Ciao,
Assolutamente d,accordo sull'"ultima cosa" , ed aggiungerei che si prova grande soddisfazione quando quell'impianto riesce a soddifare con qualsiasi genere , sia musicale ,sia a livello bitrate......
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Il mio suono ideale deve essere corretto, e per corretto intendo quanto più simile al vero.
Ho passato sufficienti anni sul palco per sapere che alcuni strumenti non sono per niente come certi impianti li riproducono.
L'attacco di un sax può essere una stilettata, come anche un violino può non essere dolce e levigato.
Rifuggo da quegli impianti che levigano tutto in una melassa omogenea, ambrata e falsamente eufonica.
Il mio suono deve avere il giusto bilanciamento fra le gamme, senza che ci sia una prevelente, e soprattutto deve avere tutte, o quante più possibile, le informazioni presenti sul supporto.
Quando questo avviene, si ha il calore e il dettaglio insieme.
Infatti ed il suono realistico richiede un impianto di riproduzione neutro e trasparente.
Affinché un impianto di riproduzione sia il più possibile neutro e trasparente, quindi realistico, deve avere risposta ai transienti ideale, quindi, tendente ad infinito (nello slang audiofilese si traduce "infinitamente veloce"), risoluzione effettiva molto spinta e distorsione trascurabile. In sintesi, deve essere infinitamente dettagliato.
Troppo spesso per suono dettagliato si intende un suono con le alte frequenze artificialmente in evidenza ma quello è solo casino. Nella realtà fisica dei fatti se esistesse l'impianto idealmente (infinitamente) dettagliato sarebbe idealmente trasparente: l'impianto che non c'è.
L'impianto che leviga tutto è un impianto lento e con bassa risoluzione; mentre l'impianto tagliente freddo ed "iperdettagliato" nel senso audiofilese del termine è l'impianto lento con gli alti in evidenza per farlo sembrare dettagliato e veloce. Il risultato è, in entrambi i casi, un suono artificiale. E' un po' come mettere il rossetto ad un maiale.
Ciao, Enzo
Gli ultimi due interventi sono davvero a fuoco.
Io nel mio piccolo dico una cosa....
Non avendo possibilità a breve (probabilmente) di un impianto di alto livello, cerco di contenere i difetti...
Tra un impianto lento impastato e scuro, ed uno lento, tagliente e artificiale, preferisco una bassa risoluzione.
giusto per fare un esempio in lato video.
Se devo scegliere opto per un bel Bluray tipo Apocalypto sul mio vpr con 2,5 di base.
Se non posso, con un film basso bitrate di sky on demand, preferisco vedermelo sul plasma, altrimenti è una roba terribile.
Dalla mia poca (purtroppo) esperienza di suoni di riferimento, sarei ultra felice se un giorno riuscissi ad ottenere l'equilibrio timbrico e di risoluzione delle mie vetuste cuffie Sehneiser HD480 anni 90....
Ne ho avute altre, con bassi più robusti, alti più frizzanti, ma quelle sono il suono che cerco.
Apparentemente mosce, ma dopo 5 minuti di ascolto capisci quanto ancora il tuo impianto sia lontano dall'equilibrio.
Se qualcuno le conosce, sia chiaro che mi riferisco alla timbrica, e non al soundstage...
In quello sono tremende, tutto dietro all'ascoltatore.
Ciao a tutti,
Personalmente non mi posso permettere un impianto top,ma avendo questa passione da almeno 35 anni , grazie al mio lavoro e al rivenditore che avevo nelle vicinanze ,sono riuscito ad ascoltare svariati impianti top , anche se non nel mio ambiente domestico, e in questo senso mi sono allenato l'udito per riconoscere ,almeno a livello emozionale ,impianti ben suonanti , o meno .
Come diceva il Signor Carletto giustamente ,la fondamentale importanza sarebbe riuscire ad avere un suono ,oltre che ad una ricostruzione scenica piu vicina alla realtà, ma nel caso si ami ascoltare moltissimi generi musicali ,come piace a me , la cosa viene falsata in molti casi , gia in partenza visto le molte incisioni veramente penose .
Al di là di questa mia personale puntualizzazione,sono rimasto basito quando ho sentito impianti top da svariate migliaia di euro , suonare pezzi jazz in maniera direi quasi perfetta , ma quando ho chiesto un pezzo rock dei miei ,beh non mi sono venuti i brividi emozionali che si dovrebbe provare in queto caso ,anzi.....
