ricordavo male io, pensavo ci fosse un resize automatico.
Spero vada bene, sono 800x600 e 600x800
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ricordavo male io, pensavo ci fosse un resize automatico.
Spero vada bene, sono 800x600 e 600x800
Hai proprio ben pochi autogol da tirare in ballo, se non la tua spocchia che non ti fa comprendere cosa gli altri ti stanno dicendo, ai quali contrapponi sempre e solo la litania che il vinile è sempre vincente.
Ti è stato chiesto più volte con che tipo di impianti hai effettuato i confronti e la tua risposta è che l'hardware non è importante, tanto i dischi neri suonano meglio, comunque.
Un bel modo di confrontarsi, i miei complimenti. Sarà forse l'entusiasmo del principiante appena fulminato sulla via analogica a farti avere tali incrollabili certezze? :D
25 anni di palco mi permettono ancora prestare attenzione alla musica. Soprattutto quando suono le mie Taylor e Gibson :)
mi scuso ma ancora non capisco, elimino tutto per non creare altri fastidi, intervieni pure se devi, me lo merito. Mi pareva di aver letto solo del numero massimo dei pixel consentito, non di un aspect ratio obbligatorio...non avrei perso tempo con i resize altrimenti.
Provvedo subito
il regolamento specifica che le dimensioni massime di una immagine devono essere di 800x600, questo vuol dire che una immagine potrà avere una larghezza massima di 800 pixel ed una altezza massima di 600.
Se inserisci una immagine larga solo 400 pixel, ma alta 700, non va bene, perchè la larghezza sarebbe idonea, ma è troppo alta.
Non credo sia così difficile da recepire.
IL tutto è motivato dal fatto di evitare per visualizzare l'immagine si debba perdere tempo a scrollare la pagina (pensiamo ai tablet e snartphone), oltre che per limitare il tempo di download.
avete considerato la questione operazionali/uscite a discreti? perché io da quando ho fatto modificare un lettore cd a discreti i miei cd suonano finalmente in modo molto meno aspro e artificiale.....
e poi dall'alto della mia ignoranza dico: se il master è vecchio e analogico meglio il vinile se è digitale e recente meglio il formato digitale.....no?
magari fosse così semplice :) purtroppo la realtà è mooolto più articolata e complessa e forse è anche questo parte del divertimento...
Per l'analogico il discorso è quasi scontato come pensi, anche se va sempre selezionata l'edizione migliore...
Inoltre potrei citarti moltissimi esempi di album realizzati in digitale che suonano meglio in vinile; alcuni clamorosi esempi per mia esperienza e con svariate conferme online degli esperti: alcuni album dei Radiohead (hail to the thief, Kid A, etc...), altri degli Sigur Ros, un Johnny Cash The Man Comes Around, il Clapton di cui sopra, Björk, Talk Talk, Parachutes dei Coldplay, Kings Of Convenience...solo per citarne alcuni che ho già acquistato e di cui posso confermare di persona quanto letto online in recensioni e confronti.
Il titolo della discussioni è fuorviante, anche se la sintesi è efficace.
Andrebbe inteso come "Ma allora è vero che alcune edizioni in vinile suonano meglio dei cd!!!!!!"
Perchè il "media" è di fatto capace di ospitare sia buone che cattive edizioni, idem per il cd. Quello che conta, prima di ogni personalismo, acquisto e modifica alla propria catena di elettroniche, è come è stato lavorato dall'uomo quel determinato album.
Soltanto dopo scattano le dinamiche del perfezionismo domestico, ma aprire il portafogli e svuotarlo, non può rendere un disco migliore di come è stato registrato, su questo bisogna essere sempre chiarissimi.
D'altronde si resterebbe così sempre e soltanto nel mondo del relativismo, dove ognuno ha impianti diversi e giudizi diversi. Mentre un giudizio sulla qualità di un'edizione rispetto ad un'altra può darlo chiunque, basta una spesa minima per questo.
Stabilita l'edizione migliore dell'album che si vuole ascoltare si può procedere alla corsa al perfezionamento infinito domestico :D
La questione degli operazionali è però determinante.....è il vero collo di bottiglia del cd....con le uscite a discreti cambia tutto.....questo secondo la mia esperienza personale....
Sono tanti i fattori da considerare per "migliorare" il suono di un CD.
Ma se il punto di partenza è sbagliato perchè l'edizione è stata lavorata male è inutile tentare il miracolo con le proprie forze.
Guarda un video a caso ad esempio, dove è molto chiaro uno dei tanti problemi che possono rovinare il CD, forse uno dei più famosi (ma non l'unico!), "loudness war", problema culturale e non del supporto sia chiaro, ma che incide pesantemente sui risultati di ascolto e rovina gran parte dell'offerta digitale attuale:
http://goo.gl/tvHdX
ecco, visto il video? Ha davvero senso scegliere un disco fatto così male e poi spendere 30mila euro per cercare di "recuperarlo"?
Ci sono tanti ma tanti ma tanti ma proprio tanti CD registrati divinamente bene di recente: anzi, sono proprio quelli che riservano sorprese tanto piacevoli da lasciare letteralmente basiti.
Poi, esistono le edizioni di qualche tempo fa che, magari, uno ha in casa da decenni e, con un sistema avanzato, riesce a godersele in pieno, meglio di come se le godeva con i lettori di qualche tempo fa perché, nonostante quanto si possa pensare e nonostante quelle che possano sembrare le leggi di mercato, la tecnica si è evoluta e continua ad evolversi.
