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andrea aghemo ha scritto:
Caro Ango,
per parafrasare un noto personaggio dello sport, diciamo che sono d'accordo con te...a metà!
E' un peccato, e concordo, che alcuni si siano lasciati trascinare dalla propria passione e convinzione, ma succede ogni qualvolta si discute a proposito di qualcosa che, appunto, appassiona.
Tuttavia, alcune cose utili ti sono state dette, anche se non sviluppate correttamente.
Detto ciò, punto e a capo, ed iniziamo un approccio un pò più scientifico alla cosa.
Direi che il succo sia come far andare ancora meglio le Electra; intanto, le stesse ti piacciono molto, mi pare, il che è già un bel punto di partenza, visto che spazio per il miglioramento ce n'è di sicuro!
Resta ora il difficile compito di farle rendere al meglio: per fare questo, ti occorre indispensabilmente un pattern di segnali audio, senza i quali il compito diventa davvero difficile.
Tendenzialmente le basse frequenze sono anche quelle che maggiormente sono responsabili di "sporcizie" all'ascolto, e qui ti serve un lento sweep o una serie di toni predefiniti, possibilmente distanziati di non oltre un terzo d'ottava, per capire dove sono le principali magagne.
VI sono pletore di dischi e cd includenti segnali del genere, e accattati quello che prima trovi o preferisci.Determinate le frequenze alle quali ci sono evidenti disequilibri, esaltazioni, buchi o risonanze, si potrà poi decidere come andare ad ovviare, se in modo tradizionale e meccanico (tube traps, pavimenti flottanti e quant'altro) o in modo elettronico (DSP digitali): a tuo gustibus, e secondo le entità delle problematiche.
Fatto ciò, per raggiungere miglioramenti ulteriori ti sarà indispensabile avvalerti di qualcuno che disponga di un minimo di strumentazione, per poter misurare i tempi di decadimento dell'ambiente e le riflessioni in media ed alta frequenza.
Anche qui, capito dove sono i problemi, ammesso che ve ne siano, si deciderà come andare ad attuare le opportune correzioni.
Si può anche cercare di procedere per mezzo di dischi test con suoni vari, ma risulta molto più complesso e meno attendibile; non c'è molta gente che, dato un suono, ne identifica con precisione le frequenze fondamentali. Ad esempio, un altro modo per cercare di raccapezzarsi potrebbe essere quello di procurarsi l'ultimo disco technipress "gli strumenti dell'orchestra" (che peraltro suggerisco a tutti) ed ascoltarlo inserendo un analizzatore di spettro sul segnale: a parte che si imparano delle cose interessanti sui contenuti spettrali degli strumenti singoli, ma alcuni di essi, avendo dei ben precisi sviluppi tonali, possono aiutare ad identificare meglio e con più precisione eventuali problematiche.
Buon divertimento, e soprattutto buoni ascolti!
Andrea
Andrea,