Troglos, ma parli di quello a sospensione in liquido col fusto rosso che l'Ing Russo ha a casa sua?
Quello con il fonorivelatore sladato al braccio tubolare?
Mamma mia, ci vuole una stanza solo per quello!!
Saluti
Luca
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Troglos, ma parli di quello a sospensione in liquido col fusto rosso che l'Ing Russo ha a casa sua?
Quello con il fonorivelatore sladato al braccio tubolare?
Mamma mia, ci vuole una stanza solo per quello!!
Saluti
Luca
Ebbene si proprio quelloCitazione:
LucaV ha scritto:
Troglos, ma parli di quello a sospensione in liquido col fusto rosso che l'Ing Russo ha a casa sua?
Quello con il fonorivelatore sladato al braccio tubolare?
Mamma mia, ci vuole una stanza solo per quello!!
Saluti
Luca
ciao troglos
E in effetti non ti sei fermato, adesso facci un bel resoconto, ma non prima di averlo assemblato con cura :DCitazione:
ivan ha scritto:
Be diciamo che non sono ancora così avanti nell'idea dell'acquisto cmq quando parto in genere non mi fermo.
Ciao
Antonio
Della famosa serie: "andiamoci piano con le citazioni di frammenti di frasi estrapolate dal contesto".Citazione:
Microfast ha scritto:
Circa il suono dei giradischi dico a Mirko : hai mai letto l'articolo su AR( non cosi' vecchio ) di Marco Benedetti ( amante convinto del suono analogico ) in cui afferma che il giradischi ( inteso come piatto ) "non suona " ?
Mi fa un po' ridere commentare un messaggio di quasi 2 mesi fa - d'altro canto sono troppo pigro per seguire avforum con regolarita' :) - ma non ce la faccio proprio ad astenermi, visto che per l'appunto andavo ad affermare l'esatto contrario di quanto mi viene attribuito; cosa che del resto neanche dovrebbe stupire troppo, visto che, guardacaso, l'articolo in questione si intitolava "il suono del giradischi" (...) :rolleyes:
Per la cronaca, la frase completa e' la seguente:
Saluti :)Citazione:
Tempo fa' mi sono beccato una quantita' di critiche quanto meno esagerata per aver scritto che <il giradischi non "suona", al massimo - si fa per dire, sarebbe meglio non lo facesse ma di solito lo fa - "risuona".>
Pur ammettendo tranquillamente che la frase era volutamente provocatoria, non ho cambiato idea nella sostanza: il giradischi preso di per se non e' sul percorso del segnale, non e' come la testina, l'amplificatore e i diffusori; e' semplicemente - anche qui: si fa per dire, che la faccenda e' tutt'altro che semplice - una meccanica incaricata di far girare il disco e permettere alla testina di leggere le informazioni incise nei solchi nella maniera piu' corretta possibile. Se vogliamo essere provocatori fino in fondo possiamo catalogare il giradischi come accessorio della testina.
Tuttavia, se dalla filosofia da strapazzo passiamo a un approccio un po' piu' terra-terra, bisogna ammettere che l'inevitabile imperfezione della meccanica - all'atto pratico, ovvero all'ascolto - introduce alterazioni del segnale musicale paragonabili a quelle introdotte dalla catena di amplificazione.
Marco Benedetti
Citazione:
Otello ha scritto:
Della famosa serie: "andiamoci piano con le citazioni di frammenti di frasi estrapolate dal contesto".
Saluti :)
Marco Benedetti
Visto che hai partecipato ti pongo un quesito:
ho notato che per alcuni dischi la versione CD ha più fruscio della rispettiva versione in vinile.
Sembra una contraddizione! Personalmente ritengo che per alcuni dischi l'edizione della versione in vinile sia stata più curata.
Esempio:
jazz at the pawnshop
e due OJC
Oscar Ray Peterson JAM
Milt Jackson and Ray Brown JAM
ne ho anche altri ma non spostano il concetto...
Non ritieni che quando si parla di confronti diretti fra vinile e digitale e soprattutto quando quest'ultimo ne esce sconfitto sia anche a causa della peggiore edizione ??
Ciao.
;) ;) ;)
Ma e' una domanda seria??? :confused:Citazione:
ivan ha scritto:
Visto che hai partecipato ti pongo un quesito:
[...]
Non ritieni che quando si parla di confronti diretti fra vinile e digitale e soprattutto quando quest'ultimo ne esce sconfitto sia anche a causa della peggiore edizione ??
Vabbe', ci provo.
