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Originariamente scritto da chiaro_scuro
Se vai a vedere i brevetti di mostri sacri come Microsoft e IBM ti rendi conto che per depositare i brevetti basta solo conoscere le procedure ed avere i soldi. Quasi quasi viene da pensare che il 90% dei loro brevetti viene dall'ufficio marketing e non dalla divisione di ricerca e sviluppo!
In ogni caso penso che quello che può fare il cavo sullo smandruppamento del segnale da parte dei diffusori e dell'ambiente è quasi niente. Se fai 100 il degrado dovuto ad un ottimo ambiente e degli ottimi diffusori il cavo influirà per lo 0,1, sarà anche udibile ma ininfluente e più è udibile più il cavo ci mette del suo e più lo giudico negativamente.
sei fuori strada per 2 motivi:
Il primo è che nell'immenso mercato dell'informatica si brevetta anche per sfizio o altro in questo settore no perchè i fatturati sono infinitamente più bassi
il seconod e quello più importante è quello che per provare il provabile devi avere il sistema perfettamente controllato...altrimenti che vuoi sentire.........quindi io dò per scontato il tutto e poi faccio le prove.......gli altri non sò.
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Originariamente scritto da pela73
ciao Antonio,
riguardo i 3 punti
1- il discorso non è se uno può o non vuole spendere 1000 euro per un cavo
è solo che 2 cavi di 2 marchi diversi non possono essere comparati sulla carta come qualsiasi altra cosa
che sia un cd player un amplificatore o dei diffusori.
se mi interessa un amplificatore,
cerco,guardo,leggo le caratteristiche,
trovo quello che penso faccia al mio caso e me lo vado ad ascoltare,
se poi mi piace anche musicalmente me lo porto a casa altrimenti lascio stare.
2- mi sembra esagerato che chi che sia non debba dare spiegazione (nei limiti del rispetto del segreto aziendale e del brevetto)di cosa può fare un suo prodotto.
se ci si para dietro dei termini stravaganti è un po' come arrampicarsi sugli specchi.
3-perciò se il nocciolo della questione sta nella fase ci sarà una maniera per misurarla no?
le misure purtroppo tengono conto di uno o 2 parametri mentre la riproduzione tiene conto di tanti fattori che interagiscono tra di loro e che ben pochi sanno come controllarli al meglio.
Se ti leggi i cataloghi dei cavi di marchi SERI danno abbastanza spiegazioni e qualcuno pubblica anche lo scostamento di fase.....quindi il sistema per misurarlo c'è.........ma se vuoi confrontare a tavolino le apparecchiature per i soli dati tecnici REALI non comprenderai mai il nocciolo della riproduzione.....quelli non sono dei fessi ti assicuro.......mentre i vari "recensori" che abbondano....non sò.Io mi fido più delle aziende in generale che di loro.
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Originariamente scritto da pela73
....dopo aver steso 300 metri di cavo si è dimenticato di attaccare lo spinotto in principio :D
Se pesco chi va a raccontare in giro i miei "segreti professionali" lo sistema per le feste. :rolleyes:
In effetti non erano 300 metri e non era per lo spinotto, ma qualche numero del genere ogni tanto capitava.
Comunque, una delle cose più ridicole, ed a cui si è già fatto riferimento, è la migliorata "ricostruzione della scena, con tutti gli strumentisti che occupano con precisione la loro posizione".
Per una ripresa dal vivo, se è stata fatta con tecniche utilizzanti solo due microfoni la cosa la si può discutere, ma la stragrande maggioranza delle incisioni fatte in studio di scena da ricostruire proprio non ne hanno.
Nella migliore delle ipotesi i vari strumentisti sono sparsi per lo studio, la batteria è nel suo box, idem per il cantante che però, quasi sempre, è ripreso in un secondo tempo, idem anche per qualche assolo.
Per non parlare delle incisioni fatte a distanza di tempo, magari in studi diversi ed alla fini rimixati per ottenere lo stereo finale.
In tutti questi casi la "scena" da ricostruire è stata fatta dal tecnico del suono regolando i vari panpot, eppure "i suonatori al giusto posto nella scena" è un classico nelle citazioni degli audiofili esoterici.
Certo, se durante l'ascolto di un disco la batteria se ne va a spasso e non è un effetto voluto dal tecnico creativo del momento allora qualcosa non va, ma non sarà sicuramente una punta od un cavo che risolveranno la questione.
Ciao
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Originariamente scritto da revenge72
:D :D mi piace il punto 1... partiamo dai cavi di alimentazione... ho sentito di persone che spendono molto peri cavi di alimentazione ... non considerano che il loro preziosissimo "ultimo metro e mezzo" è preceduto da minimo una decina di metri di volgare cordina N07VK di sezione 1,5 mmq e che nelle scatole di derivazione è unito se fa parte dela sezione di impianto "illuminazione e prese da 10A" a tutte le altre prese da 10A; gli interruttori (magari con dimmer che introduconono di loro disturbi) lampade fluorescenti con sistemi di alimentazione elettromagnetici (tipico carico induttivo) o elettronici di bassa lega ( introduzione di armoniche ) ... se invece il tutto fa parte della sezione "forza motrice" capita che nella stessa linea siano collegati i climatizzatori, i vari frigo congelatori e altre fonti di disturbo.... come ciliegina finale ... tutti gli impianti hanno una messa a terra comune (se si è in condominio la messa a terra è comune a tutti gli altri appartamenti... ) .
Un solo spunto assolutamente non polemico... a tua esperienza le persone che spendono 1000,00 € per un cavo solo come stanno mediamente messi ad ambiente di ascolto ? Hanno tutti un ambiente ben trattato o non c' è a sufficienza questa cultura...
A tutto ciò ho risposto prima.................le differenze dei cavi si provano in contesti già validi..........nelle più recenti costruzioni (da 10 anni circa a questa parte)con impianti elettrici fatti da 0 ho fatto predisporre linee dedicate con cavi specifici e qualcuno che mi ha seguito lo ha fatto anche nelle abitazioni non ristrutturate rinforzando anche la massa
Le stesse persone hanno sistemi inseriti in ambienti di dimensioni mediamente 5.5x6.5 e trattati con Tube Traps....Daad....e punti di ascolti studiati ben distanti dalle pareti
Gli stessi di solito non inseriscono le Tannoy Westminster in codesti ambienti(pur potendo permettersele) solo perchè sarebbe come inserire un cavallo in un pollaio....ci entra pure ma ci stà molto stretto.
Il problema è che tutti o quasi acqusitano per possesso e non per reale utilizzo in funzione di ciò che realmente possono avere da ambiente ed altro.......infatti....tutti consigliano il trattamento acustico agli altri ma mai che se lo fanno loro.
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Originariamente scritto da revenge72
Sarei curioso di sapere da Antonio Leone quanto è diffusa e grave la malattia da accessori e se qualche volta certi audiofili che ha incontrato hanno rischiato di fargli perdere la compostezza di fronte a ottuse e cocciute convinzioni riguardanti i miracoli che vanno oltre la fisica...
Certo...............per quelle persone appena descritte sopra...............ma si comportano così non solo per gli accessori ma anche per il resto specie per i diffusori.
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Originariamente scritto da nordata
Comunque, una delle cose più ridicole, ed a cui si è già fatto riferimento, è la migliorata "ricostruzione della scena, con tutti gli strumentisti che occupano con precisione la loro posizione".
Già. Se non mi sbaglio, negli studi per ricreare l'ambienza si utilizza anche un processore digitale della Lexicon, non mi ricordo il modello.
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Originariamente scritto da antonio leone
Il problema è che tutti o quasi acqusitano per possesso e non per reale utilizzo in funzione di ciò che realmente possono avere da ambiente ed altro.......infatti....tutti consigliano il trattamento acustico agli altri ma mai che se lo fanno loro.
purtroppo non ho questo problema inquanto se compro qualcosa è per necessità o voglia, ma stai tranquillo che non spendo soldi per un bel soprammobile, questi sono problemi da ricchi!
ciao ale!
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non ho personalizzato.................ma la massa agisce così.
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@antonio
Così capita che nel loro ambiente per ascoltare in modo degno il pregio dei lettori e degli accessori ... è meglio usare delle buone cuffie :D :D ...
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Originariamente scritto da Marlenio
Negli studi di registrazione badano al sodo, cioè cercano cavi e connettori affidabili e robusti. Mai sentito un tecnico del suono esaltare il cavo X al posto dell'Y per la sua "profondità scenica" o cose del genere, così come non li ho mai sentiti disquisire sulla bontà di una punta conica o un supporto disaccoppiante. ;)
Forse negli studi di registrazione dove si bada al sodo (i soldi). :D
Ma negli studi dove si bada alla musica queste cose sono tenute in considerazione. Qualche esempio? Chesky, ECM, Foné...
Pensate che Giulio Cesare Ricci si fa ricablare tutti i componenti con cavi progettati appositamente per lui.
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Originariamente scritto da revenge72
...partiamo dai cavi di alimentazione... ho sentito di persone che spendono molto peri cavi di alimentazione ... non considerano che il loro preziosissimo "ultimo metro e mezzo" è preceduto da minimo una decina di metri di volgare cordina N07VK di sezione 1,5 mmq e che nelle scatole di derivazione è unito se fa parte dela sezione di impianto "illuminazione e prese da 10A" a tutte le altre prese da 10A; gli interruttori (magari con dimmer che introduconono di loro disturbi) lampade fluorescenti con sistemi di alimentazione elettromagnetici (tipico carico induttivo) o elettronici di bassa lega ( introduzione di armoniche ) ... se invece il tutto fa parte della sezione "forza motrice" capita che nella stessa linea siano collegati i climatizzatori, i vari frigo congelatori e altre fonti di disturbo.... come ciliegina finale ... tutti gli impianti hanno una messa a terra comune (se si è in condominio la messa a terra è comune a tutti gli altri appartamenti... ).
Un spiegazione provo a dartela io.
Hai già chiarito ampiamente che gli apaprecchi HIFI si collegano ad una rete elettrica tutt'altro che in grado di erogare corrente priva di spurie. Alla spina nel muro arriva di tutto, disturbi, spike, pezzi di trasmissioi in alta frequenza... insomma un vero pasticcio.
Cosa può fare l'ultimo metro e mezzo di cavo prima dell'alimentatore del nostro prezioso apparecchio allora?
Un'idea potrebbe essere: filtrare un po' di questa immondizia e non farla arrivare. Ed è perfettamente logico che a fare questa operazione possa essere proprio l'ultimo metro e mezzo di cavo: se eseguissimo questa operazione a monte della centralina che benefici ne otterremmo?
Supponiamo quindi di costrire un cavo di alimentazione con una geometria tale da possedere una generosa componente induttiva in serie, il contrario cioè di quello che si fa normalmente dove tutti i cavi per alta tensione casalinga hanno twistature anti-induttive. Poi facciamolo anche con conduttori di buona sezione, molto superiore al normale. Preoccpiamoci anche che la geometria tenga i conduttori molto vicini gli uno agli altri e facciamol in modo di usare dei dielettrici di eccellente qualità che possano garantire sicurezza. La molta vicinanza dei conduttori funzionerebbe alla stregua di una capacità in parallelo.
Questo cavo opererebbe prima del trasformatore dell'apparecchio e funzionerebbe come un filtro pigreco contro i disturbi in alta frequenza. Un po' come quando si mettono i filtri antidisturbo, solo che in questo caso non ci sono le strozzature dei componenti elettronici di bassa qualità in quanto... non ci sono componenti elettronici!
Il cavo sarebbe visto come una resistenza in serie ai disturbi, ed allo stesso tempo come un cortocircuito in parallelo per gli stessi. In parole povere la corrente di rete arriverebbe un po' più pulita all'apparecchio.
Questa cosa funziona? Certo che si, basta provare.
Ovviamente l'alimentatore deve essere in grado di apprezzare il lavoro a monte che fa il cavo, e non sempre questo si verifica. Ci sono alimentatori, soprattutto quelli stabilizzati, che per loro natura lavorano con forti retroazioni. Questo è un problema, perché la retroazione inserisce parte del segnale musicale nel circuito di stabilizzazione rendendo l'alimentatore sensibile ai disturbi... generati a valle dall'apparecchio stesso!
In pratica bisogna provare, a volte con lo stesso cavo si hanno enormi benefici, a volte pochi, a volte nessuno...
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Originariamente scritto da Dekyon
Forse negli studi di registrazione dove si bada al sodo (i soldi). :D
Non mi pare: c'è un 3D interessante da questo punto di vista in un altro forum audio dove si parla proprio dei cavi degli studi di registrazione. In particolare il titolare della Velut Luna esprime dei concetti interessanti a questo proposito.
Certo, se uno studio viene fornito da una casa di cavi per una forma pubblicitaria, nulla gli vieta di usare cavi di famose marche.
Io generalmente vedo che -dove è necessaria affidabilità e resistenza- si usano materiali Neutrik, Belden e simili, senza connettori con triplo placcaggio in oro, fili d'argento e cose del genere.
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Per quanto riguarda la questione delle alimentazioni, cavi, filtri, disturbi e tutto il resto mi sono chiesto più volte se qualcuno abbia mai fatto una prova pratica che non dovrebbe essere sottoposta solo al vaglio dell'ascolto finale per avere una certa qual fondatezza.