Quindi a prescindere dal timbro caldo o freddo ,quello che sono riuscito poche volte ad ascoltare ma veramente poche , é un impianto equilibrato con qualsiasi genere musicale ,che vada dalla classica passando per il jazz fino al rock..
Non è comunque solo una questione di soldi.....anzi il bello sta nel cercare un impianto che ti permetta ottimi ascolti spendendo cifre ancora ragionevoli!!!
Ciao
No no , sono d'accordo .
infatti ci tengo a precisare che il mio non vuole essere un osservazione discriminatoria, ma è chiaro che per avere il massimo della fedeltà audio in tutti i suoi parametri avere il massimo della tecnologia dsiponibile aiuta parecchio nell'intento, con tutti i pro (altissima qualità dei componenti ) e i contro (pochi in realtà se non l'esborso di tanti eurini):D:cry:
Assolutamente vero, però sappiamo che a volte ottenere piccole migliorie comporta un enorme esborso di soldi.
Esempio: quanto migliora un cavo da 3500 euro in confronto ad uno buono in occasione da 130 euro?
La miglioria vale 3370 euro? Io non credo....
Vale la pena? Forse se uno ne ha tanti si, ma raggiungere un ottimo livello investendo il giusto è impagabile.
e comunque comprare il meglio senza creare una catena che si armonizza non da' risultati comunque.
Carina questa. :D
Comunque è una battaglia persa in partenza considerando che ci sono dei materiali (tweeter, woofer, membrane ecc...) che imitano altri materiali, anche solo parlando di musica acustica e strumenti d'orchestra ci si rende conto di come sia un compito impossibile. Impossibile che quei woofer da 16cm abbia l'impatto di un timpano o una grancassa e così via.
Per molti versi è già sorprendente che si raggiungano certi risultati, ma la tecnologia ha mostrato i suoi limiti, un buon diffusore/amplificatore di 20 anni fa non lo sarebbero meno oggi. Non c'è nessuna soluzione perfetta in vista e forse si puo' azzardare che non esista un vero progresso in questo campo quanto piuttosto una ricerca di equilibri e ricette che inventano o reinventano (corsi e ricorsi storici) infiniti modi di riprodurre la musica.
A questo punto allora alcuni potrebbero pensare che sia meglio avere una bella riproduzione sonora, al posto di una brutta copia (per quanto si sforzi di essere fedele). In certi sensi è ciò che provo di fronte a impianti che sento tecnicamente notevoli ma poco incisivi a livello emotivo, se non addirittura fastidiosi o poco versatili.
Ciao
c'è anche da aggiungere che ,per esempio , il suono del sax tenore ,baritono o soprano che sia,non ha un timbro caldo o analitico ha il suo suono inconfondibile in base anche all'artista che lo suona e l'ambiente di registrazione ,quindi live o in studio.
In fase di riproduzione trovo abbastanza difficile ricostruire perfettamente il suono del sax, molte volte l'ho sentito troppo "smussato" altre troppo "artificiale" e queste 2 sensazioni le assocerei in un suono "caldo"ma non cosi' musicale la prima e "analitico" e radiografante la seconda
Il problema è anche che i microfoni con cui sono effettuate le registrazioni hanno un loro timbro.
Ad un certo punto se sei di fronte ad un impianto che suona bene secondo me non deve venirti voglia di spegnerlo così come non si prova fastidio durante l'esecuzione dal vivo. Anzi, magari ti viene voglia anche di alzare il volume, metterti a muoverti, tenere il ritmo ecc...è uno dei parametri istintivi che probabilmente valgono più di mille misure.
Troppo Celibidache ......
un timpano ha le sue dimensioni in quanto la sua frequenza naturale di oscillazione dopo la percussione deve essere bassa -- e la cassa di risonanza a dare la potenza acustica necessaria per farsi sentire -- poi quella frequenza e le sue armoniche presenti in un incisione possono essere riprodotte da superfici vibranti ben più piccole -- non sono risonanze naturali ma indotte.....
Poi è chiaro che non è la stessa cosa che l'evento dal vero ma questo è implicito ed è un poco comune in tutte le arti -- un racconto o un quadro di un evento può benissimo esprimere quell'evento e la grandezza del linguaggio in tutte le sue forme è proprio questa
Jakob