Risposta breve:
SI
Oppure, se la domanda sottintende qualcosa tipo: "non e' vero che il digitale va peggio, e' solo colpa delle edizioni":
NO
Risposta lunga e articolata:
- A voler essere pignoli, non esistono COPIE dello stesso vinile esattamente uguali, anche a prescindere dalle condizioni di (ab)uso e conservazione: vengono stampate meccanicamente da una matrice che dura per qualche centinaio di copie, dopo di che si butta la matrice e se ne produce un'altra, ovviamente le prime copie stampate sono migliori delle ultime.
- Stavolta senza bisogno di essere pignoli, non esistono matrici esattamente uguali; ogni matrice viene prodotta con un procedimento che assomiglia, invertito, a quello della riproduzione di un disco: ovvero il nastro del master viene riprodotto da un'impianto che al posto dei diffusori ha lo stilo incisore.
Ribadisco che e' un'operazione manuale, in cui il tecnico incaricato ci mette molto del suo, deve fare dei compromessi fra la dinamica (compressione) e la durata della facciata, equalizzare, ecc.
Ci sono anche dei casi clamorosi, probabilmente il piu' famoso e' quello della prima stampa (matrici FR3/FR1) dell'Uccello di Fuoco della Mercury, (per inciso, da molti me compreso considerato la migliore registrazione di tutti i tempi, era il 1960...) che ha una dinamica piu' ampia rispetto a TUTTE le ristampe a 33 giri, non parliamo del riversamento su CD, (altro discorso per la straordinaria ristampa su 45 giri); non a caso la prima stampa era quasi indigeribile per la stragrande maggioranza dei giradischi e Wilma Kozart-Fine (la responsabile di tutte le grandi registrazioni Mercury, sempre sia lodata) fu costretta a piu' miti consigli per le ristampe.
- Come se non bastasse, sono molto importanti le attrezzature utilizzate, non a caso il periodo piu' nero del vinile coincide con la sostituzione delle amplificazioni a valvole con quelle a transistor negli studi di incisione. (Ho scritto incisione e non registrazione: mi riferisco proprio agli amplificatori incaricati di inviare il segnale allo stilo incisore.)
- I nastri master invecchiano e si deteriorano, pur senza volerla mettere giu' dura come nelle prime cartelle stampa della Sony dedicate al DSD (in cui si sottolineava l'urgenza di riversare al piu' presto i master analogici, spesso in condizioni da poter "reggere" un solo passaggio sulle testine dei registratori prima di deteriorarsi definitivamente), e' una pia illusione pensare che un riversamento fatto oggi da un master inciso 30 anni fa possa essere uguale a un riversamento di 30 anni fa.
A proposito di fruscio, ho per esempio notato che recenti ristampe di dischi di Chet Baker degli anni '60 hanno molto piu' fruscio delle stampe d'epoca, indovina un po' perche'. ;)
- Figuriamoci se il confronto lo facciamo fra vinile e CD... :p
Passiamo al CD:
- Se partiamo da una registrazione digitale (non credo sia il caso delle registrazioni a cui fai riferimento), per la versione in vinile e' comunque valido quanto sopra.
- Se partiamo da una registrazione analogica, abbiamo in piu' il processo di conversione A/D per la versione CD.
- Il processo di conversione A/D e' concettualmente paragonabile a quello precedentermente descritto di preparazione della matrice, con la differenza che poi si potranno stampare un numero illimitato di copie identiche; insomma, ogni remastering e' un caso a se; tipicamente le edizioni piu' recenti sono MOLTO migliori di quelle dei primi anni '80; e' una questione di progresso dei convertitori A/D, ma non solo, direi che e' anche una questione culturale (dei tecnici incaricati del riversamento); per esempio all'inizio si e' abusato in maniera invereconda con i riduttori di rumore e c'e' voluto un bel po' perche' capissero che oltre al fruscio buttavano via anche una parte del segnale musicale, guarda caso quella che aiuta a ricostruire le sensazioni di ambienza.
Devo proprio continuare? :rolleyes:
Conosco un solo caso in cui l'edizione in CD sia decisamente superiore a quella in vinile (escludendo, e' ovvio, le temibili ristampe economiche su vinile cosi' sottile da essere quasi trasparente) ed e' la tetralogia di Wagner diretta da Karl Bohm per la Philips, ma e' un caso che assomiglia maledettamente a quello delle ristampe economiche: detta edizione infatti nacque su 16 LP invece dei 19 delle edizioni concorrenti dirette da Karajan e Solti (parliamo di quasi 16 ore di musica) e per far entrare una media di quasi 30 minuti a facciata i tecnici furono costretti a pesanti compromessi con la dinamica e il livello di registrazione. Parliamo di un caso che fece gridare al miracolo quando usci la versione in CD, che eravamo tutti convinti che la Tetralogia di Bohm fosse una cattiva registrazione, quando invece si trattava solo di una pessima stampa.
Detto questo, il massimo che realisticamente si possa fare per un confronto equo fra CD e vinile e' utilizzare (ri)stampe curate dallo stesso tecnico per le due tecnologie; da parte mia utilizzo vinili e CD della ahime' defunta Mobile Fidelity (Original Master Recording) ma ho da tempo rinunciato a neanche tentare di convincere qualcuno: l'ultima volta che ci ho provato avevo attirato nel mio salotto l'allora direttore di Audio Review e gli feci ascoltare le due edizioni OMR di The Dark Side of the Moon. A fronte della schiacciante superiorita' del vinile (N.B.: e non avevo certo il setup analogico di adesso: sua Maesta' l'EMT 930, l'Audio Research Reference Phono, per non parlare delle testine... Si trattava comunque di un ottimo impianto composto da un Garrard 301 del 1957 (!) con braccio SME 3012 e testina Denon DL-304, phono a valvole artigianale).
Dicevo: a fronte della schiacciante superiorita' del vinile, il buon Paolone replico' che evidentemente avevano fatto una scempio con la conversione A/D... (N.B.: E' unanimamente considerata la migliore edizione in CD di TDSOTM... :p)
Appunto, dico io: per quanto possa essere fatta a regola d'arte, la conversione A/D e' un passaggio in piu' che da all'analogico un vantaggio non piu' recuperabile. (Oltre una certa soglia di qualita', per setup analogico e digitale di qualita' paragonabile e presupponendo una messa a punto impeccabile del setup analogico.)
Ciao
Marco
Lieto di aver sentito anche la tua dettagliatissima esperienza e opignone. Io non saprei come fai tu esprimere i giudizi, per altro molto tecnici sull'eccellenza del giradischi, ma so per certo che è meglio del cd a parità di spesa, e salendo di prezzo sempre di più.
Be si hai ragione dovevo trascrivere tutta la frase, mi scuso per questo, pero' in fin dei conti ( se ho capito bene ) poi ribadisci che se il giradischi fosse perfetto non dovrebbe influenzare la resa finale, ed io, era a questo che miravo.Citazione:
Otello ha scritto:
Della famosa serie: "andiamoci piano con le citazioni di frammenti di frasi estrapolate dal contesto".
Mi fa un po' ridere commentare un messaggio di quasi 2 mesi fa - d'altro canto sono troppo pigro per seguire avforum con regolarita' :) - ma non ce la faccio proprio ad astenermi, visto che per l'appunto andavo ad affermare l'esatto contrario di quanto mi viene attribuito; cosa che del resto neanche dovrebbe stupire troppo, visto che, guardacaso, l'articolo in questione si intitolava "il suono del giradischi" (...) :rolleyes:
Per la cronaca, la frase completa e' la seguente:
Saluti :)
Marco Benedetti
In ogni caso se questa mia piccola mancanza e' riuscita a farti partecipare al forum penso che molti me ne saranno grati :) :)
Ne approfitto subito quindi per farti qualche domanda :
Leggendo i tuoi interessanti articoli e discutendo nel forum con i tuoi collaboratori sappiamo tutti della tua estrema e raffinata sensibilita' uditiva.
Io mi domando da tempo e qui mi permetto di chiedere la tua opinione proprio su questo argomento :
Ma prima di spendere ingenti cifre per migliorare il proprio impianto alla ricerca di questi fini dettagli che tu e pochi altri riuscite facilmente a sentire, non sarebbe il caso di porre piu' attenzione ad altri aspetti ben piu' influenti come l'accoppiamento dei diffusori all'ambiente ed all'acustica ambientale ?
Ti chiedo questo perche' io per anni ( come tanti altri audiofili comuni mortali, utilizzanti come auditorium modeste stanze o scantinati migliorati nell'acustica piu' o meno efficacemente con i soliti metodi che vengono frettolosamente liquidati o in alcuni casi troppo teoricamente trattati dalle riviste ) ho ricercato spendendo grosse cifre di migliorare la resa badando solo ai dettagli e tralasciando cosi' il grosso dei problemi.
Per fare un paragone cercavo il pelo nell'uovo quando avevo una trave da eliminare.
Se non avessi conosciuto un professionista del settore non avrei mai intrapreso la nuova via e sarei ancora alla perenne ricerca dell'araba fenice con grande gioia dei rivenditori ..........
Qual'e' il tuo pensiero ?
Forse voi del settore date per scontato che tutti posseggano un ambiente ( ed un impianto ) perfetto e tale da porre in risalto i particolari piu' minuziosi ?
Sia ben chiaro non e' una critica ma una constatazione visto che cosi' tanti continuano invano a buttare soldi ignorando completamente dove prima dovrebbero veramente intervenire.
Nella mia umile esperienza cambiando "metodo" ho ottenuto tali miglioramenti che non mi sarei mai sognato e questo senza toccare o quasi i componenti dell'impianto.
Forse ora potro' cominciare a pensare alle finezze ( ammesso che riesca a coglierle ).
Saluti
Marco
Oggesudamoreacceso...Citazione:
Microfast ha scritto:
Be si hai ragione dovevo trascrivere tutta la frase, mi scuso per questo, pero' in fin dei conti ( se ho capito bene ) poi ribadisci che se il giradischi fosse perfetto non dovrebbe influenzare la resa finale, ed io, era a questo che miravo.
E se l'amplificatore - o i diffusori, o il sorgente - fosse perfetto non influenzerebbe la resa finale, no? Dov'e' la differenza?
Per l'appunto viviamo in un mondo imperfetto, altrimenti avremmo tutti il compattone da 200 Euro e vivremmo felici e contenti. :)
quello che francamente mi sfugge - niente di personale - e' il motivo per cui molti audiofili rifiutano di accettare l'idea che la meccanica del giradischi abbia un'influenza cosi' importante sul risultato finale, quando magari gli stessi audiofili spendono milioni per i cavi... Vabbe'.
1) Personalmente non credo al mito delle "orecchie d'oro" inteso come superiore sensibilita' dell'udito; come la vedo io le orecchie d'oro sono un fattore culturale, in gran parte dipendente dall'esperienza di musica (non amplificata) dal vivo; non e' questione di "notare fini dettagli che pochi possono sentire", i dettagli che notano i recensori li possono notare tutti, il punto semmai e' capire se quello che stiamo ascoltando e' piu' o meno simile all'ascolto dal vivo. Ma e' un discorso lungo che ci porterebbe molto lontano.Citazione:
Ne approfitto subito quindi per farti qualche domanda :
Leggendo i tuoi interessanti articoli e discutendo nel forum con i tuoi collaboratori sappiamo tutti della tua estrema e raffinata sensibilita' uditiva.
Io mi domando da tempo e qui mi permetto di chiedere la tua opinione proprio su questo argomento :
Ma prima di spendere ingenti cifre per migliorare il proprio impianto alla ricerca di questi fini dettagli che tu e pochi altri riuscite facilmente a sentire, non sarebbe il caso di porre piu' attenzione ad altri aspetti ben piu' influenti come l'accoppiamento dei diffusori all'ambiente ed all'acustica ambientale ?
[cut]
2) Per quanto riguarda l'ambiente d'ascolto, personalmente sono assolutamente d'accordo; non a caso non perdo occasione di sottolineare che l'ambiente d'ascolto e' il primo componente dell'impianto, nelle recensioni di diffusori di grandi dimensioni metto sempre bene in chiaro la necessita' di un ambiente d'ascolto adeguato e da un po' di tempo ho persino inserito a mo' di provocazione le misure e le caratteristiche della mia sala d'ascolto nella descrizione dell'impianto di riferimento (negli articoli della rubrica Audio Club).
Ciao
Marco
Questo dovrebbe leggerelo Lino!;)Citazione:
Otello ha scritto:
2) Per quanto riguarda l'ambiente d'ascolto, personalmente sono assolutamente d'accordo; non a caso non perdo occasione di sottolineare che l'ambiente d'ascolto e' il primo componente dell'impianto, nelle recensioni di diffusori di grandi dimensioni metto sempre bene in chiaro la necessita' di un ambiente d'ascolto adeguato e da un po' di tempo ho persino inserito a mo' di provocazione le misure e le caratteristiche della mia sala d'ascolto nella descrizione dell'impianto di riferimento (negli articoli della rubrica Audio Club).
Ciao
Marco
Citazione:
Otello ha scritto:
Ma e' una domanda seria??? :confused:
Vabbe', ci provo.
......
Ciao
Marco
La domanda era seria!!!!
Diciamo subito che se non fosse stato per gli articoli di AR (soprattutto i tuoi) e per i consigli di Mirko non avrei mai riesumato il Thorens prima e comprato il VPI e tutto il resto poi.
Il tutto con grande soddisfazione, tuttavia con la mia modestissima esperienza vinilica "quella del fruscio" è la cosa che ho notato da subito.
