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Originariamente scritto da
giuppo77
Mi spiace, ma non funziona così. Chi ha una tesi ha l'onere della dimostrazione.
Se non ci sono basi teoriche note per giustificare l'esistenza di un certo fenomeno, chi ne afferma l'esistenza deve dimostrarlo. Non vale il contrario; non devo io dimostrare che quel fenomeno non esiste. Mi spiace, ma è semplicemente una fallacia logica.
Ma appunto. Deve farlo chi vuole mostrare il vantaggio del biwiring.
A me non importa più di tanto di andare a ravanare a cosa accade a -70dB (dai test di QAcoustic) tanto nessun udito umano arriva a sentire fin li giù mentre la musica va 75-90dB di spl medio.
Stiamo parlando di un qualcosa che non va oltre i 20dB, praticamente inudibile quella IMD, mentre il segnale principale è 70dB più forte.
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Dopo aver letto molto attentamente tutti gli interventi, volendo fare un po' di riassunto e chiarezza per me e credo per altri profani, ció che viene fuori e':
1. Il biwiring, inteso come doppio collegamento (cavo) dello stesso amplificatore e' piú una fede che una scienza
2. I vantagi della biamplificazione (intesa come amplificatori separati) invece, sono reali ma hanno senso su impianti costosi e raffinati
3. Alla fine un buon cavo (con costi terrestri) basta e avanza per permettere a tutti i sistemi di esprimere la loro natura e potenza. Se poi per migliorare un'ulteriore 6-7% uno ha voglia di spendere la meta' del costo dell'impianto in cavi migliori, libero di farlo, cosi auta anche l'economia
4. ogni tanto bisogna tornare con i piedi per terra ed ascoltare piu' la musica che l'impianto e magari si trova un po' di pace per i sensi e sopratutto per le orecchie :)
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Citazione:
Originariamente scritto da
Yamaha79
Dopo aver letto molto attentamente tutti gli interventi, volendo fare un po' di riassunto e chiarezza per me e credo per altri profani, ció che viene fuori e':
1. Il biwiring, inteso come doppio collegamento (cavo) dello stesso amplificatore e' piú una fede che una scienza
2. I vantagi della biamplificazione (intesa come amplificatori separati) i..........[CUT]
1 ok
2 ok ma hai dimenticato “impegnativi da pilotare”
3 ok ma il miglioramento, passando a cavi di alta qualità e con una migliore sinergia, può essere nella migliore delle ipotesi (esagerando) dello 0,6/0,7%, non 6/7%.
4 è vero, ma nemmeno quella deve diventare una malattia. Io, ad esempio, ho accumulato più o meno 2000 titoli tra cd, vinili e film, e alcuni non ricordo nemmeno di averli, senza contare lo spazio che occupano (non mi si venga a dire che basta passare alla liquida, almeno, non al posto dei vinili, non è la stessa cosa).
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Citazione:
Originariamente scritto da
fedezappa
... ho accumulato più o meno 2000 titoli tra cd, vinili e film...(non mi si venga a dire che basta passare alla liquida, almeno, non al posto dei vinili...
Questo ci porterebbe lontano, a parlare del sistema di distribuzione, l' mp3 non ha sostituito il vinile ma le audio cassette, mentre lo streaming consente a chi non abbia potuto o voluto negli anni immobilizzare decine di migliaia di euro (direi almeno 20.000 per 2.000 pezzi) in materiale audio e video di poter scegliere giorno per giorno cosa ascoltare (o guardare) senza mettersi in casa un oggetto che magari finirà a prendere polvere sugli scaffali per i successivi 30 anni.
D'altro canto chi di noi non abbia mai "ascoltato l'impianto" piuttosto che la musica scagli la prima pietra.
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Non tutti i dischi sono disponibili in streaming... ed un appassionato oltre che per collezionismo cerca sempre il supporto che meglio sappia rappresentare le qualità dell’artista. Chiaramente nello streaming sarebbe opportuno parlare di File non compromessi quindi gli Mp3 andrebbero bene per un ascolto veloce o in auto
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Il tema è ascoltare la musica e non l'impianto. Anche per questo spendere migliaia di euro per l'impianto e poi risparmiare sulla musica è una sciocchezza. Ma non ridurrei l'invito ad un maggiore ascolto a quello di una maggiore accumulazione di supporti.
In una precedente diatriba sul costo dei cavi decisi di posizionarmi sullo stabilire in pochi punti percentuali (2-3%) la somma da investire in cavi rispetto al budget dell' impianto.
Volendo razionalizzare tutto potremmo dire che è prevedibile che il budget per i supporti musicali sia almeno pari a quello per l'impianto (esempio: 3.000 euro di impianto = 3.000 euro di CD). Il che comunque continuerebbe a privilegiare l' impianto nella spesa perché dell' hardware si fa una rotazione mentre i dischi si accumulano.
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Citazione:
Originariamente scritto da
pace830sky
Ma non ridurrei l'invito ad un maggiore ascolto a quello di una maggiore accumulazione di supporti ...[CUT]
Pienamente d'accordo su questo. Ho fatto prima l'abbonamento su Netflix e poi ho cambiato tv.
