Ciao forum,
Quanti di voi credono anzi quanti di voi hanno realmente riscontrato la veridicità del famoso break-in dei diffusori?
Se si quali differenze avete notato dopo X ore di rodaggio e con quali diffusori?
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Ciao forum,
Quanti di voi credono anzi quanti di voi hanno realmente riscontrato la veridicità del famoso break-in dei diffusori?
Se si quali differenze avete notato dopo X ore di rodaggio e con quali diffusori?
Maggiore liquidità del suono.
Dipende dal diffusore, Klipsch
è tra quelli che ne benificia di piu' il suono diventa piu' fluido, morbido e corposo infatti è un diffusore molto penalizzato nei primi ascolti presso i punti vendita.
SALVO
Poichè la memoria uditiva non è molto affidabile (come un po' gli altri sensi), non parliamo poi se si tratta di fare paragoni tra suoni uditi ad una certa distanza di tempo, non mi sono mai preoccupato del "rodaggio", quando mi è capitato di cambiare diffusori mi sono preoccupato di collocarli al meglio possibile, trattare la stanza nel modo migliore possibile e poi ho iniziato a godermi quanto acquistato.
Durante l'ascolto, se è necessario effettivamente fare un "rodaggio" (che brutto termine, fa venire in mente interventi, sostituzioni, precauzioni ormai superate persino nel campo delle auto), questo è avvenuto in modo naturale durante l'ascolto e, allo stesso tempo, l'udito si è adeguato alle eventuali variazioni.
Dopo un po' di ascolti (quanto? Non si sa, c'è di chi dice 50 ore, chi 100, chi 72 e 1/3, non si sa in base a cosa) si saranno comunque rodati pertanto ho continuato ad ascoltarli, come avevo fatto prima, senza patemi, timori e quant'altro.
Tralascerei consigli del tipo: "non superare le ore 10 con la manopola del volume per le prime X ore, poi aumenta pian piano..." (e se non lo si fa che capita, rischio di dover cambiare i segmenti? :D
Ho letto che alcuni consigliano queste procedure anche con gli ampli (e sì, i transistor e le valvole devono essere abituati pian piano a far passare la corrente).
Non ho ancora letto il consiglio di far leggere solo la prima traccia nell'ascolto di un vinile con un giradischi nuovo, per poi passare a due e poi tre e così via man mano che passano le ore d'uso, in modo da rodare le sospensioni del braccio.
Strano che nessuno ci abbia ancora pensato. (o mi sbaglio? Sono solo poco informato)
Nel mio caso specifico è stato il produttore stesso a sceivermi di attendere 100 ore di utilizzo per ottenere “smoother treble and deeper bass”, ma volevo raccogliere appunto vostre esperienze in merito.
A me l’unico esempio di “vero” rodaggio l’ho avuto con le ultime cuffie che ho acquistato, un risultato riscontrabile al di là del “brain-in”e della memoria uditiva perchè gli alti avevano un roll off impressionante e molto penalizzante che poi è semplicemente scomparso.
Paradossalmente invece per i miei attuali diffusori spero avvenga l’esatto contrario (meno alti e più bilanciamento).
Senza tanti giri di parole, se la domanda iniziale e' se dopo un tot. di ore di lavoro non ben definito, gli altoparlanti si ottimizzano rendendo meglio delle prestazioni iniziali secondo me la risposta e' si....me ne resi conto da solo giovanissimo quando ascoltavo tantissima musica e non vi era ancora internet ne leggevo sulle riviste audio...
Allora: il diffusore rende al meglio quando le parti meccaniche (soprattutto il/ i woofers) lavorando raggiungono le giuste condizioni di cedevolezza ma dopo quante ore dipende dal materiale usato, nel caso di Klipsch le sospensioni in gomma trattata ed i coni in lega "cerametallic" richiedono
qualche ora in più rispetto (per es)ad un cono con sospensione in foam e cono il laminati di polimeri, in merito alle elettroniche, non è il "rodaggio"
che fa cambiare il suono ma il "warm up" infatti solo dopo un pre-riscaldamento la componentistica in generale raggiunge il punto di lavoro ottimale (in primis le valvole ma anche condensatori e transistori) , per questo i Naim non li spengono mai.....accettando tutti i rischi ed i costi che ne conseguono....
SALVO
va bene che la memoria uditiva è corta, ma ad un certo punto esclami 'wow!', quindi se non l'avevi fatto prima è perchè sarà cambiato qualcosa! :)
scherzi a parte, in realtà io nelle prime ore le stresso un po' più del normale, un po' per verificare il comportamento, anche rispetto la posizione e l'ambiente, un po' per capirne i limiti.
le dynaudio hanno beneficiato del burn-in maggiormente nel registro alto col tweeter che è venuto fuori mano a mano con l'utilizzo. e non penso proprio che sia un effetto placebo visto che nell'immediato non l'apprezzavo.
Io di solito accendo gli ampli e ascolto dopo circa 10 minuti - visto i temporali che ci sono in giro mai lascerei l'impianto acceso incustodito ... mi pare i fan di naim non li spengono mai
Io ambisco all'effetto contrario, cioè, attualmente le mie dynaudio hanno degli alti sbalorditivi (per me, ovvio), ultra dettagliati oltre ogni cosa abbia mai ascoltato, però questo essere così frizzanti con molto materiale mi da problemi in quanto i bassi, pur essendoci e scendendo pure insospettatamente molto, sono sempre inferiori nel quadro generale rispetto agli alti. Insomma, il suono globale è sbilanciato un po' verso gli alti e con molte registrazioni questo aspetto è intollerabile.
Dynaudio ha dichiarato che dopo 100 ore circa i tweeter diventano meno aggressivi ed io aspetterò le ore necessarie, non tanto perché credo/non credo alla vicenda del rodaggio ma quanto perché ho toccato con mano il miracolo del break-in proprio con le cuffie e perché se il risultato dovesse rimanere tale metterò le mani sulla catena prima.
li puo' dipendere da vari fattori: ambiente, posizione, elettroniche.
è pur vero che non si puo' pretendere troppo nel registro basso da dei bookshelf :(
Personalmente non ci ho mai fatto caso, sono invece consapevole della mia capacità di adattamento (ma credo che non sia solo mia) che, in assenza di difetti importanti, dopo un tot ore di ascolto mi libera sia dell' "effetto meraviglia" delle nuove casse che mi sono regalato che dell' eventuale effetto contrario (timbrica non troppo adatta ai miei gusti).
Insomma sono uno che si adatta, in senso letterale, e lo riscontro quando torno a riaccendere l'impianto dopo un periodo di pausa con il conseguente rinnovarsi delle emozioni della prima accensione.
Suppongo che appassionati e professionisti che alternano spesso ascolti di impianti diversi ne siano in qualche modo immuni.
Non c'azzecca troppo ma vorrei condivider quanto segue: mi capita anche con il cibo o il vino: se non alterno i sapori in bocca il secondo boccone o il secondo sorso mi sembrano quasi sempre meno sapidi del primo.
sarà...
eppure mi sono goduto per qualche anno un suono fantastico ad ogni ascolto, come se fosse ogni giorno da riscoprire, e dopo aver dovuto cambiare casa, e quindi impianto, a distanza di un paio d'anni lo rimpiango ancora e mi sa che lo rimpiangerò a lungo :cry: