Breve guida alle codifiche audio PS3 - parte 3
L’appetito vien mangiando
Abbiamo visto che nei DVD ha preso piede, invece dell’improponibile (per occupazione di spazio) PCM, l’utilizzo del Dolby Digital e del DTS. Questi formati audio compressi hanno consentito di infilare nello spazio del DVD lasciato libero dal video più colonne sonore multicanali di buona/ottima qualità.
Però, con l’avvento dei BluRay e degli HD-DVD, i produttori si sono trovati disponibile un grandissimo spazio disco da poter utilizzare. Ora, ad esempio, c’è anche spazio per 5 canali in PCM non compresso (e qualcuno ce li ha messi).
Però, questo spazio consente anche di incrementare la qualità della digitalizzazione rispetto a un CD: questo, come abbiamo detto, contiene musica digitalizzata attraverso un campionamento fatto assegnando un valore numerico di 16 bit (65mila valori diversi) alla forma d’onda analogica, “affettandola” in 44mila e rotti fettine per ogni secondo di musica.
Ma ora, diventa possibile incrementare il numero delle “fettine”: invece di 44.1 Khz (44 mila fettine al secondo), diventa possibile il campionamento a 96 o 192 Khz (ogni secondo di musica viene affettato 96mila o 192mila volte), e poi è anche possibile far diventare più precisa la misurazione, usando 24 bit invece di 16 (più di sedici milioni di valori possibili per ogni singola “fettina” !!!) – è la musica ad alta definizione. Peccato, però, che a questo punto, come il DVD non ce la faceva a fare entrare colonne sonore multicanali in PCM 44.1Khz/16bit, anche il BluRay o l’HD-DVD diventano piccoli se ci si vuol mettere dentro più colonne sonore PCM a 7 canali magari a 192Khz/24 bit.
Ecco che l’asticella si alza, e diventano necessari nuovi e più efficaci algoritmi di compressione rispetto ai vecchi Dolby Digital e DTS:
Dolby Digital Plus
E’ un algoritmo lossy (con perdita) che in teoria permette fino a 13.1 canali con un bitrate di picco massimo di 6.1 Mbps. Nel formato BluRay è opzionale, e prevede fino a 7.1 canali con un bitrate massimo di 1.7 Mbps. La cosa interessante è che uno stream Dolby Digital+ (nello standard previsto dal BluRay) è fatto in modo strano: c’è un nocciolo in “normale” Dolby Digital AC-3, a 5.1 canali con bitrate da 640 kbps, con in più l’estensione “Plus”, che migliora la qualità dei canali posteriori e aggiunge 1 o 2 canali suppletivi, con un bitrate di 1 Mbps. Sui frontali e dal centrale, in pratica, esce comunque il “vecchio” AC-3.
Cosa fa la PS3 in questo caso ?
Bene, come abbiamo visto prima, se siamo in HDMI e abbiamo l’impostazione PCM, ci pensa la PS3: decodifica internamente lo stream DD+ e “spara” i 7 (se tali sono) canali in PCM sull’HDMI. Anche in questo caso, l’ampli è tutto contento perché si ritrova il lavoro già fatto e dichiara “Multichannel” o “PCM”. Questo è l'unico modo per sfruttare pienamente il formato (con la PS3)
Nel caso avessimo l’impostazione “bistream” nella PS3, invece, cominciano i problemi: nonostante sia conforme 1.3, la PS3 per ragioni progettuali non è capace di “sparare” il formato DD+ compresso verso l’ampli: quello che viene mandato invece è il solo nocciolo Dolby Digital base su 5 canali al massimo da 640kbps: l’ampli diligentemente riconoscerà lo stream e indicherà per l’appunto “Dolby Digital” e non qualche altra magica scritta come invece ci si potrebbe ahimè attendere.
Se invece usiamo la connessione ottica, con l’impostazione “bitstream” succede la stessa cosa: all’ampli arriva il solo nocciolo AC-3 tradizionale; mentre se avete impostato “PCM”, come già detto nei miei post precedenti, viene inviato un “vile” segnale stereo PCM ricavato dal missaggio dei 5 canali dello stream compresso AC-3
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segue: DTS-HD High Resolution Audio