Si afferma che dalla rete elettrica arriva tutta una serie di disturbi ad alta e bassa frequenza, che la tensione varia nel tempo, che la forma d'onda non è perfettamente sinusoidale e che tutto questo influisce (o potrebbe influire) sulla resa sonora finale.
Tutto giusto.
Però la nostra apparecchiatura non funziona con la tensione di rete, ma con tensione continua e, salvo che nella maggior parte dei finali, anche stabilizzata.
Su questo punto credo non ci sia nulla da ribattere, è la verità.
Orbene, fatte queste due premesse la mia curiosità è semplice: si può benissimo vedere ed anche in modo non troppo difficile, il contenuto della tensione elettrica all'ingresso del nostro apparecchio, con tutto il suo contenuto di schifezze, e si può benissimo vedere lo stesso contenuto dopo l'impiego di tutti i sistemi usati per abbatterle.
Qualche anno fa avevo visto ad un TAV su un bel monitor proprio tutto questo, con lo spettro e tutte le altre misure prima e dopo la cura, nello stand di un noto costruttore di filtri et similia, da cui si evinceva la bontà dei filtri stessi, ovvero che un filtro messo in serie alla tensione di rete la filtrava. :D
Come però ho premesso, il nostro apparecchio usa tensione continua per lo più stabilizzata, per cui mi piacerebbe che una prova simile fosse fatta collegando il tutto all'uscita dell'alimentatore e confrontando le differenze con o senza aiuti esterni.
Poichè mi risulta che già un buon trasformatore, se ben realizzato, magari con schermo elettrostatico tra gli avvolgimenti, costituisce un valido sbarramento per un vasto range di frequenze e gli elettrolitici lo sono per un altro range complementare al primo e le variazioni di tensione dovrebbero essere corrette all'alimentatore stesso, vorrei appunto vedere le schermate fatte in questo punto del circuito per vedere le differenze che gli accorgimenti presi introducono.
Poichè in questo caso non si parla di differenze oggettive, di suono che deve piacere e quindi non misurabili (ma parliamo di Alta Fedeltà o di Alto Gradimento ?), ma di segnali indesiderati che sono ben visualizzabili e misurabili sarebbe interessante vedere queste differenze, anche la citata retroazione all'interno del'alimentatore stesso, che è sicuramente una bella frase al pari di altre usate solitamente in questo campo, è visualizzabile e misurabile.
Credo che una schermata di tale tipo con anche i valori misurati di cosa cambia effettivamente a valle dell'alimentatore grazie ai filtri e simili introdotti esternamente sarebbe di grande effetto pubblicitario ed anche poco discutibile e mi sembra strano che nessun costruttore di filtri e simili o articolisti l'abbia fatta; se lo ha fatto mi è sfuggita ed in tal caso chiedo venia (ed il link al sito).
Ciao
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Citazione:
Originariamente scritto da revenge72
.. nel loro ambiente per ascoltare in modo degno il pregio dei lettori e degli accessori ... è meglio usare delle buone cuffie
a chi piace l'scolto in cuffia....................
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Citazione:
Il primo è che nell'immenso mercato dell'informatica si brevetta anche per sfizio o altro in questo settore no perchè i fatturati sono infinitamente più bassi
Ma resta il fatto che un brevetto non certifica la qualità della scoperta (giusto per farti capire, pensa che un mio vicino di casa, privato e senza aziende alle spalle, ha brevettato una macchina per cuocere gli arrosticini che di novità non ha praticamente nulla e sicuramente non si è impegnato la casa per farlo....).
In ogni caso il punto centrale del mio pensiero è che il cavo influenzi il suono in modo così marginale che sono altre le cose da vedere.
Ed anche con un sistema ultraottimizzato in ambiente ultraottimizzato il cavo ultraottimizzato sarebbe inutile perchè la sua influenza è comunque risibile rispetto a quello che andiamo a riprodurre (che non è ultraottimizzato). Questo da un punto di vista "tecnico". Da un punto di vista "passionale" la ricerca, l'acquisto ed il possesso di un cavo a qualcuno rende la vita più piacevole da vivere e quindi non mi permetterei di giudicarli negativamente.
Ciao.
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infatti non si certifica in assoluto la qualità ma qualcosa c'è sempre rispetto ai tanti improvvisati costruttori di cavi et similia.......Comunque........ io li ho chiamati in causa principalmente per le misure.
Sul discorso influenza in percentuale dei cavi è sempre relativo all'acquirente....c'è chi non li pensa proprio e sbaglia e chi invece pensa solo a quelli sbagliando altrettanto.