D'altra parte, ormai ascolto quasi esclusivamente musica liquida e devo dire che spesso la qualità è più che buona. Da anni nn ho più il tempo e la comodità di infilare il cd, mettermi seduto, scegliere il pezzo e godermi l'instante. Mi arrendo con un "nessuno è perfetto" :)
Infine, sul mio 4°punto: mi rendo conto che questo forum è fatto per gli audiofili, nn per gli appassionati di musica. Intendevo solo che bisogna goderselo l'impianto e la musica che rimane l'unico scopo di tutti gli impianti, nn invece fissarsi al suono che si vuole raggiungere fine a se stesso.
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Ho letto molto attentamente e capisco che possano essere questioni spinose e di non facile risoluzione, mi è anche abbastanza piaciuta la sintesi in 4 punti e le vostre integrazioni. Devo però aggiungere che le ramificazioni non sono banali, perché non è sempre detto che ci siano in ballo costi esorbitanti, io ad esempio ho preso streamer ed ampli Cambridge audio, CXNV2 E CXA81 ed ho delle klipsch rf82, inutile dire che la qualità in monowiring è già soddisfacente, ma da buon ex smanettone non posso precludermi la possibilità di verificare - almeno secondo me - se biwiring o biamping possano migliorare ancora la qualità. Lo dico perché la differenza di costo non è esorbitante, ho infatti acquistato del cavo 4 mm2 di buona qualità ed ho già fatto i collegamenti per testare il biamping, il punto è che di cavi e connettori mi sarà venuto circa 30 euro di differenza, ma cosa più importante è che non mi serve un secondo ampli, ma userei i due canali dell’ampli che possono essere attivati in contemporanea. Ho scritto a tal proposito direttamente a Cambridge Audio per chiedere della fattibilità, sono in attesa perché il customer care ha rimandato la questione al suo dipartimento di ingegneria.
Il mio punto in sintesi è che tentar non nuoce e, visto che comprendo la questione sottile della “psicoacustica” lo ascolterò io e poi lo farò ascoltare ad amici e parenti (alla ceca) nella varie configurazioni, così dovrei poter escludere - con un buon margine - la mia soggettività da “entusiasta “. Che ne pensate?
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Cambridge Audio è stata sempre a favore del Biwiring...in questo articolo di Suono Trovi le risposte alle tue domande, circa la fattibilità del collegamento...buona lettura
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@77batman77, non capisco cosa intendi per biamping con il tuo ampli stereo...
Intendi aggiungendo un finale?
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Originariamente scritto da
fedezappa
@77batman77, non capisco cosa intendi per biamping con il tuo ampli stereo...
Intendi aggiungendo un finale?
Ciao,
intendo questo:
https://www.soundandvision.com/conte...g-vs-bi-amping
con l'unica differenza che utilizzerei in contemporanea i due canali dell'ampli, utilizzando i solo cxa81
https://rms-store.eu/en/cambridge-au...o-80w-with-dac
fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie,
Alberto
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Il CXA81 ha appunto 2 (due) canali per parlare di bi-ampling ce ne vogliono 4 (quattro).
In uscita il CXa81 ha "due set di casse" per usare a piacere le une o le altre per apprezzare timbriche diverse con tipi di musica diversa, se metti il selettore dell' uscita su "a+b" (invece che su "a" o "b") le casse collegate a ciascun canale sono messe in parallelo tra loro.
In buona sostanza avresti al massimo un bi-wiring.
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Originariamente scritto da
77batman77
Penso che, essendo un biwiring, non cambi nulla rispetto a un cavo singolo sdoppiato lato casse (single biwiring), come ho già espresso nel 3d, in base alle evidenze emerse.
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Originariamente scritto da
pace830sky
Il CXA81 ha appunto 2 (due) canali per parlare di bi-ampling ce ne vogliono 4 (quattro).
In uscita il CXa81 ha "due set di casse" per usare a piacere le une o le altre per apprezzare timbriche diverse con tipi di musica diversa, se metti il selettore dell' uscita su "a+b" (invece che su "a" o "b") le casse c..........[CUT]
Ciao, non ti seguo, il biamping è:
https://www.ricable.com/wp-content/u...0398254273.jpg
quindi se io utilizzassi i due canali attivandoli contemporaneamente sarebbe una specie di bi amping e certamente non bi-wiring che è questo:
https://www.ricable.com/wp-content/u...0398291377.jpg
cosa mi sto perdendo? grazie mille
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Ehm... mi imbarazza sottolineare che non è il numero di morsetti presenti sull' amplificatore a fare la differenza ma a cosa sono collegati quei morsetti all' interno dell' apparecchio.
Dentro al rotel quelle due doppie coppie i morsetti marcate "A" (morsetti superiori) e "B" (morsetti inferiori) sono collegate al selettore speakers (indicato con "6" a pagina 3 del manuale), che, detto per inciso, sembra anche mancare della scelta "A+B", facendo intendere (ma questo puoi verificarlo direttamente) che funzionamo solo le casse connesse ai morsetti "A" o quelle connesse ai morsetti "B" in alternativa, mai tutte insieme.
Va da sé che se fosse ammessa la combinazione "A+B" il selettore non farebbe altro che collegare ciascun morsetto "A" all' omologo morsetto "B" con un collegamento diretto sostanzialmente equivalente a quello che si farebbe con uno spezzone di cavetto tra i due morsetti realizzando così un circuito elettricamente del tutto uguale a quello che hai postato come secondo esempio.