Rimane il fatto che con il mio impianto (Copland CDA 822 e VIP HW 19J braccio AQ Benz Micro Glider pre fono: Acoustic signature / Musical Fidelity x-lps) molti dischi suonano alla grande in vinile molto peggio in CD, altri in maniera abbastanza simile, anche in base all'età della registrazione.
Può anche essere che il mio setup non sia OK per valorizzare le qualità del vinile.
CQM ti ringrazio per la risposta veramente accurata!!! ;)
Visto che sei il massimo esperto .......Citazione:
Otello ha scritto:
[SIZE=1][I]Oggesudamoreacceso...
E se l'amplificatore - o i diffusori, o il sorgente - fosse perfetto non influenzerebbe la resa finale, no? Dov'e' la differenza?
Per l'appunto viviamo in un mondo imperfetto, altrimenti avremmo tutti il compattone da 200 Euro e vivremmo felici e contenti. :)
quello che francamente mi sfugge - niente di personale - e' il motivo per cui molti audiofili rifiutano di accettare l'idea che la meccanica del giradischi abbia un'influenza cosi' importante sul risultato finale, quando magari gli stessi audiofili spendono milioni per i cavi... Vabbe'.
1) Personalmente non credo al mito delle "orecchie d'oro" inteso come superiore sensibilita' dell'udito; come la vedo io le orecchie d'oro sono un fattore culturale, in gran parte dipendente dall'esperienza di musica (non amplificata) dal vivo; non e' questione di "notare fini dettagli che pochi possono sentire", i dettagli che notano i recensori li possono notare tutti, il punto semmai e' capire se quello che stiamo ascoltando e' piu' o meno simile all'ascolto dal vivo. Ma e' un discorso lungo che ci porterebbe molto lontano.
2) Per quanto riguarda l'ambiente d'ascolto, personalmente sono assolutamente d'accordo; non a caso non perdo occasione di sottolineare che l'ambiente d'ascolto e' il primo componente dell'impianto, nelle recensioni di diffusori di grandi dimensioni metto sempre bene in chiaro la necessita' di un ambiente d'ascolto adeguato e da un po' di tempo ho persino inserito a mo' di provocazione le misure e le caratteristiche della mia sala d'ascolto nella descrizione dell'impianto di riferimento (negli articoli della rubrica Audio Club).
Ciao
Marco
Attualmente uso un DENON DP40F con testina SHURE V15IV, volevo provare ( mio vecchio pallino ) ad installare una MC DENON-103L.
Dici che la cosa ha senso o mi conviene buttare via tutto e cercare qualcosa di usato tipo Thorens ?
Saluti
Marco
Microfast quì non si parla dell'ultima tecnologia, il giradischi come l'hai definito tu è arrivato al capolinea. Il giradischi di livello ti offre grandi emozioni sta a te coglierle, però attento ad non arrivare troppo tardi.
Scusa ma questa non mi sembra una risposta a quello che chiedevo e non capisco cosa vuoi dire.Citazione:
Mirko ha scritto:
Microfast quì non si parla dell'ultima tecnologia, il giradischi come l'hai definito tu è arrivato al capolinea. Il giradischi di livello ti offre grandi emozioni sta a te coglierle, però attento ad non arrivare troppo tardi.
Tirando ad indovinare dovrei pensare che per te o prendi un giradischi da 2000 Euro minimo o non si puo' ottenere niente di buono.
Penso invece che come in ogni settore ci siano vari gradi con apparecchi di vario costo piu' o meno validi.
Su un altro forum ho letto per esempio che Bebo Moroni ha provato un eccezionale copripiatto del costo di 50 Euro che fa miracoli facendo "suonare" persino i trazione diretta giapponesi da quattro soldi.
Cosa ne pensi ?
Saluti
Marco
Io come ti scrissi, non sono un recensore , però posso vantare un approccio con i miei componenti e con quelli dei miei amici magari più approfonditi di un addetto ai lavori. Per esperienza già scritta per altro, trovavo più appagamento con una triade analogica da 1500000, che una digitale da 4000000.Citazione:
Microfast ha scritto:
Scusa ma questa non mi sembra una risposta a quello che chiedevo e non capisco cosa vuoi dire.
Tirando ad indovinare dovrei pensare che per te o prendi un giradischi da 2000 Euro minimo o non si puo' ottenere niente di buono.
Penso invece che come in ogni settore ci siano vari gradi con apparecchi di vario costo piu' o meno validi.
Su un altro forum ho letto per esempio che Bebo Moroni ha provato un eccezionale copripiatto del costo di 50 Euro che fa miracoli facendo "suonare" persino i trazione diretta giapponesi da quattro soldi.
Cosa ne pensi ?
Saluti
Marco