scusa ho provato a seguire il tuo schema ma nn ne vengo proprio a capo e nn saprei come mettterti i valoro qui vuoi che li metta sul disegno che ho fatto?
mi risulterebbe piu facile
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scusa ho provato a seguire il tuo schema ma nn ne vengo proprio a capo e nn saprei come mettterti i valoro qui vuoi che li metta sul disegno che ho fatto?
mi risulterebbe piu facile
tie...beccati questo...:p
http://img528.imageshack.us/img528/6067/xoverml1.th.jpg
http://img528.imageshack.us/img528/7...9re2aw5.th.jpg
Ciao
Andrea
ecco prova a vedere se messi cosi i valorie dei componenti possono servirti a capire ,nel tuo schema nn ero capace di risalire :
ho rifatto lo schema meglio e trascritto i valori dei componenti ,forchè le due induttanze un piccola e llatrra grande nn hanno balori scritti:
dimmi se si puo rifare la cella dei woofer considerandone due ora
fammi sapere se va ben grazie ancora
http://it.pg.photos.yahoo.com/ph/gus...e2.jpg&.src=ph
Non mi funziona...:mbe:
Andrea
Citazione:
Originariamente scritto da Toro Seduto
Caro Girmi, credo di aver chiarito l'arcano, come potrai leggere più sotto. Il raddoppio dell'impedenza nel collegamento serie comporterebbe effettivamente un -6dB della pressione sonora (dimezzamento della corrente e raddoppio della massa mobile), compensato però da un +6dB proveniente dal raddoppio della superficie (e non +3dB come da noi erroneamente detto). Il risultato finale è quello da te promosso ossia che mettendo due altoparlanti in serie, a parità di tensione applicata la pressione sonora non cambia.Citazione:
Originariamente scritto da Girmi
Per chiarirmi le idee sono andato "alla fonte" nella persona di Renato Giussani il quale mi ha risposto gentilmente e velocemente. Riporto qui sotto l'estratto della mia mail e la sua risposta.
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DOMANDA:
Supponiamo di collegare una altoparlante con un'impedenza X ad un amplificatore che assimiliamo ad un generatore di tensione ideale. Questo amplificatore fornirà dunque una tensione in uscita V che si tradurrà in una potenza elettrica W=V*V/X; l'altoparlante a sua volta tradurrà questa potenza elettrica in un'SPL dipendente, oltre che dalla W, dalla sua sensibilità.
Supponiamo ora di collegare in serie all'altoparlante in oggetto un secondo altoparlante, identico al primo ed ovviamente in fase con lo stesso. L'amplificatore continuerà ad applicare alla serie la medesima tensione V.
La domanda è: cosa accadrà all'impedenza X, alla potenza W (per ogni altoparlante e per la coppia) e soprattutto alla SPL? E la sensibilità della coppia nel suo insieme sarà uguale, inferiore o superiore a quella del singolo altoparlante?
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RISPOSTA:
La sensibilità rimane identica. Ovvero per la stessa tensione in uscita dall'ampli un altoparlante solo o più uguali in serie producono lo stesso livello acustico.
La potenza assorbita invece, essendo pari a (V^2)/R dimezza ad ogni raddoppio del numero degli altoparlanti.
Quindi l'efficienza raddoppia ad ogni raddoppio del numero di altoparlanti.
Come potremmo spiegarcelo rapidamente?
Nel passaggio da un altoparlante solo a due in serie:
il raddoppio della superficie, a parità di accelerazione provocherebbe un aumento del livello pari a +6,02 dB.
Ma l'accelerazione dimezza, dato che la forza complessiva in gioco, che è uguale ad IxBxL, non cambia (B non cambia, L raddoppia, I a parità di tensione fornita dall'ampli dimezza) mentre la massa totale da accelerare è doppia.
E siccome il livello acustico in far field è proporzionale all'accelerazione (che subisce una riduzione pari a -6,02 dB) ecco spiegato perché il livello non cambia.
Ovviamente il modulo dell'impedenza dei due altoparlanti assumerà semplicemente valori doppi rispetto a quella di un altoparlante solo.
Dato che ciò avviene perché sia la parte reale che quella immaginaria dell'impedenza della serie assumeranno entrambe valori doppi causando come già detto un valore doppio per il modulo, [che è pari a Z=(R^2+I^2)^(1/2)]. Da cui consegue che le rotazioni di fase (ovvero l'andamento dell'argomento dell'impedenza in funzione della frequenza), non cambieranno.
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Ciao, Marcello
Effettivamente ho riletto la discussione e mi sembra che su questo punto non ci sia proprio chiarezza :what:Citazione:
Originariamente scritto da Toro Seduto
raddoppio di pressione sonora => +6 dB
raddoppio di potenza sonora => +3 dB
Ciao
Andrea
La spiegazione dovrebbe essere qui:Citazione:
Originariamente scritto da gartydj
Tralasciando gli 0,02 dB che non ho idea da dove saltino fuori (ma se lo dice Giussani è senz'altro così), la stessa accelerazione la si otterrebbe solo a parità di tensione applicata ai morsetti dei due altoparlanti rispetto al singolo.Citazione:
Originariamente scritto da Renato Giussani
In pratica collegandoli in parallelo o in biamplificazione.
Mentre il semplice raddoppio della tensione applicata (e conseguentemente della potenza dissipata) porta al solo aumento di 3dB, sia per il singolo altoparlanti che per qualunque configurazione di gruppo.
Ciao.
Non c'è nulla di misterioso Girmi
il livello in dB della pressione sonora è dato da 10*log(p/prif)^2 dove prif è un valore di riferimento (mi pare sia 20upa, che è la minima pressione sonora apprezzabile dal nostro corpo)
naturalmente per le proprietà dei logaritmi l'esponente 2 va davanti al 10 e ci troviamo con 20*log(p/prif)
se p/prif vale 2 (cioè una pressione sonora doppia dell'altra) risulta 20*log2=6,02 che, nella pratica, si approssima a 6
il livello in dB della potenza sonora è dato da 10*log(P/Prif) dove Prif non mi ricordo quanto valga :(
nota bene che stavolta l'esponente 2 non c'è, in quanto P è proporzionale a p^2...facendo le dovute sostituzioni i p^2 si semplificano e rimangono i P senza esponente (semmai te lo spiegherò meglio, ora devo correre a cena :D )
se P/Prif vale 2 (cioè una potenza sonora doppia dell'altra) risulta 10*log2=3,01 che, nella pratica, si approssima a 3
Ciao :)
Andrea
Meno male, perché fra il primo e il secondo cut mi è venuto un cerchio alla testa. :DCitazione:
Originariamente scritto da gartydj
Ciao.