mi riferivo soprattutto all'inciso riguardante la scienza
potresti dirmi chi è il sommo drammaturgo?
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mi riferivo soprattutto all'inciso riguardante la scienza
potresti dirmi chi è il sommo drammaturgo?
"Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni."William Shakespeare.
Voglio dire che a priori ogni percezione ha il suo peso.Quale sia il peso giusto può dirlo però solo il tempo e la pratica.Quando al mattino ci svegliamo da un sogno,ci serve un tempo minimo,ma non infinitesimo, per realizzare che si trattava di un sogno.Qui c'è il passaggio da "occhi chiusi" ad "occhi aperti" che ci aiuta,ma questo non è essenziale.
Nella valutazione di un atto percettivo in genere non si ha un tale passaggio(gli "occhi" sono sempre aperti),e i tempi di valutazione non sono dati a priori,e potrebbero essere tutt'altro che brevi.
Solo nella valutazione di una misura scientifica ci possiamo realmente prendere tutto il tempo che vogliamo.E non è detto che il peso della misura sia immediatamente allo stesso modo da tutti "percepito",e che non possa variare la sua "percezione" nel tempo.
Infine i meccanismi che agiscono nella scienza non sono molto diversi da quelli a cui sottostanno i sensi,la sostanza non cambia.Anche se i diversi tempi coinvolti ci fanno percepire le cose come cose sostanzialmente diverse.
Se ad esempio per una valutazione qualitativa dei cavi o aggeggi simili,abbiamo la speranza di poter costruire un orecchio elettronico,stiamo comunque sottintendendo che la scienza sia un "senso".
Una volta la ricerca naturale si limitava necessariamente ai sensi classici.Oggi si è arricchita di un nuovo "senso".Non rinunciamo a questa ricchezza con sterili partigianerie.
Ciao,Sebastiano.
Shakespeare.Citazione:
Originariamente scritto da giulianb
Iano, tieni conto che molti dei temi che affronti sono stati toccati qua e là nella storia della filosofia.
Da Epicuro, a Hume (i limiti della razionalità umana e il concetto di causalità inteso esclusivamente come "abitudine"), a Kant (il concetto di "Giudizio sintetico a priori" e l'appercezione trascendentale); per arrivare all'epistemologia del '900 - non a caso successiva al principio di indeterminazione di Heisenberg in fisica -, dove Popper e Simon finiscono per affermare come la scienza possa solo dire ciò che non è, non ciò che è....
Vedi come un cavo può portare lontano....
Scusate l'OT
bellissimo questo intervento!:)
Non l'avrei in effetti mai detto,partendo da un "filo" così leggero nella considerazione generale, e da un pesante 3 in filosofia alla maturità.Citazione:
Originariamente scritto da tranfa
L'unica cosa sbagliata che hai fatto è nell'incoraggiarmi così ad ulteriori polpettoni.
Diciamo che te la sei cercata.
Ma cercherò di essere breve,ponendo una semplice domanda.
Di che sostanza è fatto lo spazio-tempo di Einestein?
1Della geometria dello spazio-tempo inventata da, credo Rienman,in modo indipendente e senza la pretesa di star descrivendo alcunchè di reale?
2.Della sostanza della immaginazione di Einstein ,che trovandosi nell'esigenza di doverlo descrivere,non credeva ai suoi occhi quando ha trovato la sua descrizione già bella e pronta.?
3.Della sostanza degli esperimenti scientifici che a tuttoggi non ne smentisco l'esistenza?
Si tratta di tre elementi "sostanzialmente indipendenti" che sono giunti a mirabile unione.Vogliamo dire esoterica unione?No.ma allora che stiamo aspettando ad usare tutto ciò per una revisione che arricchisca il metodo di Galileo?
E i miei cavi che c'entrano...ma qui lo spirito mi abbandona e spaventato volgo lo sguardo a Virgilio.E' un inferno ragazzi.
Ciao,Sebastiano.
Forse, stiamo aspettando un'Inquisizione da odiare a sufficienza, così che il cambio di metodo sia sostenuto da una quantità bastevole di energia.Citazione:
Originariamente scritto da iano
Ma, boutade a parte, la verità è che non ti so rispondere....
Dunque è l'evidenza di un bel rogo che rischiari a tutti la situazione quello che manca.Citazione:
Originariamente scritto da tranfa
Allora non contate su di mè come volontario.Magari mi vedete già legato ad un palo coi miei cavi.Scordatevelo.
Io abiuro a prescindere.:D
Ciao,Sebastiano
@ TUTTI
Ricordo che questo è un Forum tecnico, per argomenti tecnici, per le amene chiacchierate e disquisizioni filosofiche che poco o nulla hanno a che fare con quanto sopra esiste la Sezione Altri Argomenti.
Cerchiamo di non snaturare del tutto la discussione che, da un po' di tempo mi sembra vada avanti solo con lunghi messaggi privi di contenuti non solo pratici ma anche teorici.
Ad esempio, sarebbe interessante se qualcuno dicesse, anche a grandi linee, come ha realizzato un cavo e quali risultati ha ottenuto e perchè lo ha realizzato in quel particolare modo, perchè ha scartato altre tipologie, quali effetti ha sul suono un certo metodo di realizzazione piuttosto di un altro, magari dando anche una spiegazione del perchè, secondo lui, si sia avuto un certo comportamento.
Grazie.
Ciao
@per Nordata.
Vorrai perdonarmi Nordata se nel risponderti mi sono autocitato,perchè questo,per quello che posso dirti,mi consente una risposta breve.Citazione:
Originariamente scritto da iano
Io ho preso il punto 1. e quindi sono passato direttamente al 3.
So bene il paragone che il paragone è indegno,ma non è trovati di meglio.
Il risultato sono i miei cavi,di cui però non posso dire altro.
Il metodo può comunque essere applicato in qualunque campo di indagine.
Per il resto io non sò perchè i miei cavi funzionino,allo stesso modo che nè io,nè Einstein,sappiamo perchè lo spazio-tempo sia fatto proprio in quel modo lì.
Detto ciò rientro nei ranghi.Promesso.
Ciao,Sebastiano.
potrebbe sembrare OT ma nn lo è,
qualcuno ha idea di che differenza di valore ci sia, espressa in dB o altro, tra il livello di segnale che genera la sensazione di riverbero del luogo di registrazione ed il segnale musicale propriamente detto?
Cerco di spiegarmi meglio, tra i livelli di segnale che sono direttamente responsabili del suono degli strumenti (e della stereofonia tipicamente) ed i segnali che danno la sensazione del luogo (chiesa, hall, ecc.) dove il suono viene prodotto, dando la tridimensionalità e l'ambienza.
Chiaramente mi riferisco ad un impianto puramente stereofonico senza artifici elettronici.
Nn mi si risponda di tempi, ritardi, ecc. nn è questo l'argomento della domanda.
Io butto lì un numero, secondo voi una differenza di 65-75dB è ragionevole?
Se intendi in un ascolto dal vivo..dipende dall'ambiente dove si svolge l'evento..(assorbente, oppure più o meno riverberante)..Nel caso di una registrazione, dipende ancora dal fattore ambiente dove è stato registrato l'evento, e da quanti "effetti" sono poi stati aggiunti in sede di registrazione/mixaggio: ci devi aggiungere poi il riverbero del TUO ambiente: penso che un dato fisso non esista!!
nn facciamoci del male:)
intendevo molto approssimativamente in una riproduzione domestica.
Il mio impianto quando ascolto musica a casa mia.
Ritengo che con ragionevole approssimazione la differenza di livelli dovrebbe essere relativamente indipendente dal volume di ascolto, se aumento il volume di emissione dovrebbe proporzionalmente aumentare tutto.
@nordata
in effetti le divagazioni filosofiche postate non sono poi cosi' ot, le discussioni sui cavi appassionano e si protraggono per pagine e pagine proprio perche' sono argomenti dove conta molto di piu' il fattore psico/emotivo che quello tecnico e forse il ragioni di tanti risultati possono essere ricrcate chiedendo un aiutino anche alla filosofia.
Ad ogni modo io ho realizzato tutta la mia cavetteria usando argento 4n di varie sezioni, tubi di teflon, nastro di teflon da idraulici, calza di rame fittissima, connettori eichmann silver bullet nel caso di quelli di segnale, plug furutech (quelle medie) per i cavi d'alimentazione e lasciando spellati quelli di potenza. La geometria impiegata e' molto semplice, ho intrecciato i conduttori a coppie. Le interferenze sono nulle ed il rumore di fondo inesistente (e con casse da 107db e' una bella impresa. Il risultato e' per me ottimo, rispetto al cat5 che avevo prima tutto e' migliorato, adesso posso dire basta agli esperimenti (ne ho fatti non molti a dir la verita').
Il suono riverberato può essere persino più forte del suono diretto. Prova ad esempio a orientare la cassa verso un muro e poniti in linea con la riflessione ma diversi gradi fuori l'asse degli altoparlanti.
Fortunatamente noi questa cosa non la percepiamo per via dell'effetto Haas o effetto di precedenza.
Poi il suono riverberato si riduce fino a sparire. Per cui non esiste un valore in dB che possa esprimere il campo riverberato. Normalmente per valutare l'entità del campo riverberato si misura il tempo necessario perché il suono riflesso "sparisca", ossia raggiunga una certa soglia limite rispetto al suono diretto, tipicamente -60 dB.
Io trovo sorprendente il fatto che ponendosi dietro alle casse,senza addossarle al muro,si riesca a godere ancora di un buon suono,senza perdere una enormità in db.Citazione:
Originariamente scritto da antani
Ma ho letto che quasi il 50% di quello che le casse emettono,proviene dalle pareti delle casse.
Ciao,Sebastiano.