuminante :D :D
Poche chiacchiere, c'è da spazzar la botte. Avanti marche :D :D
Vorrei spezzare un listello a favore di Marco... :D :DCitazione:
Originariamente scritto da marco00
Lorenzo.
Il fatto è che la stessa attività di doppiatura è svolta solo in alcuni paesi del mondo: Italia, Spagna, Germania, Francia e pochissimi altri. Nel nord Europa non si usa ed è sconosciuta al mondo anglosassone. Nel mondo arabo e nell'est Europa è penosa, spesso solo una voce fuoricampo. In Italia abbiamo una capacità e una professionalità che secondo me è unica, non solo per l’abilità artistica dei grandi doppiatori, ma in generale di tutti gli operatori del settore. Provate a prendere un DVD, che abbia anche la doppiatura in un’altra lingua, e fate un confronto con l’italiano: la differenza è netta, a nostro vantaggio. Il fatto che sia un “male necessario” non svilisce quella che io considero una grande scuola, spesso non sufficientemente considerata.
antani
Tutto giustissimo. Sul fatto che non sia sufficientemente considerata le cose stanno lentamente cambiando. Sempre più attori di cinema o di teatro o, personaggi di rilievo della tv, accettano di doppiare film stranieri. Certo, hanno rilevanza ed evidenza ristrette al nostro paese.Citazione:
Originariamente scritto da antani
Ultima cosa: doppiaggio, non doppiatura ;)
Sto pensando ad un altro caso in cui una forma artistica non esisterebbe senza la necessità , ma non lo trovo. In fondo una delle caratteristiche qualificanti dell'arte dovrebbe essere proprio la non utilità "materiale".
Ma evidentemente questa è l'eccezione che conferma la regola.
Non ho dubbi che si tratti di necessità. Anche se mastico decorosamente l'inglese non sono in grado di gustarmi al 100% un film Americano. Ovviamente poi ci sono tutti gli altri....
Ma non c'e dubbio che si tratti di arte. Basta pensare all'abisso che si riscontra tra le pellicole straniere doppiate dai nostri mostri sacri (Amendola, Chevalier e Laura Boccanera in testa per non dire di Nando Gazzolo quando doppia Volontè o Enrico Maria Salerno con Eastwood ) e alcuni film in lingua originale italiana (non parlo ovviamente dei nostri grandi attori molti dei quali peraltro ci hanno lasciati).
Mi permetto da dissentire leggermente con l'"opinione pubblica" sulla qualità dei nostri doppiaggi...
Da un lato abbiamo una lunga tradizione di doppiaggio che da decenni ci da l'illusione che il film o telefilm che guardiamo sia recitato nella nostra lingua, grazie ad un sapiente lavoro di aggiustamento dei tempi, e scelta delle parole che sia adattano al movimento facciale e, nondimeno, ad una ottima capacità interpretativa dei nostri doppiatori.... ma esiste un rovescio della medaglia.
I problemi principali che ci affliggono sono infatti gli adattamenti ai dialoghi che vengono fatti con sempre minore cura e in tantissimi casi anche con "dolo", andando ad adattare, addolcire e in molti casi edulcorare dialoghi che nella versione originale sono molto più schietti, in alcuni casi volutamente volgari, quando non addirittura di significato diverso.
Nei casi dei telefilm, inoltre, da noi trattati poco più che come spazzatura anche se il budget medio di una singola puntata supera il costo medio di un film nostrano, il pressapochismo e la scarsa preparazione di effettua gli adattamenti rende il doppiaggio un'operazione di cannibalismo.
Un altro problema che affligge la nostra arte è la diminuzione costante dei doppiatori.... la necessità di comprimere i costi fa si che i gruppi di doppiaggio si siano trasformati in veri e propri "clan" in cui diventa sempre più difficile per un giovane entrare a far parte, con un conseguente inpoverimento del numero di voci a disposizione... e dei caratteri dei personaggi.