Basta un minimo d'elasticità mentale per rendersi conto del fatto che non tutte le novità ed i cambiamenti vengono per nuocere.
Ciao, Enzo
La loudness war è nata per ottimizzare, tramite una compressione, i segnali di certe registrazioni alle trasmissioni radiofoniche e agli ascolti in cuffia degli adolescenti. Non può certo essere applicata alla totale produzione digitale.
A sua volta, il 100% della produzione analogica in vinile subisce un processo di compressione dovuta all'equalizzazione RIIA, necessaria per ovviare con un artificio ai limiti fisici del supporto. Con buona pace della "purezza del suono".
A questo aggiungiamo una miriade di altre variabili: corretto settaggio del braccio e del fonorivelatore (condizione al massimo approssimabile), condizioni atmosferiche, inevitabile e irrimediabile deterioramento del supporto a partire dal primo ascolto (cosa con la quale ti sei scontrato al primo approccio col tuo Pro-Ject).
Pensi davvero che la stessa identica registrazione (e missaggio) possa passare più indenne da tali forche caudine rispetto ad una corretta digitalizzazione, magari a 24/96, ovviamente senza compressione da loudness war...
Ci sono certamente degli album in vinile che potranno anche suonare meglio dei corrispondenti digitali ma non è una condizione estendibile a tutta la produzione indiscriminatamente.
Poi se si parla di gusto personale, se si predilige un ascolto meno dettagliato al limite più eufonico, magari più rilassante, allora il discorso è diverso e i confronti, seri, non hanno ragione di esistere.
Buona Pasqua
un po' vago, così vuol dire tutto e niente...ma non dubito che moltissimi CD saranno stati ben realizzati, da quel che leggo online e le prove fatte in casa al momento ho ancora difficoltà a individuare CD vincenti sul vinile nel genere che ascolto e compro...ma continuerò a cercare... al momento di CD ne ho accumulati più di 1000 e purtroppo credo proprio che tra qualche anno avranno un valore prossimo allo zero e un'utilità residuale (la musica liquida oltre a rimpiazzarli li supererà di certo in qualità).
Mentre del vinile tutto si può dire tranne che sia a rischio obsolescenza...è un oggetto reale, grande e piacevole da possedere, che ha già dimostrato di resistere a generazioni ed ere tecnologiche diverse. Se dovessi immagine di lasciare qualcosa ai miei figli di certo non sarebbe la mia raccolta di cd o di musica liquida, ma sicuramente la bellissima selezione di vinili che ho iniziato da qualche tempo.
Detto ciò sono sempre più scettico verso la produzione digitale, più studio e capisco più mi rendo conto di come la qualità media sia precipitata nel baratro e tantissime edizioni siano operazioni davvero vicine alla truffa (remastered, una parola che un tempo amavo e auspicavo, oggi la evito come la peste nera!).
La cosa che più mi spaventa è che il target per cui è realizzata la musica digitale è distante anni luce dall'appassionato di alta fedeltà, non siamo noi i clienti di quei mixaggi e non saranno i nostri, i vostri impianti a farli suonare bene...un collasso culturale così evidente non può guidare verso scenari di qualità e onestà realizzativa...
il mio obiettivo è cercare dischi che suonino bene, su qualsiasi supporto...non vi nego che la delusione per alcune scoperte dietro i tanti e costosi sacd mi ha davvero lasciato l'amaro in bocca.
Viva la riscoperta della buona musica
La maggior parte della musica jazz e classica si trova senza sforzo su CD e su files realizzati ottimamente.
Senza disturbare l'alta definizione, già con i files a 44.1/16 (se convertiti bene) le orecchie ringraziano.
Ciao, Enzo
mi aggiungo in quanto vengo da un'esperienza simile a quella di mariettiello.
Ceme lui ho scoperto il vinile tardi e quasi obbligato avendo ricevuto una collezione di LP di famiglia e mi sono dunque attrezzato per l'ascolto.
Anche il mio set-up analogico comprato usato e' superiore come qualita' globale al mio set up-digitale ma qui mi devo fermare. Essendo due sistemi diversi e lavorando su softwear diversi non penso sia possibile un paragone sulla qualita' intrinseche di un supporto rispetto all'altro.
Ma anche tra supporti diveri della stessa edizione in quanto come si puo' valutare se i sistemi di lettura sono equivalenti a livello di qualita' assoluta di riproduzione?
Accontentiamoci di non avere limiti di supporto e la massima liberta' di scelta potendo attingere a tutti i supporti oggi diffusi.
Concordo in pieno su.....
Viva la buona musica!
Ciao
Io ho dismesso il giradischi quando mi sono accorto di non riuscire più a sopportare di dover periodicamente registrare il mio braccio unipivot (Mayware mkIV) e i rumori assortiti che crescevano come la gramigna ad ogni ascolto.
Allo stesso momento mi sono reso conto che con la liquida ad alta definizione, suonata con impianto ben studiato, potevo avere almeno la stessa qualità, molto spesso meglio, senza tutti i problemi dell'analogico. Non avrò i padelloni neri da maneggiare e le copertinone da leggere come quando ero ragazzino, lo ammetto quello è un peccato. Ma non soffro di questo tipo di feticismo, il mio fine è ascoltare la musica al meglio.
Ho venduto il Gyrodec, non propriamente un ferraccio, e ho tenuto solo il Thorens che giace in un armadio.